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Annozero, un altro mondo!

Publie le lunedì 22 ottobre 2007 par Open-Publishing
15 commenti

Scalfari avrà visto Annozero? Si sarà reso conto della posizione antidemocratica e iniqua in cui si è messo?

Noi la vediamo benissimo l’enormità della corruzione politica di questo paese, ma lui evidentemente no, altrimenti non avrebbe insultato, come ha fatto, il milione di italiani che chiedeva pulizia morale su tutte le piazze.
Se fosse una persona seria, su quelle piazze ci sarebbe stato anche lui, come sarebbe oggi accanto a De Magistris. O forse considera barbari e selvaggi anche i Pm che lottano per un’idea di giustizia e anche chi per essa è cacciato o ucciso e le preferisce il potere?
Forse considera selvaggi e barbari anche Falcone, Dalla Chiesa, Borsellino?

Ad Annozero abbiamo visto con sbigottimento le gigantesche differenze tra Italia e Francia, Germania e Svezia. Abbiamo capito totalmente perché gli altri europei ci considerano la vergogna d’Europa, il paese più corrotto.
Negli altri paesi europei nessun condannato siede in Parlamento, siamo l’unico paese UE dove l’espulsione la decidono il Parlamento e la giunta per le elezioni, organi che trovano ogni mezzo per non decidere mai.
Altrove decade il condannato come l’inquisito, perde ogni diritto e non è più ripresentato, ci si dimette anche per comportamento disdicevole, come aver preso buoni premio per i voli.
Le regole sono severe.
Si è espulsi anche per infrazioni del codice della strada.

Sono vietate le doppie cariche, non si può essere ministro e sindaco, o parlamentare e presiedere società che ricevono fondi pubblici, men che mai essere proprietari di media, perché scatterebbe un conflitto di interesse.
Non puoi essere la mano che prende e quella che dà.

Nessun leader si porta in parlamento tutto il suo staff di avvocati e non ci sono parlamentari avvocati che difendono chi ha commesso reati contro lo stato.
In Italia abbiamo senatori avvocati che difendono politici corrotti, mafiosi o massoni, addirittura della parte avversa.

In Germania, Francia o Svezia si pubblicano in internet i conti dei politici, i loro soldi devono avere la massima trasparenza. Tutti devono sapere con chiarezza cosa un uomo politico ha o non ha e trarne le loro conclusioni. Non ci possono essere fondi occulti.
Noi abbiamo avuto al contrario un capo del governo che ha depenalizzato i fondi neri portati all’estero premiandone il rientro con una tassazione esigua e che di fatto ha contrastato qualunque indagine sui conti bancari.

Non solo non abbiamo un fisco all’americana che contabilizza tutte le transazioni di danaro, non solo l’evasione fiscale non è punita in modo grave, non prevede il carcere, e gode addirittura di patteggiamenti, depenalizzazioni e condoni, non solo da quella portata alla luce dalla polizia tributaria si trae solo un misero 1% di ricavo utile, ma addirittura si sono contrastati ferocemente tutti i mezzi per attuare una anagrafa dei conti bancari.
Berlusconi avversava ferocemente questo strumento e parlava di stato di polizia tributaria, ed essendo, lui, il primo evasore d’Italia, ne possiamo capire le ragioni. Possiamo capire molto meno come mai abbia potuto candidarsi, sia stato votato e non ci sia una legge specifica che gli impedisca di essere eletto. E meno che mai capiremo perché mai due governi di centrosinistra abbiano entrambi deciso di favorirlo fingendo di dimenticare che esiste già una legge che non impedirebbe la eleggibilità essenso gestore di grandi media, e non applicando questa legge che resta disertata e grida vendetta.

Ci sono voluti 16 anni a imporre il controllo sui conti bancari e ci è riuscito in parte solo Bersani qualche settimana fa. Eppure chiunque capirebbe che questo controllo tramite internet da parte delle forze di sicurezza porrebbe fine alle lentissime e farraginose richieste (per posta ordinaria!) da parte della polizia o della GdF alle banche, richieste spesso disertate o con risposte acquisite con anni di ritardo.
Con l’anagrafe bancaria, le forze di sicurezza che cercano mafiosi, corrotti, evasori totali non fanno che cliccare in internet il nome dell’indagato per avere completo il quadro dei suoi depositi bancari, delle sue assicurazioni, delle sue transizioni immobiliari e capire se esse sono proporzionate a quanto dichiara al Fisco.

