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Alitalia, governo alle strette. Voci Da Berlino

Publie le mercoledì 24 settembre 2008 par Open-Publishing

Alitalia, governo alle strette. Voci Da Berlino

di Alessandro Cardulli

Lufthansa si fa viva, Air France mantiene uno stretto riserbo. Lancia queste notizie Adnkrons che, per quanto si riferisce alla compagnia tedesca, sarebbero pervenute anche a ambienti sindacali. Ufficialmente il portavoce Lufthansa afferma solo che si sta seguendo l’evolversi della situazione e che l’Italia è interessante. Nessuno si espone più di tanto in una giornata che può essere decisiva per il futuro di Alitalia.

Scrive l’Adnkronos che “ sarebbero arrivati al governo italiano segnali eloquenti, attraverso rappresentanti delle autorità tedesche di interesse di Lufthansa ad entrare direttamente in gioco nel salvataggio Alitalia. I contatti sarebbero in corso e la candidatura della compagnia tedesca si fa più concreta”. Non è casuale il fatto che a Palazzo Chigi, proprio nelle ore in cui veniva diffusa la notizia, dopo una riunione del consiglio dei ministri , Berlusconi , il sottosegretario Gianni Letta ,i ministri Tremonti,Sacconi e Matteoli abbiano tenuto un “vertice” ristretto per poi convocare presidente amministratore delegato della Cai, Colaninno e Sabelli. A conclusione Colaninno si è detto disponibile a ripresentare l’offerta, purchè Cgil, Anpac, Avia Up e SdL pongano la loro firma. Il che significa non voler riaprire il confronto.

Solo il ministro Scajola che non risulta fra i presenti , con tono sprezzante ha detto: “ I piloti telefonino a Cai”. Nel frattempo a Berlusconi è arrivata una lettera da parte di Walter Veltroni per chiedere al capo del governo di convocare le parti per superare la attuale fase di stallo. “ Noi del partito democratico- scrive Veltroni- abbiamo formulato un giudizio di durissima critica alle scelte da lei operate sulla questione Alitalia, prima nella stagione di governo 2001-2006 , poi nel corso dell’ultima campagna elettorale”.

“ Ma- prosegue la lettera- non le scrivo per ribadire questi giudizi, purtroppo confermati dall’evoluzione degli eventi in queste ore. Le scrivo per avanzare tre proposte”. “ Di fronte all’incombere del fallimento- dice Veltroni- il governo non può dire di aver già fatto tutto quello che poteva, perché non è vero.” “ Il governo convochi le parti, immediatamente- afferma il leader del Pd- e determini un fatto nuovo, senza accettare né veti né soluzioni preconfezionate”.

Poi indica tre strade possibili da percorrere: “ la prima è che la Cai faccia un passo in avanti verso le posizioni espresse dai sindacati, come le indubbie condizioni di vantaggio ad essa offerte dal decreto del governo consentono e richiedono. La seconda è che ci si attivi poer riprendere i fili di quei negoziati con soggetti esteri che, da soli o con Cai, potrebbero acquisire, rispondendo al bando tardivamente pubblicato dal commissario, un ruolo rilevante nella salvezza e nello sviluppo di Alitalia.

La terza è che il commissario in rappresentanza di Alitalia e su preciso mandato del governo concluda immediatamente e positivamente una intesa con tutti i sindacati consentendo così a Cai e/o a compagnie straniere di acquisire Alitalia garantendone la sopravvivenza”. Immediato il fuoco di sbarramento da parte di esponenti della Pdl che respingono le proposte di Veltroni,usando anche toni offensivi. Il governo sempre più scopre le carte: punta al fallimento della compagnia perché Berlusconi così vuole per nascondere il suo fallimento. Gli ultimi sondaggi, i più favorevoli, dicono che meno del 50% degli italiani approva l’operato del governo.

Altri sondaggi, quello di Repubblica per esempio,indicano che il 52% ritiene responsabile il governo e solo il 19% i sindacati e i lavoratori. A Fiumicino intanto continua il presidio da parte dei sindacati che non hanno sottoscritto l’intesa mentre domani si svolgerà una assemblea convocata da Cisl, Uil e Ugl. Annunciano che 1500 lavoratori firmeranno per il sì. Non ci piacciono le guerre dei numeri, non sono utili in situazione come queste che i lavoratori stanno vivendo. Ma se così fosse sarebbe un dichiarare che quei sindacati rappresentano ben poco.