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Alitalia;stangate al lavoro e le jene in attesa

Publie le martedì 23 settembre 2008 par Open-Publishing
1 commento

"Libero mercato":chi paga?

Come tutti gli addetti,anche ad Altromedia ci siamo informati in questi giorni per raccapezzarci nella querelle Alitalia.Letto notizie,spulciato siti,ascoltati programmi.
L’impressione,nel procedere della storia,è che ci si infili in un tunnel kafkiano di cui non si vede la fine e i cui contorni sono poco nitidi.
Ma qualche osservazione si può fare.

L’incaponimento di certa politica e di certi media nel sottolineare il problema del costo del lavoro - usando politicamente la poco simpatica posizione dei "privilegiati" piloti (l’alimentare la guerra fra poveri è una delle strategie più vincenti dei ricchi) per penalizzare anche tutti gli altri addetti - è sospettissima.

Si da il caso che da bilancio il costo totale del personale - quindi non solo stipendi ma anche formazione,ecc. - gravi per il 15% circa (fonte 1,pag.39),a confronto dell’oltre 20% per i carburanti e di quasi il 60% dei servizi vari.
Di questo 15%,quindi,gli stipendi rappresentano una parte ancora minore.E su queste percentuali si sarebbe dovuta arenare la trattativa dopo che gli stessi piloti si sono resi disponibili ad un aumento delle ore di volo che fa calare automaticamente il costo del lavoro (fonte 2)?

Complicazioni di rappresentatività sindacale,di difesa nazionalistica di certa politica,di gioco delle parti e cerini che restano in mano,una cosa è chiarissima.
A questo punto della vicenda qualcuno si è ritirato per far spazio a qualcun’altro che sta per venire.Chi?
Lo sapremo presto,ma il gioco si svolge altrove,fra telefoni ed incontri nella sede di coloro che possiedono grandi capitali,che nell’ombra aspettano il momento di spartirsi le membra di Alitalia ,del suo costo,dei suoi diritti del lavoro,ecc.,ad un prezzo molto basso.Diciamo la posizione della jena.
E il fatto che col pretesto del costo del lavoro siano state fatte proposte umanamente irricevibili (30 giorni di preavviso per dover cambiare abitazione a qualsiasi distanza sul territorio nazionale,giorni di riposo che in realtà sono di reperibilità infinita,forti cali di stipendio,ecc.ecc.) a chi lavora,significa che non doevvano firmare,che la trappola era già preparata da tempo.Dal governo,certo,ma in nome di chi?Appunto,lo sapremo presto.

http://altromedia.blogspot.com/2008/09/puzzle-alitaliapuzza-di-bruciato-e.html

Messaggi

  • A questo punto bisognerebbe ammettere che la "partita" non è più solo Alitalia ma la presenza stessa del sindcato nelle aziende ed un certo modo di fare "economia". Ormai si è capito che il vero scopo di Alitalia è di fare da apripista ad una certa economia dirigistica di stampo sovietico in cui gli ordini vengono calati dall’alto ed il sindacatio è solo firmatario di decisioni prese nelle stanze del potere con un compito che, se va bene, può essere definito di tipo notaistico per un controllo meramente formale senza che entri affatto nel merito delle decisioni.Stimando i lettori di questa rubrica penso che sia inutile dire quale danno sarà per i lavoratori e per l’Italia se dovesse passare questo modello!Michele