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Analisi del voto

Publie le giovedì 20 aprile 2006 par Open-Publishing

I numeri del voto, l’affluenza, la maggioranza, i risultati non sono sufficienti a determinare la valutazione di un governo e a dirne la qualita’.

In Italia gli elettori sono troppo ignoranti di economica, diritto, democrazia e civilta’ per poter essere considerati un indicatore di buon governo.

Gli indicatori sono altri e per lo piu’ esterni al sistema di inciuci e piccoli interessi da piccola provincia. Stentiamo a diventare una nazione. Per lo piu’ coltiviamo campicelli.

La Oppo dice con durezza: “Per i maiali e’ patria la ghianda”. Si e’ visto.

Se la democrazia si misura anche in numeri, per una analisi di valore non si puo’ confidare in un popolo facilmente circuibile con promesse demagogiche, la cui ottica non si muove oltre il piu’ meschino interesse.

Se cio’ non fosse stato, non avrebbe avuto tale successo la promessa demagogica dell’ultim’ora di azzerare Ici e tassa dei rifiuti, che sono state prese per vere anche se enunciate dall’uomo piu’ bugiardo d’Italia, prive di copertura finanziaria, assenti dal programma della Cdl e che sarebbero state ovviamente coperte con dolorosi tagli alla spesa sociale.

Il paese appare spaccato a meta’; sconfessati come insussitenti i brogli della sinistra, non sappiamo se ve ne siano delle destra (essendo i risultati del voto imprevedibili e in controtendenza rispetto all’andamento di ben 4 tornate elettorali e a tutti i sondaggi), ma sicuramente la parte di italiani che hanno ancora votato B e’ cosi’ grande da porre grossi problemi.

B ha perduto un milione e 800.000 voti ma sul panorama nazionale FI resta un grosso partito di riferimento, 23.71%, e non sono stati intaccati gli zoccoli di AN, dell’UDC e della Lega.

Berlusconi da solo ha preso 9 milioni di voti e si rpesenta come il primo partito d’Italia, considerando che l’Unione, 31,26% unisce Ds e Margherita, ripatendosi quasi 12 milioni di voti.

Anche dopo tutti i conteggi della Cassazione, i due schieramenti divergono per soli 24.000 voti. Molto poco.
Una spaccatura simile puo’ essere fisiologica a una democrazia consolidata e fiorente, dove i due partiti in lizza non divergono molto, come in USA, e i risultati non presentano mai immagini bulgare, ma, nelle condizioni critiche della nostra economia e della nostra democrazia, diventa un pesante freno alla governabilita’ e alla credibilita’. Oggi, come non mai, urgerebbe che l’Udc passasse al centrosinistra o si ponesse come grupo autonomo, o che i suoi elementi migliori, Tabacci, Follini..., abbandonassero la Cdl. Ma per tre mesi almeno tutte le carte restano ancora sospese e tutto e’ appeso alle lotte intestine nel seno della maggioranza.

Purtroppo la falla maggiore di questo governo non sta nemmeno nei numeri, ma e’ l’avidita’ di poltrone, la tendenza alla diaspora, l’inciucio e la rissosita’ egocentrica dei partiti componenti, troppi e troppo poco interessati al bene del paese. Guardando alle loro beghe, il cittadino italiano ha di che essere molto preoccupato e molto schifato.
Le garanzie di affidabilita’ di questo schieramento sono scarsissime e, stante questi politici, i precedenti storici non possono proprio rallegrarci.

Per quanto i risultati economici e sociali siano stati tutti contro B, questo stupefacente paese ha insistito nel premiare gli errori e il cattivo governo e la faziosita’, il risultato e’ questo. Ora, dopo cinque anni di pessimo governo e di pessima condotta politica da parte dell’opposizione, siamo tutti piu’ deboli.

Non finiremo mai di ricordare che ’tutte’ le leggi vergogna di Berlusconi sarebbero state toppate se solo questi signori dell’opposizione si fossero degnati di presenziare in massa in Parlamento. Attendersi del bene da questi lavativi, attenti ognuno al piccolo feudo personale, e’ una pia illusione.

In campagna elettorale e’ apparso chiaro che l’abilita’ di lotta e di convincimento di B e’ stata superiore delle scarse prove dell’avversario. Se D’Alema nel 2001, invece di ritirarsi a Gallipoli, abdicando di fatto in tutta ignavia alla campagna elettorale, si fosse battuto allo stremo come ha fatto B adesso, a rischio di infarto, forse i risultati sarebbero stati diversi.

Ma e’ inutile recriminare, se la classe politica resta la stessa, avremo gli stessi pessimi risultati e c’e’ poco da sperare. C’e’ da aspettarsi che questo governo non cambiera’ nemmeno la pessima legge elettorale che ha ancora piu’ diminuito il grado di sovranita’ dell’elettorato, aumentando invece i privilegi da piccolo monarca di ognuno. La democrazia scema, il feudalesimo avanza.

E ora chi si e’ reso reo nella sinistra di tanti attentati alla Costituzione, D’Alema, e’ pure candidato alla presidenza della Camera!?? Dopo tutti i danni reiterati che ha fatto a questo paese, quando era al governo e quando ne era fuori!? E’ una cosa da non credere!

