Home > Alitalia, firmano i confederali. Assistenti e piloti contestano

Alitalia, firmano i confederali. Assistenti e piloti contestano

Publie le venerdì 26 settembre 2008 par Open-Publishing

Alitalia, firmano i confederali. Assistenti e piloti contestano

di Alessandro Cardulli

Il primo impatto dell’accordo firmato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl avviene a Fiumicino. Sono riuniti diverse centinaia di dipendenti Alitalia, si parla di più di cinquecento, che partecipano all’assemblea convocata da Anpac,Ub,Avia e Sdl .Sono piloti, assistenti di volo che i sindacati confederali rappresentano solo in minima parte e senza il cui assenso l’accordo rischia il naufragio, anche se, in modo improvvido, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha detto che la firma di queste associazioni ora non serve più. Mentre si svolge l’assemblea rappresentanti delle associazioni dei piloti raggiungono palazzo Chigi.

Il sottosegretario Gianni Letta che in questi ultimi giorni ha gestito tutta la partita, relegando in un ruolo secondario il ministro Sacconi, quello degli ultimatum che poi diventavano penultimatum, attende risposte dalle organizzazioni con le quali il confronto non è arrivato a conclusione. Molto dipende dalle valutazioni che farà l’assemblea, dagli umori che emergeranno. Si parla di una consultazione di tutti i dipendenti, un vero e proprio referendum qualsiasi sia la decisione che sarà presa.. A Fiumicino c’è un clima teso, qualche nervosismo. Le modifiche apportate da Cai alla sua proposta iniziale vengono illustrate da Fabrizio Tomaselli ( Sdl ). Volano un po’ di fischi. Non vengono prese decisioni. “ L’assemblea era solo informativa- dice Paolo Maras del Sdl - ma è certo che i contenuti non sono stati accolti”. Termina l’assemblea. I lavoratori si dirigono verso Roma per un nuovo presidio davanti Palazzo Chigi. Con la firma di Cgil, Cisl, Uil, Ugl la vicenda non si chiude.Non si chiude una giornata in cui il fatto nuovo è il sì, molto sofferto, apposto dal segretario generale della organizzazione di Corso d’Italia, Guglielmo Epifani. Fino all’ultimo non ha lasciato niente di intentato per migliorare l’accordo per quanto riguarda la parte relativa ai contratti, alle condizioni di lavoro dei dipendenti. Nessuna novità vi sarebbe stante le parole del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, il quale avrebbe firmato anche a scatola chiusa fin dal primo giorno. Anche per Angeletti si tratterebbe solo di qualche chiarimento di cui, a suo dire, non c’era neppure bisogno. In realtà alla firma si è arrivati dopo riunioni informali e ufficiali. A Palazzo Chigi sono arrivati i dirigenti dei sindacati autonomi per colloqui informali.

Nessuna convocazione ufficiale. In precedenza avevano fatto “ visita “ a Gianni Letta Roberto Colaninno e Rocco Sabelli,presidente e amministratore delegato di Cai. Poi sono arrivati i dirigenti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl. Il tavolo si allarga: rientrano i rappresentanti della Cai Arriva anche il commissario Augusto Fantozzi. Alla fine viene messo a punto un verbale che si va ad aggiungere al piano industriale ed alla parte che riguarda i contratti. Epifani prima di firmare vuole leggere questo verbale, vuole verificare se le dichiarazioni concordate con Colaninno sono state tradotte correttamente. La verifica è positiva e così si arriva alla firma. Chi ha qualche dimestichezza di trattative sa bene che, a volte,una dichiarazione a verbale può avere un impatto di particolare significato. Per Bonanni non è così. “ Tutti hanno aderito -dice- all’accordo di giorni fa” e fa a meno di partecipare alla conferenza stampa. In realtà delle novità ci sono e danno “qualità e senso alla firma apposta oggi” sottolinea Epifani ed altrettanto fa la Polverini per l’Ugl. Per chi guadagna 1200-1300 euro,il personale di terra, non vi saranno decurtazioni di stipendio.Per il personale di volo, piloti e assistenti, la decurtazione non può superare il 6-7% dello stipendio recuperabili con l’aumento della produttività. E’ stato concordato anche un sistema di assorbimento dei precari ma, per ora, solo di mille su tremila . Novità anche per quanto riguarda i riposi per piloti e assistenti di volo e l’indennità di malattia.

Gli esuberi restano fissati a 3.250. Altro elemento che ha indotto la Cgil a firmare è la dichiarazione di interessamento resa ufficialmente nota da parte di Air France, disponibile ad entrare nel pacchetto azionario con quote variabili fra il 10 e il 20%. Berlusconi non ha digerito il ritorno in campo della compagnia franco-olandese che aveva ostacolato con ogni mezzo fino a provocare il ritiro dell’offerta. Sembra che addirittura, pur ogni giorno negato, un accordo con Lufthansa sia stato di fatto siglato La compagnia te3desca entrerebbe contestualmente alla Cai.. Se così fosse sarebbe un fatto di eccezionale gravità. Ogni giorno infatti i ministri contavano le ore e intimavano accordi a scatola chiusa altrimenti si andava al fallimento. L’Enac si aggiungeva al coro e minacciava di ritirare la licenza. Ora tutto si dilegua come per incanto. Addirittura la Cai ha dato tempo fino al 15 ottobre per subentrare. Fantozzi dichiara che i soldi si possono trovare e l’Enac conferma l’autorizzazione a volare.Si chiude così la prima parte della giornata. Poi, nel pomeriggio, arrivano a Palazzo Chigi i vertici di Anpac e Up, le organizzazioni dei piloti.

Il vicesegretario dell’Unione piloti esprime netta contrarietà all’accordo: “ Questo contratto per noi è irricevibile- afferma- i nostri esuberi sono mille, il 40% della categoria. Come faremo a dire ad un pilota di 45-48 anni che con il nuovo contratti perderà il lavoro?”. Torneranno alla presidente del Consiglio per avere risposte alla richiesta di diminuire gli “ esuberi”. Intanto nelle stanze della politica una stucchevole polemica fra Veltroni e Berlusconi su chi ha il “merito” della firma dell’accordo.Entrano in competizione quasi si trattasse di una partita di calcio e non di un drammatico problema che riguarda migliaia di lavoratori Alitalia ne riassume poco più di dodicimila. Diventano “ esuberi”, compresi i precari, non meno di diecimila. Se si pensa all’indotto, in particolare per Roma, si superano le ventimila unità. C’è poco da cantar vittoria. Ancora una volta a soffrire sono i lavoratori per gestioni disastrose da parte di manager pagati a peso d’oro .