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Ancora sul Fondo Pensioni Bnl – Una gran brutta storia …....

Publie le domenica 6 maggio 2007 par Open-Publishing
3 commenti

Tutto comincia in febbraio con la pubblicazione a pagamento su due quotidiani di una manchette dello Slai/Cobas nazionale.

In questa manchette il sindacato autorganizzato sosteneva, in un discorso più generale sulla destinazione del Tfr, che il Fondo Pensioni Bnl sarebbe “in stato pre-fallimentare” …..

Per un paio di settimane, nessuna reazione da parte del Fondo. Poi i due quotidiani pubblicano, in giorni diversi, una breve letterina di Gianfranco Verzaro, Presidente del Fondo Bnl, che si limita a dire che “i bilanci del Fondo sono stati regolarmente approvati a larga maggioranza dai soci” ……

Ma la letterina di Verzaro non era stata ancora realisticamente inviata ai due quotidiani che già lo Slai/Cobas tornava pesantemente sull’argomento all’interno di un esposto/denuncia presentato a molte Procure italiane, a cominciare da quella milanese, dove – sia pure in forma più sfumata – ribadiva sostanzialmente il concetto sul Fondo Pensioni Bnl ….

Nessuna reazione ……nemmeno da parte dell’ ex Presidente del Fondo Luigi Scimia, ora addirittura presidente della Covip, ente di controllo su tutta la previdenza complementare, chiamato fortemente in causa nell’esposto-denuncia ed in quei giorni assai ciarliero su tutti gli organi di stampa sulla questione più generale della destinazione del Tfr ……

E questo nemmeno dopo che un altro quotidiano, peraltro di segno politico opposto ai due precedenti, trattando del citato esposto dello Slai/Cobas, tornava prepotentemente sull’argomento …..

Nel frattempo un paio di sindacati interni alla Bnl, estranei alla gestione del fondo ma tutt’altro che “amici” tra di loro e quindi in forma sicuramente del tutto autonoma uno dall’altro, cercavano in varie forme di ottenere dalla Banca e dal Fondo qualche maggiore chiarimento, senza alcun risultato.

Si arriva così a fine marzo con l’uscita in molti siti internet, italiani ed anche stranieri, di un lungo documento a firma Infoxoa ( un’agenzia romana che si occupa di indagini sul mondo del lavoro ) di analisi appunto sul Fondo Pensioni Bnl.

Documento che ha poi trovato una larghissima diffusione, soprattutto tramite mail ma anche con fax e buste inviate a molte agenzie ed uffici all’interno della Bnl, in particolare nell’area romana e laziale, ma non solo.

In questo documento vengono denunciate, con una dovizia di particolari che non possono non provenire dall’interno dello stesso Ente, presunte malversazioni relative alla gestione ed alla manutenzione degli immobili di proprietà del Fondo Pensioni Bnl.

E si torna poi, nel medesimo documento, a parlare di un “buco” nel bilancio del Fondo Bnl, “buco” che risalirebbe addirittura a decenni precedenti a quello corrente e che, sempre secondo il citato documento, sarebbe da allora “coperto” nei bilanci, da parte delle varie gestioni del Fondo medesimo, con non meglio precisati “artifici contabili”.

Ce ne sarebbe abbastanza, ancora di più che nei casi precedentemente citati, da scatenare altisonanti smentite, denuncie per falso, diffamazione a mezzo stampa ecc, ecc.

Macchè, calma piatta , silenzio totale ……

Nel frattempo torna alla carica anche lo Slai/Cobas con un comunicato-stampa, anche questo ripreso da vari organi di informazione soprattutto on line, dove replicando ancora a Scimmia che proponeva, di fronte all’oggettivo fallimento della campagna pro Tfr nei Fondi pensioni, di rendere obbligatoria per legge questa destinazione (!), tornava a sostenere che il Fondo Pensioni Bnl non godrebbe affatto di buona salute, facendo anche chiaramente intendere di saperne molto di più di quanto formalmente affermato.

Mentre continua, anche su questo, il più totale silenzio del Fondo, uno dei due già citati sindacati interni, la Falcri, riesce finalmente ad ottenere – pur dissimulando la richiesta mischiando la cosa con altri argomenti – un incontro di chiarimento con la Bnl.

Rispetto a questo incontro, avvenuto a fine aprile, non siamo a conoscenza di notizie ufficiali, non avendo la Falcri prodotto il classico volantino che segue di prassi tutti i confronti con la Bnl, ma da indiscrezioni filtrate sappiamo che non si è chiarito un beneamato nulla …..

La Bnl sosterrebbe, per quanto riguarda le presunte” malversazioni” sugli immobili, che queste sarebbero cose vecchie, casomai riferite a precedenti gestioni amministrative del Fondo, e che comunque a suo tempo furono oggetto di una ispezione interna che non aveva rilevato alcunché di irregolare. Per quanto invece attiene al presunto “buco” la cosa non avrebbe alcun fondamento. Però, di fronte a questo punto alla richiesta della Falcri di procedere a doverose smentite e denuncie per diffamazione, la Bnl avrebbe sostenuto di non averne alcuna intenzione.