E la campagna elettorale ha mostrato il solito pressapochismo del csx. Contro l’occupazione capillare e micidiale di B di ogni schermo tv, Prodi ha opposto il rifiuto di invadere il televideo e, dal punto di vista mediatico, le sue vaghezze sul piano fiscale contro i dardi micidiali e demagogici di B sono risultati controproducenti.
B ha mobilitato un blocco compatto di interessi materiali di bassissimo livello a cui non e’ stato opposto niente. La promessa di eliminare alcune tasse ha giocato piu’ che dieci anni di propaganda anticomunista. Dal canto suo, l’estrema sinistra poteva risparmiarsi dei candidati troppo facili da demonizzare, riservandoli a momenti meno cruciali.

Ci sono stati poi errori marchiani. Di cosa si sta preoccupando soprattutto il paese? Del lavoro e del carovita.

Quale programma di quale partito ha battuto su questi punti? Nessuno. Chi ha parlato chiaro su come controbattere la crisi economica, lla mancanza di lavoro, il precariato, la mancanza di futuro, la riduzione delle spese delle famiglie? Nessuno.

La campagna elettorale e’ stata subdolamente deviata su obiettivi di qote minoritarie della popolazione, come i pacs, gli omosessuali, i trans, gli spaccavetrine, i bot, le successioni miliardarie. Chi realmente ha posto chiarezza sui modi con cui lottare contro la crisi economica migliorando il tenore di vita delle famiglie? Nessuno.

Quale messaggio e’ passato? Questi aumenteranno le tasse, quelli le ridurranno. Punto.Una quota della popolazione ha votato solo per ridursi le spese.

Non una parola sulla globalizzazione, non ua disanima dell’economia neoliberista.

Al momento solo i radicali stanno facendo una limitatissima mea culpa attorno al neoliberismo e si sono spinti a dire che con esso la miseria non diminuira’, perche’ non e’ nei suoi scopi, non migliorera’ la situazione delle classi medio-basse perche’ non e’ nei suoi fini. I radicali?!! Perche’ una valutazione dura del neoliberismo non la sentiamo mai fare dal csx? Dalla sinistra?

Altri errori tecnici sono stati fatti nel rifiuto congenito di arrivare a compromessi per stabilire coalizioni forti, Rutelli che si stacca al Senato dall’Unione perdendo voti; Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani che insieme avrebbero fatto piu’ del 10’% dei voti e hanno preferito una frantumazione deleteria in nome di una identita’ che sta diventando un ostacolo piu’ che una risorsa; l’assurda accoglienza dei radicali che sara’ foriero solo di svolte pericolose, data l’incompatibilita’ totale della visione economica, il loro carattere antisindacale, ferocemente neoliberista e filobushiana (si sono sempre rallegrati per la guerra all’Irak).

Altri possibili rischi si vedranno nell’accanimento di certi leader di porre nel governo personaggi estremi, gia’ Rutelli propone alla sanita’ un medico ultracattolico che mettera’ in pericolo tutti i problemi attinenti al femminile.

Ora ci aspettano le amministrative.

Se Berlusconi sventola di nuovo la politica dei condoni e della detassazione, forzando le misere casse delle tasse comunali, ci saranno masse di voti provenienti dal piccolo abusivismo, da chi e’ preda del populismo piu’ becero e ignorante, da quelli che nemmeno pensano che ogni promessa di sgravio e’ nulla se non ha copertura finanziaria, voti che vengono dalla piccola borghesia come dal proletariato delle periferie urbane, voti egoistici e ignoranti.

In quanto ai partiti che hanno tenuto, notiamo come sia grottesca la frase di Fini che “An ha raccolto il frutto del buon lavoro fatto sul territorio”, quando An si e’ distinta solo nel dire di si’ a qualunque misfatto fosse proposto da B, e le uniche due leggi in cui appare il nome di Fini sono l’orrenda legge sui migranti rifiutata dalla Chiesa e le legge sulla droga, altrettanto orrenda e micidiale, mentre sono caduti tutti i capisaldi storici di AN: centralita’ dello stato, difesa della famiglia, ordine e sicurezza, difesa delle forze di sicurezza, aiuti al sud..su tutto questo gli abbonati al voto di An non hanno fatto una piega.

E’ difficile sperare che il voto amministrativo costituisca una inversione di rotta di questi elettori sempre piu’ sfiduciati ma sempre meno illuminati che, a forza di difendere piccole rendite di posizione o piccoli sforamenti alle leggi, riusciranno a distruggere quel che resta dello stato.

Gli elettori di csx chiedono con urgenza alcune riforme immediate:

 legge sul conflitto di interessi

 riforma di questa legge elettorale ‘porcata’ con riduzione dei partiti e ritorno alla
scelta dei candidati, insieme al ritorno dei poteri del Parlamento che e’ il nostro organo direttamente delegato e del Presidente della Repubblica, che e’ il garante della Costituzione, togliendo di torno un premierato dall’eccessivo potere che non puo’ nemmeno essere sfiduciato dalle Camere, domanda sulla magistratura e surroga ai poteri del Presidente dello stato

 abolizione della legge Biagi e ripristino di diritti su ogni forma di lavoro.

Ma possiamo gia’ ipotizzare che manco ci penseranno.

Gia’ Fassino ha detto che per la legge sul conflitto di interessi che toglierebbe di torno Berlusconi c’e’ tempo, perche’ essa non e’ di immediata urgenza!? E se non e’ delirio questo! Aspettamoci dunque un replay degli errori precedenti. Questi sono recidivi.

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