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Alla ricerca della giustizia e solidarieta’

Publie le sabato 8 ottobre 2005 par Open-Publishing
2 commenti

Dovrei scrivere la nostra vita di un anno e mezzo e sarebbe troppo lungo, gran parte la trovate sul sito www.carloparlanti.it
dove e’ raccontato questo nostro incubo, di una grave vicenda che si sta consumando da più di un anno nel silenzio colpevole della nostra classe politica e nell’indifferenza o nell’ignoranza dell’opinione pubblica.
Carlo e’ stato raggiunto da un mandato di cattura durante un viaggio di lavoro in Germania nel 2004. Per qualche motivo, infatti, in Italia il mandato
non era stato mai ricevuto (!). La polizia tedesca lo ha quindi trasferito in un carcere di massima sicurezza, dove Carlo ha trascorso quasi un anno (1 anno) sperando invano di essere reclamato dall’Italia per essere processato
(come del resto prevede chiaramente la nostra Costituzione). Invece... tutti hanno fatto del loro peggio: le procure italiane hanno ritardato e pasticciato le carte, il ministero non ha agito con forte interesse nel permettergli un equo processo, i tedeschi scalpitavano, la Corte di Giustizia europea ha rigettato l’istanza di sospensione dell’estradizione... nel frattempo Carlo ha ovviamente perso
il lavoro e decine di migliaia di euro per pagarsi un avvocato in Italia e uno in Germania. Il tutto per un reato senza prove e senza
querela di parte, che si supponeva commesso dall’altra parte dell’oceano. Ora da 4 mesi e’ nel carcere della contea di Ventura dove il processo per un motivo o per l’altro viene rimandato, dove la pubblica accusa non da accesso ancora al materiale, dove Carlo sta contraendo diverse infezioni e dove solo tanta solidarieta’ concreta lo puo aiutare, aiutare ad avere giustizia senza prima morire. Vi invito a visitare il sito www.carloparlanti.it
ed aiutare un concittadino a cui non e’ rimasto altro che la speranza di avere giustizia.

Messaggi

  • Trial Dicembre il Popolo contro Carlo Parlanti
    Vorrei scrivervi giorno per giorno ogni falsità detta da Rebecca White nel processo contro Carlo Parlanti, in attesa della trascrizione dell’arringa finale

    Vi consiglio di leggere anche la dichiarazione fatta dal DA all indirizzo: http://da.countyofventura.org/122005_2.htm dove potete notare che aggiunge che un altra ex di Carlo (americana e per giunta amica della White) ha testimoniato contro lui, ma non accenna che due europee hanno testimoniato a suo favore, Fate Voi

    Rebecca White afferma che Carlo ha bevuto 4 litri di chardonnay prima di usarle violenza, il DA ha provato diverse volte a fargli domande e farle cambiare versione dicendo che erano eccessivi, ma lei ha testimoniato che i litri erano 4. L’esperto di abusi d’alcool ha detto che se fosse Carlo Parlanti avrebbe avuto un BAC di 0.63 (BAC è il contenuto alcolico del sangue per darvi un idea 0.08 è il massimo consentito in California per guidare, a 0.2 si comincia a svenire a 0.3 si comincia a morire) e quindi impossibile, Carlo avrebbe dovuto quindi essere morto e sicuramente non in grado di avere erezioni come testimoniato dalla White. Questa è una delle bugie dette d’avanti ad un GIUDICE e alla GIURIA, composta da 14 persone, sto aggiornando il sito con le assurdità di questo processo, potete visitare www.carloparlanti.it
    Katia Anedda
    Tel 347 9552715

  • A lui piace parlare con le donne, a lui piacciono le donne, lui ha continuamente relazioni, è un gentiluomo, si sente un Don Giovanni, gli piace il vino quindi è un mostro. Questo è stato la conclusione della pubblica accusa.
    Lei dice che lui le avrebbe spaccato la testa al muro, sbattuta 30 volte contro un pannello di sughero e altre 30 contro il muro adiacente tanto forte da perdere i sensi e capelli nei giorni seguenti i suoi capelli otturavano lo scarico della doccia, lui l’avrebbe tenuta legata durante la notte, durante il giorno era libera ma è andato a denunciarlo solo 3 settimane dopo, quando lui già da due giorni era partito nel Mississipi dove incontrava un altra donna. Il medico che l’ha visitata tre settimane dopo la presunta violenza ha certificato una costola fratturata all’altezza del seno, uno dei posti in cui lei non ha menzionato di aver preso pugni e calci, avrebbe perso sangue da inzuppare i materassi per un’atroce violenza sessuale con insermimento di oggetti dannosi, ma non fu richiesto alcun med-legal tantomeno accusò disturbi alle vie genitali. Il giudice dopo aver proposto un patteggiamento accettato il quale Carlo Parlanti in tre mesi sarebbe tornato in Italia, pattegiamento debitamente rifiutato ha chiuso la sentenza con 9 anni di carcere giustificando il tutto con la frase: è vero che non vi sono referti mendici, è vero che la White (presunta parte lesa)è stata inconsistente dichiarando eventi che vanno al di la di ogni legge fisica e biologica, ma penso che lo abbia fatto perchè è rimasta shoccata dalla violenza che ha subito dal signor Parlanti. Ma i muri di carton gesso rimangono intatti, così come la locandina di sughero, nessuna traccia di violenza in nessuna parte dell’appartamento e 8 testimoni affermano di aver visto la signora White nei giorni seguenti alla violenza senza notare alcun segno di essa. Una foto in cui la donna dimostra 100 anni in meno fu presentata 3 anni dopo il presunto stupro, senza data più che equivoca ma certificata come prova di una violenza di cui non vi è traccia. Lui non si arrende, le persone che lo amano urlano a gran forza la sua innocenza con la speranza che chi deve, riesca a guardare la verità. Maggiori documentazioni sul sito www.carloparlanti.it gestito dalla compagna di Carlo Parlanti per ottenere conforto e aiuto per sostenere le assurde spese per un diritto che dovrebbe essere un dovere dello stato concedere loro.