Ora la legge c’è, ma deve essere resa operativa dal Ministro della Giustizia e ci viene freddo pensando che questi è Mastella, uno che è indagato per occultamento di denaro pubblico.

Negli altri paesi europei non ci sono le sconcezze italiane. Non esiste che un Dell’Utri e un Frigerio interdetti per 2 anni dai pubblici uffici restino al loro posto, o un Previti espulso per sempre resti dalla sua carica al Senato ci resti quanto vuole e contunui a prenderne
compensi finché non decida, sua sponte, di dimettersi.

Chi è anche solo accusato di tangenti altrove viene immediatamente cacciato. Da noi è il paradosso: sono i ministri indagati che cacciano i PM, nel silenzio del Capo dello Stato , del capo del Governo e dell’ANM.

Correità? Omertà? Sicuramente vergogna che ricade su chi gestisce questo Stato e sui suoi cittadini. E vergogna per i giornalisti come Scalfari che fingono di non vedere queste cose e demonizzano irosamente i cittadini onesti che non delinquono, che le tasse le pagano, che la democrazia la vogliono, e che protestano contro uno stato di cose che sarebbe inaccettabile in QUALSIASI paese europeo.ia anche chi fa più del 51% di assenze. Un altro mondo!

In Europa la legge per cui non si possono ricoprire due cariche pubbliche contemporanemente è presente ovunque.
Chi si dedica a una funzione di sindaco, di ministro, di parlamentare non deve e non può aver tempo per altre occupazioni pubbliche.

Le cariche pubbliche devono essere ricoperte da persone che possano presentarsi agli elettori come modelli di correttezza, che possano essere di esempio agli altri cittadini, nella condotta privata e pubblica.
Non possono certo essere cocainomani, ladri, truffatori, collusi con la criminalità organizzata, falsificatori di bilanci, evasori fiscali...
E se un parlamentare va in Parlamento meno del 51% delle volte viene cacciato.

Un altro mondo!

Messaggi

  • Berlusconi ha demonizzato sui suoi media i magistrati meglio di Riina, ha voluto ogni espediente per sottrarre l’imputato al suo giudice naturale, per spostare i processi, per condonare, depenalizzare o prescrivere, ha comprato giudici, ha modificato il diritto processuale e penale, ma non si è mai azzardato a esercitare un diritto di avocazione
    Mastella lo fatto. E’ andato oltre

    Ha fatto la riforma (la riforma Mastella) per dare a se stesso il potere di avocazione e lo ha usato per stroncare una inchiesta che lo vede indagato, cioè per il suo sporco interesse. C’è da credere che abbia voluto questo diritto proprio per questo. Ha riformato la giustizia per mettersi in salvo

    L’attacco alla Magistratura è stato costante con tutti i governi, dalla orrenda bicamerale di D’Alema concertata con Berlusconi a oggi. Sempre si è tentato di eliminare l’indipendenza e l’autonomia della Magistratura e di metterla sotto il tallone del potere politico. Ora vediamo che l’attacco è continuato con Prodi, in grave lesione della tripartizione dei poteri che è base della democrazia e in grave violazione della giustizia che vuole che tutti siano uguali davanti alla legge. Al dominio della legge si è sostituito il dominio di una cricca di criminali che protegge se stessa

    Tace Prodi, peraltro indagato nell’inchiesta Why not per i frequenti contatti col ciellino Saladino che faceva mercato di voti e di posti di lavoro (amico di Saladino e suo assiduo è anche l’altro ciellino Formigoni)

    Inutile dire che Mastella è difeso da Berlusconi e da tutta la Cdl e, trattandosi di truffa perpetrata da una loggia massonica, tutto torna. Il governo tace, mentre le ombre si addensano sulla sua credibilità.

    Oggi si riuniscono per cambiare la legge elettorale ma pensare che, o resterà il porcellum di Calderoli come Berlusconi vuole, o una legge così delicata sarà affidata a gente che della democrazia ha un così vile concetto, ci fa tremare le vene nei polsi
    Ne uscirà un’altra spartizione di potere, alla faccia della democrazia!

    viviana

    • Nitida e pulita la sintetica ricostruzione della Gabanelli dello scandalo calabrese. Non c’è un Riotta, un Mazza, un Vespa, un Ferrara o un Donelli che sappia fare altrettanto. Su Fede, Farina, Feltri, Belcampo stendiamo un velo pietoso.
      La Calabria è una regione dove il dramma è il lavoro ed è sul lavoro che si fanno giochi sporchi.
      Questo rende la truffa ancora più vile e spregevole.