A noi risulta invece che le presunte “malversazioni” arriverebbero temporalmente fino al 2006, che soltanto una di queste, su circa dieci casi denunciati nel documento di Infoxoa, era stato oggetto dell’ispezione -partita da una lettera di un lavoratore Bnl -di cui si parla.

Che l’ispezione di cui si parla, fatta con i classici metodi delle ispezioni dell’auditing bancario, si era limitata ad accertamenti cartacei e contabili e non certo ad indagare se certi lavori erano stati effettivamente compiuti e, se sì, se questo era avvenuto rispettando i capitolati di appalto …..

E, dulcis in fundo, ci risulta pure che il lavoratore che aveva segnalato la presunta situazione di malcostume era stato fatto oggetto di provvedimento disciplinare ( un classico !) per “aver fatto perdere tempo agli ispettori” …….

Ricordiamo poi che, nel 2005, di fronte ad episodi decisamente “minori” rispetto a quelli di cui si sta parlando, il Fondo Pensioni Bnl – d’accordo con la Banca – aveva proceduto a denunciare alla magistratura una decina di lavoratori, colpevoli di aver prodotto presunte “carte false” per poter usufruire di anticipazioni sul proprio capitale individuale maturato, cioè di soldi propri …..

Appare quindi evidente una volontà politica in questo caso di dissimulare, sminuire, “confondere le acque” rispetto a queste presunte “malversazioni”.

Ma, al di là di tutto questo e di qualunque velleità “scandalistica”, quello che veramente ci preoccupa -come lavoratori/soci a suo tempo obbligati per contratto ad aderire, al momento dell’ assunzione, al Fondo Pensioni Bnl – è l’effettivo stato dei conti del Fondo medesimo ….

Tranquillizzare tutti i lavoratori/soci dovrebbe essere interesse di tutti, del Fondo in primo luogo, della Bnl, di tutte le Organizzazioni Sindacali, prime fra tutte proprio quelle – Cgil, Cisl, Uil e Dircredito - che cogestiscono con la Banca il Fondo Pensioni Bnl ….

Perché invece se ne stanno tutti zitti e quando, come nel caso della Bnl costretti al confronto, cercano appunto di “confondere le acque”, dissimulare, sminuire ecc. ecc. ?

Ci sembra che ci sia molto di che essere preoccupati ……

Roma 4 Maggio 2007

COMITATO BNL ROMA CONTRO LO SCIPPO DEL T.F.R.

Messaggi

  • Il tempo é galantuomo.

    Sono ancora seduto sulla sponda del torrente in attesa del passaggio del .............

    Sono stato anch’io accusato di "cartolarizzare" in occasione di una segnalazione all’Ispettorato BNL per anomalie riscontrate nella gestione della Finanza aziendale.

    Per il Fondo Pensioni BNL basta andare a ritroso e rileggere i documenti prodotti dalla Falcri BNL relativamente ai Bilanci del Fondo.

    Per la Trasformazione (mancato rispetto dei diritti maturati dai Soci) ed in occasione della stessa venne minacciato il "trasporto dei Libri in Tribunale" qualora la resistenza della citata Sigla non si fosse ammorbidita.

    Notizia rassegnata ai colleghi su un Comunicato mai smentito da BNL e/o Fondo Pensioni, allora Presidente il Dr. Scimìa.

    Ricordi che ora riaffiorano perché "il Tempo é galantuomo".

    luigi misuraca ex-funzionario BNL

    ex-dirigente sindacale Falcri BNL

  • Scimia, presidente del COVIP (vigilanza sui fondi pensione), dichiara:
    "Le forme di previdenza complementare faticano ad affermarsi tra i
    lavoratori... Se l’adesione alle forme di previdenza complementare non
    raggiungerà il 35-38% bisognerà renderla obbligatoria"
    (ANSA 8 Mag 2007)

    Non sono bastati gli incentivi, la propaganda, la borsa che sale, né la spinta
    di CGIL, CISL e UIL (in pieno conflitto di interesse in quanto gestori di
    fondi) a convincere i lavoratori a giocarsi le liquidazioni sui mercati
    finanziari.

    Già giocarsi la pensione in borsa fa venire i brividi (fallimenti di Parmalat,
    Enron, fondo pensione Comit), ma perlomeno in borsa compri e vendi.
    Passando il TFR ai fondi pensione puoi comprare ma non puoi più vendere.
    Così il fondo non fallisce quando la borsa va giù: fallisci tu, che hai le
    quote.

    Se passa pure l’ultima trovata di Scimia, DEVI comprare, e ovviamente NON PUOI
    vendere.

    Ottimo esempio di "libero mercato".

    cari saluti

    Alessandro Paganini - GENOVA

    da ListaSinistra))

    • Ci sono tanti servitori sciocchi dei Padroni i quali scodinzolano e poi ricevono prebende incuranti delle contraddizioni che li distinguono nel loro procedere di "carriera".

      Il dr Luigi si è trovato in vera difficoltà allorché si dedicò alla Trasformazione del Fondo Pensioni BNL trovandosi di fronte ad argomentazioni stringenti che sfumò rifugiandosi nella "maggioranza" quale costituita dalla Triplice sindacale (ecco un altro conflitto di interessi del quale poco si parla).

      CO.VI.P., Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, cioè arbitro che interviene in partita: perché non la si fa tacere? Perché?

      memoria storica