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Alitalia, cordata di piloti e assistenti da 340 milioni di euro
Publie le martedì 23 settembre 2008 par Open-Publishing1 commento
Alitalia, cordata di piloti e assistenti da 340 milioni di euro
di Alessandro Cardulli
I ricatti del governo nei confronti della Cgil e dei sindacati che non hanno sottoscritto l’accordo con la Cai hanno ormai superato il limite della decenza e nessuno si meraviglia più di niente. Ora ci si mette anche l’Enac, che minaccia di sospendere la licenza al volo. Il suo presidente, Vito Riggio, si aggiunge al coro dei ministri di cui è “ maestro” Berlusconi e minaccia: “ Entro giovedì il Fantozzi deve presentare all’Enac un piano credibile per evitare la revoca o la sospensione della licenza di volo”. Non si può fare, rispondono i sindacati.
Alitalia continua ad esistere da un punto di vista economico e se vogliono chiuderla se ne assumono le responsabilità. Il commissario Fantozzi deve garantire la continuità. Proprio oggi è stato reso noto il bando con cui si va alla ricer ca di possibili nuiovio acquirenti. Non ce ne sono, si fanno scudo i ministri Sacconi e Matteoli. C’è solo la Cai che ha ritirato l’offerta,. Il governo potrebbe provare a far tornare sui loro passi Colaninno e soci ma i sindacati a partire dalla Cgil devono firmare l’accordo a scatola chiusa.Trattative non se ne fanno. Lufthansa, Air France, del resto, dicono i ministri non si sono fatte vive.
Dimenticano alcuni piccoli particolari: che il bando con il quale Fantozzi cerca nuovi possibili acquirenti non è ancora stato pubblicato , che nessuno, in due giorni, può mettere a punto un piano industriale e finanziario neppure si trattasse di acquistare una piccola bottega, che il governo continua ad opporsi alla possibilità che altri possano subentrare a Cai, che Berlusconi preferisce il fallimento da addebitare ai sindacati piuttosto che ammettere il suo fallimento, che la ricerca di acquirenti doveva essere fatta dal commissario fin dal suo insediamento. Comunque fonti ufficiali della compagnia tedesca dichiarano di “ osservare gli sviluppi della situazione”. I sindacati sono passati al contrattacco anche a fronte dell’istigazione venuta da personaggi come Gasparri, capogruppo al Senati, del Pdl affinché i lavoratori abbandonassero le organizzazioni che non hanno aderito all’accordo.
A Fiumicino è stato organizzato un presidio durato qualche ora definito “ del si”. Pochi dipendenti, quasi nessuno del personale addotto al volo. Subito si è rafforzato il presidio organizzato da Filt Cgil, Anpac, Avia, Up, Sdl mentre prendeva il via una conferenza stampa delle quattro organizzazioni autonome che hanno annunciata l’intenzione dei dipendenti di mettere a disposizione parte del Tfr, delle retribuzioni per costituire una cordata intenzionata a partecipare in prima persona ad una nuova compagnia Alitalia. Si è parlato di 340 milioni di euro che potrebbero essere investiti.
E’ stata anche resa nota una lettera rivolta ai passeggeri invitati a “ volare Alitalia”. Una risposta anche alle pressioni esercitate dal governo sui piloti e ad una campagna di stampa tesa a f ar credere che fra il personale di volo vi siano divisioni con la crescita di un vero e proprio” fronte del sì.” è venuta dal presidente dell’Anpac, Fabio Berti. Ha parlato di sicurezza del volo “tema per cui noi piloti esistiamo e lottiamo per garantire sicurezza ai passeggeri”.
Poi un’accusa bruciante: “ Sembra che qualcuno voglia creare un’azienda che produce forme di pressioni psicologiche gravissime sui piloti che portano anche ad incidenti aerei”. Poi enunciando gli sprechi di Alitalia ha ricordato che “ pagava i gestori aeroportuali cinque volte di più delle altre compagnie. Si è perfino scoperto che pagava un hangar utilizzato dalla Sea”.” Per quanto riguarda la nostra rappresentanza- ha risposto ad una nostra domanda – ci stiamo unificando con Unione piloti . I nostri iscritti saranno più di 1900 su un totale di circa 2000 piloti. Cisl, Uil, Ugl si stanno svuotando. Non rappresentano i piloti, rappresentano solo se stessi”.
Messaggi
1. Alitalia, cordata di piloti e assistenti da 340 milioni di euro , 23 settembre 2008, 10:30, di Francesco Toto
Carissimo Alessandro,
convengo appieno su tutto quanto da te asserito tranne che su un punto.
Oggi, stando così le cose, considerata la congrua e coraggiosa offerta dei piloti e degli assistenti di volo, credo si possa, anzi si debba ad ogni costo puntare al rientro in gara di Air France alle medesime condizioni quo ante. Tutt’ora non ritengo giusto ne’ legittimo lasciare che i debiti di Alitalia siano pagati amaramente da tutti gli italiani, dai creditori, dagli azionisti e dagli obbligazionisti. Molti, e tra essi io sottoscritto, ebbero ad acquistare azioni Altalia all’epoca (aprile 2008) in cui il signor Berlusconi prometteva il RILANCIO della compagnia di bandiera a CONDIZIONI MIGLIORI di quelle offerte da Air France.
Poco dopo, appena insediato alla presidenza del consiglio dei ministri, sospese il titolo dalla contrattazione in Borsa, di fatto costringendo ed impedendo a chiunque di potersi liberare di quei titoli che, nel frattempo, con l’avvento di CAI erano precipitati in quotazione.
Si tratta di una truffa, esattamente così come prevista dal Codice Penale: riscontriamo sia gli artifici che i raggiri. Egli ha dapprima convinto tutti che avrebbe tenuto in piedi Alitalia, senza dissossarla, e poi una volta consolidato il suo posto di potere indiscusso, ha operato in senso esattamente opposto.
Questi sono i fatti!
Ed e’ vile oggi, oltre che profondamente ingiusto ed illegittimo, scaricare la colpa su piloti, CGIL ecc..
Air Fance era l’occasione. Dobbiamo insistere e batterci affinche torni ed affinche’ Alialia non sia vergognosamente smembrata, dissossata e data in pasto a chicchessia, capitani coraggiosi compresi.
Francesco Toto - Avvocato in Lecce