      Stanno per arrivare dall’Europa 12 miliardi di euro per risollevare la Calabria, e questi preparano le spartizioni affinché alla Calabria non arrivi niente. Ci sono dentro tutti. Già ora l’inchiesta su Saladino rivela cosa è il lavoro in Calabria, per averlo si deve pagare una tangente da 150 euro a 450 da pagare cash ogni mese alla segreteria del tale politico, un pizzo politico. Ma non basta.

      Intorno ai lavoratori gira un enorme mercato di voti. Il politico (vedi i frequenti rapporti di Prodi, Formigoni, Mastella, ma anche dell’uomo di fiducia di Frattini con Saladino) si accorda con lo smistatore di lavoro e di voti, fa leggi, ritira tangenti, prende voti. Ciò spiega certi strani risultati elettorali al sud, in Sicilia. 61 posti su 61 a Forza Italia. Un partito losco come l’Udc che stravince. Ma l’Udeur non è da meno. E AN dappertutto. Ma anche il csx non si fa mancare niente.

      Il lavoro! Il lavoro è il cappio che strangola la tua libertà. Per esso sei disposto anche a votare Cuffaro o Loiero. Voteresti anche il diavolo, se fossi disoccupato. E daresti la tangente anche a loro. Gli daresti l’anima.
      Nella truffa c’è anche un uomo di Di Pietro che lo sospende subito. Che fanno gli altri partiti? Acconsentono?

      viviana

    • Viviana , ti riferisci alla trasmissione Report della Gabanelli, immagino. Però il titolo del tuo articolo rievoca la trasmissione di Santoro. O non sono stato attento io?

    • Grazie, Domenico, ho avuto una interferenza mentale.
      Correggo: Scalfaro avrà visto Report?

      Questo succede quando si fanno due lavori insieme e ogni tanto si scrive anche su internet.

      aggiungo:

      Dunque in Italia (la Calabria ne è emblema) la meritocrazia è morta. Un gioco gigantesco di potere ruota attorno alle raccomandazioni. E’ enormemente chiaro perché il precariato viene allargato all’infinito dal nuovo regime omologato e i Caruso di turno sono crocifissi. Perché col precariato cresce la massa di coloro che, deboli e privi di diritti, possono essere ricattati e vilipesi dal potere. Se non sei figlio di "Qualcuno" e un lavoro lo vuoi, ti resta solo la speranza che "Qualcuno" ti raccomandi e da lui dipenderà la tua sopravvivenza, la possibilità di farti una famiglia, di contrarre un mutuo, di comprarti una macchina.. in una parola: di vivere.
      Ma chi gestisce la raccomandazioni e può farti avere un lavoro, vuole qualcosa in cambio: una tangente mensile, una succubanza vile, il tuo voto...
      Tu sei derubato di quel che ti spetta e sei ricattato da una classe al potere che nessun uomo sano di mente eleggerebbe ma che troppi per opportunismo o per necessità sono costretti a mantenere, per vivere. Tu disoccupato, tu allevatore, tu commerciante, tu imprenditore sei soggetto a un ricatto, un pizzo.
      Ci vorrebbe a questo punto un Montezemolo che, per amor di coerenza, come ha chiesto a Confindustria siciliana di cacciare chi paga il pizzo alla mafia, chiedesse ugualmente di cacciare chi paga il pizzo politico. Ma qui c’è silenzio. Non si minaccia coloro con cui spartisci, a cui garantisci il voto in cambio di riduzioni dei diritti dei lavoratori. Qui il pizzo è consenziente e interessato alla pari, ecco l’ipocrisia che domina i moralisti di turno
      Così come l’ipocrisia domina questi Mastella che vanno alla messa papale, questi Cuffaro che fanno i pellegrinaggi ai luoghi santi, questi Saladino e Formigoni di Comunione e Liberazione, questi Casini paladini della cristianità, che stanno tutti, nei fatti, a favore di coloro che il Cristo lavoratore contribuiscono a strangolarlo e ricattarlo sul suolo di Calabria, sul suolo di Sicilia, sul suolo d’Italia.

      viviana

    • Bah, ho visto la trasmissione della Gabanelli e sono ovviamente anche io indignato.

