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Ancora il nucleare ?

Publie le martedì 8 aprile 2008 par Open-Publishing
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Partiti assurdi come l’Udc di Casini riprendono l’incitamento al nucleare che e’ anche nel programma di Berlusconi, il quale dice che se vince mettera’ al primo posto il Ponte di Messina e nuove centrali nucleari, e Veltroni gli si accoda: ’’l’Italia deve impegnarsi sulle tecnologie di punta: che si tratti del ’carbone pulito’, del metano, delle biomasse o dell’idrogeno e anche del nucleare di quarta generazione, ovvero quello a sicurezza intrinseca e con la risoluzione del problema delle scorie.”

Il modo con cui il problema delle scorie verra’ risolto non e’ detto, come del resto non si dice come si troveranno i soldi per le regalie che Veltroni promette e Berlusconi pure, visto che ci aspetta un periodo di recessione e che gli sprechi pubblici nessuno li vuol tagliare.

Tutti insieme tacciono sul fatto che l’uranio e’ in via di esaurimento, che il suo picco sara’ tra vent’anni e dunque il suo prezzo comincera’ a salire vertiginosamente tra dieci, giusto il tempo in cui le eventuali centrali sarebbero finite di costruire.

Nessuno si preoccupa di spiegare dove queste centrali saranno costruite, dal momento che le popolazioni rifiutano anche gli inceneritori, ne’ indica chi sarebbero i bravi costruttori molto attendibili, visto che finora ci si e’ rivolti a ditte inaffidabili come la Impregilo o la Lunardi trafori e che per la Salerno-Reggio Calabria 30 anni di lavori non sono bastati. Di questo passo rischiamo di finire le famose centrali tra vent’anni, proprio quando di uranio non ce ne sara’ piu’. Ma la propaganda di questi dettagli non si cura e i tromboni avanzano di pari passo con identiche guasconate.

Sarebbe meglio ascoltare Rubbia che afferma che un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie non esiste. Ma quando mai gli esperti sono stati ascoltati. Piu’ facilmente vengono rimossi e sostituiti con elettricisti che si fingono politici.

“Da qualche mese, Rubbia e’ stato nominato presidente di una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili, con particolare riferimento al solare termodinamico a concentrazione". Pecoraro Scanio, in extremis, ha approvato un piano nazionale per avviare anche in Italia al solare. Ma che fine fara’ questo piano con Berlusconi e con Veltroni?

Un rapporto dell’Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, come osservatori indipendenti mostra un confronto impietoso con le previsioni elaborate finora dagli esperti della IEA, l’Agenzia
internazionale per l’energia. Dalla fine degli anni 90 a oggi, la forbice tra le previsioni della IEA e l’effettiva dinamica del prezzo del petrolio e’ andata sempre piu’ allargandosi. Dal 2000 in poi, il prezzo del petrolio s’e’ impennato fino a sfondare la quota di cento dollari al barile, mentre sulla carta le previsioni al 2030 continuavano imperterrite a salire progressivamente di circa dieci dollari l’anno in anno.

Stessa cosa per le previsioni della produzione mondiale di petrolio. Mentre la IEA prevede che questa possa continuare a crescere da qui al 2025, lo scenario dell’Energy Watch Group annuncia invece un calo in tutte le aree del pianeta: in totale, 40 milioni di barili contro i 120 pronosticati.

Passiamo all’uranio, il combustibile per l’energia nucleare. Fin dall’epoca della "guerra fredda" la domanda e la produzione sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal ’90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Petrolio e altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio e’ destinato a scarseggiare, come del resto anche l’oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare percio’ a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada.

Dobbiamo sviluppare la piu’ importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioe’ il sole.

Eppure e’ ripresa la corsa al nucleare. Una assurdita’!

L’ultimo reattore e’ stato costruito 30 anni fa. L’energia nucleare in Francia conta il 20% e i costi sono altissimi. Il costo dei 59 reattori sono sostenuti di fatto dallo Stato, per mantenere l’arsenale atomico.

In quanto alle scorie, non esiste un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie. Al piuè si puo’ parlare di un nucleare nuovo che usa il torio, elemento largamente disponibile in natura, che non provoca cioe’ reazioni a catena e non produce plutonio. E siccome dal torio non si tira fuori una bomba, si taglierebbe il cordone fra il nucleare militare e quello civile (ma forse e’ proprio questo che i governi non vogliono).
Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attivita’ del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantita’ di energia.

Gordon Brown in Inghilterra riparla di carbone pulito e riapre le miniere che la Tachter aveva chiuso (noi riapriremo le miniere sarde), ma per Rubbia il carbone e’ la fonte energetica piu’ inquinante e piu’ pericolosa per la salute dell’umanita’. Produce anidride carbonica che dura 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio.

Un impianto per la produzione di energia solare costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricita’ di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantita’. Potremmo impiantarli in paesi africani, dice Rubbia, per trasportare poi l’energia nel nostro Paese. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche.

I nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l’energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Ne’ piu’ ne’ meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l’acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente.

Se e’ cosi’ semplice, perche’ allora non si fa? Risponde Rubbia: e’ solo una questione di mercato. "Il sole non e’ soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta… se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com’e’ accaduto del resto per il computer vent’anni fa".

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Da Nuovo Masada n. 668: "Valori, primazie e furbizie"

http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Non avvicinatevi alla bocca di Veltroni, Casini, Berlusconi!!

    Il rischio e’ che potreste odorare il cibo ingerito da Blair a Bush (ed i burattinai cinesi) il giorno prima ( .... e naturalmente in stato di decomposizione ....) - Vedi mio post precedente "Blair sa tutto (continua)" -

    Salvatore Fiore