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Alitalia, padroni e governo in cinque minuti l’affossano
Publie le venerdì 19 settembre 2008 par Open-PublishingAlitalia, padroni e governo in cinque minuti l’affossano
di Alessandro Cardulli
In poco più di cinque minuti la cordata degli amici di Berlusconi, presieduta da Roberto Colaninno, ha dato il colpo di grazia ad Alitalia. Non essendo riusciti ad umiliare lavoratori e sindacato, da veri “padroni del vapore” o, meglio ancora da furbetti del quartierino, hanno respinto le proposte avanzate da Filt Cgil, Anpav, Anpac, Avia, Sdl, Up, le sei sigle sindacali che non si erano dichiarate a favore del piano presentato dalla Cai. Colanninno e Rocco Sabelli erano appena arrivati a Palazzo Clerici per l’assemblea della nuova compagnia.
Erano arrivati anche alcuni soci come Marco Fossati, Caltagirone, Bellavista,Ermolli. Sono stati accolti da un gruppo di assistenti di volo al grido di “ vergogna”. Si è subito capito che la riunione era tutta una finta, che la decisione era già stata presa ancor prima di ieri, che Cai e governo avevano tentato il colpo di mano , che l’ultimatum era concordato. Cinque minuti a fronte di una proposta presentata dalle sei sigle sindacali che non chiedevano la luna nel pozzo ma si limitavano a sottolineare la necessità di avere garanzie contrattuali. Diceva il presidente dell’Anpac che la proposta Cai sui contratti non era condivisibile perché “ troppo sommaria”. “ Capisco la fretta –affermava-, capisco tutto, ma non si può sintetizzare tutto un contratto in una paginetta. Tutte le sei sigle vogliono una proposta contrattuale più ampia”.
Le sei organizzazioni sindacali chiedevano che l’intesa venisse collocata in un quadro di contratti nazionali di categoria, piloti, assistenti di volo,personale di terra. Disponibili, attraverso queste garanzie, a realizzare gli obiettivi di produttività e flessibilità esposti dalla Cai. Tutto ciò avrebbe richiesto una trattativa in tempi rapidi, parlando di una “ serrata negoziazione” e auspicavano il raggiungimento di un accordo complessivo tale da “ determinare l’implementazione del piano industriale nella parte inerenti il dimensionamento degli organici “. Parole chiare e responsabili. Ma proprio questo Cai e governo non volevano perché puntavano ad avere mani libere per condurre un’operazione spregiudicata, colpendo il potere negoziale dei lavoratori e della loro organizzazioni.
E ora? Si cercheranno di scaricare le responsabilità di una situazione che, come ha detto il segretario della Filt Cgil, appare “ disastrosa” sui sindacati. Ma la realtà è che ricadono tutte sul governo che ora dovrà trovare nuove soluzioni. “ Noi- ha detto il presidente dell’Unione piloti diamo la totale nostra disponibilità a volare”. Il commissario Fantozzi è chiamato direttamente in causa. Avrebbe fatto partire le lettere di cassa integrazione a rotazione per circa quattromila dipendenti Alitalia. Sono interessati 34 aerei che sono già a terra. Il provvedimento sarebbe partito ancor prima della risposta della Cai. E ciò mostra che c’era un disegno preordinato. Tutto questo è stato avvertito dai lavoratori che fin dal primo mattino hanno dato luogo a manifestazioni di protesta.