      Però in una specie di "stato di polizia" con i conti correnti a disposizione dei questurini su Internet, come quello vagheggiato da Viviana, non vorrei proprio viverci ....

      Un conto è imporre alle banche, ESCLUSIVAMENTE su richiesta della magistratura, un IMMEDIATO RISCONTRO alle richieste appunto di tipo giudiziario.

      Un conto è giustamente pretendere una pubblicità particolare per i politici che ricoprono cariche pubbliche, che indubbiamente essendo personaggi pubblici devono necessariamente rinunciare ad una parte importante della loro privacy ( come dire, onori ed oneri ...)

      Tutt’altro conto è dare certi superpoteri alle forze di polizia nei confronti di tutti i cittadini.

      Altrimenti ci si avvicinerebbe di brutto al Patriot Act di Bush, considerato illegittimo in molte parti persino dalla Corte Suprema americana.

      In campana a scambiare la sacrosanta indignazione per certo malcostume con una richiesta di uno stato autoritario orwelliano.

      Che poi è quello che assolutamente non mi convince dell’ultimissima versione della battaglia di Beppe Grillo.

      K.

    • ed, aggiungo io, mi ricorda kofferati a bologna... Insomma, davvero le battaglie per la legalità sono SCIVOLOSE... cheppoi ci si indigna più per queste cose che per i disgraziati che si impiccano in un cpt o quelli che finiscono dentro perché scrivono sui muri o occupano una casa... Cmq ormai pare essere diventato un dialogo tra sordi anche su questo sito... m

    • Guarda, K, che l’anagrafe dei conti bancari c’è in tutta Europa. E’ il primo odo per sgominare la criminalità e avere avvertenza dell’evasione grave. E’ il primo modo per combattere partrimini illecciti e mafia.
      In quanto ai paesi che adottano sistemi fiscali diversi dal nostro, si dà conto di ogni transazione, anche piccola, risulta persino se hai pagato un taxi e a chi.
      Perché dici che in un paese simile non vorresti vivere? Ti sembra che la trasparenza fiscale sia una cosa da terzo mondo? Hai dei conti in nero da proteggere? Chi è pulito in quello che fa non ha nulla da temere. E’ chi fa manovre sporche che vuole restare nell’ombra

      viviana

    • Anche Bush, con riferimento al Patriot Act, dice che "chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere" ...

      Un conto è l’anagrafe dei conti bancari ( se permetti sarei anche del mestiere) che esiste anche da noi anche se non è mai aggiornata, un conto è la possibilità, SENZA RICHIESTA DELLA MAGISTRATURA, dei questurini di poter accedere alle notizie riguardanti i movimenti degli stessi conti.

      E comunque, per movimenti riguardanti cifre superiori ad un certo limite, già esistono le leggi antimafia ed antiriciclaggio che obbligano le banche ad una segnalazione immediata a Bankitalia e, se riguardanti operazioni di borsa, alla Consob.

      Le leggi ci sono già, il problema è che spesso non vengono applicate alla lettera .... ed il decreto Bersani ha già allargato ampiamente la possibilità di verifiche sulle transazioni.

      No, non ho "conti neri" da nascondere, casomai ho "conti in rosso" ....

      Ma il problema è politico ... non ho, evidentemente a differenza tua, alcuna fiducia nelle cosiddette istituzioni, in primis magistratura e polizie varie.

      E non scambio le "mosche bianche" come De Magistris o la Forleo per la totalità di queste cosiddette istituzioni.

      Che considero invece in generale fortemente legate ai "poteri forti", politici e non, ed immagino utilizzerebbo eventuali ulteriori "poteri" contro chi si oppone allo stato di cose presenti.

      La vicenda, recentissima, della montatura contro una serie di sindacalisti Fiat, soprattutto a Melfi, di quelli che non sono "concertativi" o "collaborativi", mi sembra un elemento indicativo ....

      Ma già abbiamo visto altre cose dello stesso segno, a cominciare dall’inchiesta di Cosenza iniziata nel 2002 .... E TUTTA BASATA SU INTRUSIONI INFORMATICHE NELLE VICENDE PERSONALI DI UNA SERIE DI COMPAGNI DEL MOVIMENTO.

      K.

