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Ancora una morte che si poteva evitare.

Publie le mercoledì 9 febbraio 2005 par Open-Publishing

L’Arci e la CGIL Zona di Lucca esprimono il loro dolore per la morte del giovane lavoratore marocchino Adil Harmouch, morto asfissiato nell’incendio sprigionatosi tra sabato e domenica in una stanza senza finestre di uno stabile fatiscente dietro ai Macelli.

Esprimono altresì piena solidarietà ai familiari e alla comunità marocchina. Ancora una morte che si poteva evitare, un lutto che pone domande inquietanti alla nostra comunità.

Al di là dei risvolti giudiziari che potranno venire alla luce, la triste vicenda fa emergere ancora una volta in tutta la sua drammaticità, due questioni estremamente attuali: la mancanza di alloggi e centri di prima acccoglienza per italiani e stranieri in difficoltà da un lato, dall’altro l’attenzione, quasi ossessiva, delle istituzioni, soprattutto per gli aspetti burocratici e formali ( permesso di soggiorno per gli immigrati ) e l’assoluta indifferenza invece per i bisogni primari di queste persone.

Appare incredibile che a pochi metri dal centro storico di Lucca vi siano oggi persone costrette a dormire in posti di fortuna, all’addiaccio, con mille rischi tra cui quello della vita. Pochi giorni fa è successo ad Adil, giovane tecnico informatico, con regolare permesso di soggiorno, altri immigrati, in altre città italiane, senza permesso di soggiorno, hanno fatto la stessa misera fine, in roulottes, baracche o addirittura nei cassonetti della spazzatura.

Due anni fa anche un cittadino italiano in difficoltà era morto per un malore, solo, nelle stesse stanze dove ha trovato la morte Adil.

Da anni ormai Arci e CGIL, insieme a tante altre associazioni, hanno avanzato proposte concrete e organizzato mobilitazioni per realizzare la pienezza dei diritti politici e sociali per gli immigrati, per garantire un alloggio ai cittadini italiani e stranieri in difficoltà, per sostenere un adeguato inserimento economico e sociale delle persone più svantaggiate.

In undici anni la popolazione immigrata presente, con regolare permesso di soggiorno nella nostra provincia è passata dalle 3550 unità del 1993 alle 19982 del 2003 ed oggi supera le ventimila. A fronte di questa forte crescita, combinata con un’estensione del fenomeno della povertà ( che coinvolge anche cittadini italiani ) l’offerta di alloggi pubblici a prezzi sociali o calmierati è praticamente inesistente o marginale mentre il sistema dei dormitori e dei centri di prima accoglienza è pressochè fermo alle strutture realizzate nel corso dei primi anni novanta.

Occorre una svolta di civiltà, una politica di autentico inserimento sociale dei cittadini immigrati che non si fermi al timbro sul permesso di soggiorno ma individui strategie e percorsi per non lasciare sole le persone in difficoltà e sia in grado di dare risposte concrete ai bisogni primari, a cominciare da casa e lavoro.

ARCI Nuova Associazione Lucca

CGIL Zona di Lucca