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Anche se prevista, l’assoluzione di Berlusconi rimette in gioco il premier
Publie le domenica 12 dicembre 2004 par Open-Publishingdi Guido Iodice
Ancora una volta è prescrizione. Ancora una volta Silvio Berlusconi l’ha fatta franca. Il presidente del Consiglio è stato mezzo assolto e mezzo prescritto nel processo Sme. I giudici non lo hanno riconosciuto colpevole di aver partecipato all’aggiustamento della sentenza Sme. Concedendogli le attenuanti generiche, poi, hanno prescritto il reato di corruzione semplice per il bonifico di 434 mila dollari a favore del giudice Renato Squillante, versato da un conto Fininvest con i buoni auspici di Cesare Previti.
Proprio alla vigilia il premier aveva previsto l’assoluzione, forte anche della sentenza favorevole al suo “complice” Cesare Previti, arrivata prima di quella riguardante Berlusconi grazie allo stralcio della posizione di quest’ultimo, avvenuta per le continue assenze dell’imputato, assorto nel lavoro di sfasciare il paese.
Nel centrosinistra “riformista” quasi si esulta. I più temevano che una condanna avrebbe indotto Berlusconi a forzare per le elezioni anticipate a primavera del 2005: «Meno male che è andata così - bisbiglia un parlamentare diessino a margine di un’assemblea di partito - non siamo ancora pronti allo scontro. E poi Berlusconi avrebbe condotto una campagna antigiudici che poteva travolgerci».
Sarà. Ma a noi sembra che l’effetto della sentenza vada a tutto vantaggio del Cavaliere. Se è vero che il centrosinistra può oggi dire che le accuse di Berlusconi contro la magistratura rossa sono tutte balle, è molto più vero, se ci passate l’espressione, che il presidente del Consiglio oggi può dire che le accuse mossegli sono il frutto di una persecuzione che lui, con la propria testarda volontà, è riuscito a sconfiggere. Poco importa che in realtà i giudici lo abbiano nei fatti riconosciuto colpevole della mazzetta a Squillante. Di prescrizioni ne ha già collezionate a pacchi e anche nel caso Andreotti la prescrizione è divenuta sui media assoluzione con formula piena.
Oggi Berlusconi è più forte di prima. Si è lasciato alle spalle un fardello pesante che sinora pendeva come una spada di Damocle sulla sua testa. Adesso è libero. In tutti i sensi. Libero dalle accuse, ma soprattutto libero di muoversi politicamente a tutto campo, senza più sentirsi dire che approva certe leggi a suo esclusivo vantaggio, senza dover giustificare il suo conflitto di interessi e le origini del suo patrimonio. Non che qualcuno finora glielo abbia mai chiesto: la sinistra, fatti salvi alcuni temerari come Travaglio, Luttazzi, Sabina Guzzanti e pochi altri, ha sempre cercato di non «demonizzare» la figura del premier prima che fosse premier.
Oggi Berlusconi può davvero, in tutta libertà, arrivare a quella spallata sempre attesa e preannunciata a mo’ di spauracchio per i timorosi del centrosinistra. E’ libero, nessuno può fermarlo, se non un calcolo di convenienza sui tempi.
http://www.aprileonline.info/articolo.asp?ID=2620&numero=161




