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Alitalia. Un assistente di volo si rivolge ai giornalisti
Publie le giovedì 18 settembre 2008 par Open-PublishingAlitalia. Un assistente di volo si rivolge ai giornalisti
Anche questa mattina sono numerosi i dipendenti Alitalia che presidiano il Centro Equipaggi di Fiumicino. Un’attesa interminabile quella di queste ore che i lavoratori vogliono affrontare tutti uniti dopo l’ultimatum imposto dalla Cai . Un volantino campeggia nel corridoio vicino all’entrata del varco dedicato al personale di volo. E’ una lettera che si rivolge ai giornalisti e che noi riportiamo integralmente rispettandone il contenuto.
Stimato/a giornalista,
il gravissimo momento che sta attraversando l’Alitalia, non è separato da un contesto più ampio e meno visibile.
Soffermarvi solo su quanto guadagnano i piloti e gli assistenti di volo, significa non voler vedere la realtà oggettiva delle cose.
Ogni categoria ha i suoi parametri economici. I nostri stipendi sono assolutamente in linea con quelli delle maggiori compagnie europee e incidono, percentualmente, meno di tutti sul costo del lavoro.
I nostri parametri di produttività sono altissimi e sono i migliori d’Europa. Possiamo lo stesso dire dei nostri manager o politici?
Abbiamo dei privilegi? Ogni categoria professionale ha i suoi manager i suoi politici e giornalisti. Se stiamo fallendo non è per colpa nostra. Voi sapete benissimo che il fallimento di Alitalia è da imputare solo ed esclusivamente a scelte politiche aberranti, a management politicizzati e a sindacalisti collusi.
Ma oggi, (come ieri del resto), è più facile dare in testa alla nostra categoria perchè siamo pochi e indifendibili. Per qualcuno siamo politicamente scorretti. Va bene così!
Forse il vero privilegio stava proprio nel sentirsi parte di un mondo speciale, perchè lo era. Vi assicuro che non lo è più da molti anni.
Questo lavoro è fatto di fatica e di gambe gonfie.
Di allegria e tanta pazienza.
E’ fatto di notti in bianco per il lavoro e per il fuso orario.
E’ fatto di orari impossibili e di giornate inutili.
E’ fatto di incomprensioni con la famiglia, (se per culo te n’è rimasta una)
E’ fatto di gente che ha deciso di farla finita e si è uccisa.
E’ fatto di gente che voleva vivere e l’hanno ammazzata.
E’ fatto di sogni e di speranze.
E’ fatto di persone.
E queste persone meritano rispetto. Da tutti.
Sono altre le domande che dovete farvi e altre risposte che dovete trovare veramente se volete fare il vostro mestiere con lealtà. Altrimenti, sarete semplicemente complici.
Con rispetto
Luigi Pasqua P2 Alitalia
dazebao