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Ampliamento base Dal Molin. Sì del Consiglio di stato...
Publie le venerdì 29 agosto 2008 par Open-PublishingAmpliamento base Dal Molin. Sì del Consiglio di stato. Parte la consultazione popolare. Intervista a Giancarlo Albera
di Alessandro Ambrosin
VICENZA - Quest’oggi il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso inoltrato dal Codacons, nei confronti del provvedimento del 29 luglio scorso che di fatto rimetteva in discussione l’ordinanza del Tar Veneto e il possibile ampliamento della base Dal Molin di Vicenza. Abbiamo incontrato Giancarlo Albera portavoce del Coordinamento dei Comitati contro l’ampliamento della base militare per capire quale effetto avrà la decisione del Consiglio di Stato.
Come giudica questo nuova ordinanza?
E’ sempre negativo quando viene respinta una richiesta di evocazione da parte dei cittadini, tuttavia c’è anche qualche spiraglio positivo su alcune precisazioni espresse dal Consiglio di Stato. Quest’ultima, infatti, ha ritenuto inamissibili alcuni punti già esaminati dalla IV sezione del Consiglio di Stato presieduta da Gaetano Trotta. L’epilogo di questa vertenza non è stata in fondo quello che aveva ventilato l’Avvocatura di Stato, la quale chiedeva l’inamissibilità della questione ambientale poiché il progetto non era esecutivo. Questa presa di posizione si è rivelata di fatto un equivoco di fondo che ogni volta si ripresenta. Una valutazione d’incidenza, infatti, dovrebbe essere eseguita di fronte ad un progetto e non a lavori ultimati. Una contraddizione nel metodo e nel merito.
Nell’ordinanza del 29 luglio era stata negata qualsiasi possibilità a ricorrere ad una consultazione nazionale…..
Sì, infatti, il presidente Trotta disse allora che non era prevista nessuna consultazione popolare, sulla base degli accordi intercorsi tra il governo italiano e quello statunitense. Invece adesso si sono finalmente accorti che la direttiva europea dice esattamente il contrario. Noi avevamo sempre denunciato la violazione di questo diritto difendendone l’esercizio tra i cittadini.
Di fronte a questo nuovo scenario quali forme di lotta pensate di promuovere?
Oltre alla mobilitazione popolare, abbiamo già annunciato un altro ricorso e c’è una petizione europea ancora pendente dalla quale attendiamo una risposta. Inoltre il comune di Vicenza promuoverà la consultazione popolare, e non il referendum come tanti hanno riportato sugli organi d’informazione. Ora è necessario il massimo impegno da parte dei comitati affinché la cittadinanza possa esprimersi attraverso questa votazione, contemplata tra l’altro dalle stesse direttive europee. C’è però da aggiungere un ultima cosa. Tutta questa vicenda si è rivelata intrisa di illegalità, per effetto della Avvocatura di Stato, la quale ha ostacolato la presa di posizione e la difesa da parte dei cittadini. Un giudizio che ha trovato conferma anche dal Primo Consiglio di Stato, che ha usato termini come, - impedimento, carenza d’informazioni e ostacolo - di poter prendere visone dei documenti che parlavano dei rapporti siglati tra Italia e Stati Uniti. Documenti che prima erano ritenuti segreti e che solo attraverso l’imposizione del Tar Veneto e le sollecitazioni del Coordinamento dei Comitati sono improvvisamente diventati di pubblico dominio. Se esprimere la contrarietà contro l’ampliamento della base Dal Molin prevede il rispetto di un iter burocratico, chiediamo che questo avvenga nella massima trasparenza e legalità. Solo in questo modo riusciremo a tutelare le richieste dei cittadini e garantire lo stato di diritto.