    • Caro K,
      ma l’accesso ai conti bancari è ammesso, come da sempre, solo all’interno di inchieste giudiziarie su persone indagate e per fatti gravi, con preciso mandato giudiziario, come si fa per l’accesso alle abitazioni da parte delle forze di polizia con un mandato.
      Paragonare la possibilità di sgominare reati al Patriot Act è del tutto improprio.
      Il Patriot Act fu un provvedimento voluto da Bush, votato con urgenza e in modo sbrigativo dal parlamento americano, come misura antiterroristica dopo i fatti dell’11 settembre. Dava poteri enormi alla CIA e obbligava provider, compagnie telefoniche, motori di ricerca, librerie, cybercafé ed altre entità di natura pubblica o privata a spifferare agli agenti tutti i dati riservati degli utenti di cui fossero in possesso. Addirittura Bush pretese che le biblioteche pubbliche e le librerie dessero gli elenchi dei libri presi dagli utenti o clienti, per bollare come terroristi coloro che avessero letto o comprato testi marxisti o contenenti notizie sull’islam. I diretti interessati non ne avrebero saputo niente.
      Entrato come provvedimento temporaneo nel 2001, il Patriot Act fu protratto di 30 giorni e nel 2006 divenne legge permanente, in grave violazione alla libertà di parola e pensiero e alla privacy dei cittadini americani.
      Con l’alibi di Al Qaeda, Bush introduceva un vero e proprio stato spionistico che negava ogni principio democratico e di libertà. In pratica un provvedimento che è stato contestato più volte come incostituzionale dai giudici americani, perché calpesta le libertà fondamentali del cittadino. Ma gli elettori americani sono troppo ignoranti o disinformati dalle loro televisioni e plagiati dai loro agitatori politici o religiosi per capire bene quale violazione alla loro libertà è stata perpetrata.
      Il fatto gravissimo è che questo stato di polizia introduceva ogni sorta di invadenza nella privacy di un cittadino "senza bisogno di alcun mandato giudiziario". Si unì a leggi che permettevano alle rorze di polizia di ibdare case o arrestare sempre senza mandato e senza prove giudiziarie di reato.
      Bush si è sempre rifiutato di dire quanti cittadini americani sono stati spiati indebitamente o arrestati e ha dato sempre cifre labili e i fantasia. Certo è che l’introduzione di questo strumento di spionaggio e controllo abbatte per sempre qualunque credibilità possa vantare la democrazia americana.
      La verifica del conto bancario in Italia invece dipende dalla magistratura, richiede espressamente un mandato giudiziario, una indagine in corso, l’acquisizione di fondati sospetti di reato grave.
      Per quel che riguarda i patrimoni degli uomini politici invece, molti stati europei richiedono espressamente che i loro dati finanziari siano chiari, pubblici e messi su internet.
      E anche qui non vedo alcuna violazione di privacy, ma solo il diritto sacrosanto di ogni elettore di capire bene chi siano quelli che vota e come ha acquisito i suoi beni, cosa che nel caso di Berlusconi per esmepio non sapremo mai.
      E’ vero che ci sono anche i paradisi fiscali, tuttavia è chiaro che tenere i soldi in Italia e spenderli in Italia ha i suoi vantaggi, lo sa la mafia, e lo sapeva bene anche Berlusconi quando propose il rientro dei capitali sporchi depositati in banche straniere dando persino la paradossale penale del 2,5%, che beneficiò narcotrafficanti, corrotti, ladri, mafiosi, evasori...un vero premio statale a chi se avesse fatto regolari denunce fiscali avrebbe pagato in tasse il 51%.
      Se tu avessi ragione, avrebbe senso anche la lotta che Berlusconi fece alle rogatorie internazionali, con cui i giudici italiani chiedevano alle banche, per es. svizzere, di dare rendiconto sui capitali di indagati, vedi Previti e che Berluscini tentà di impedire in ogni modo, anche se poi i Pm scavalcarono il divieto.
      La legge per cui le forze di polizia, durante indagini gravi, possono avere dalle banche informazioni sui conti dei sospetti, è sempre esistita, perché produce spesso una delle prime fonti di prova. Bersani ora l’ha solo velocizzata. Ma quale stato di polizia?

      viviana

    • Ed infatti non dico affatto che vi sia attualmente uno "stato di polizia", soprattutto per quanto riguarda i reati economici tipici del "potere" ed affini, anche se magari per altre cose ci siamo, a mio giudizio, invece molto vicini.

      Ribadisco però che non mi fido minimamente delle istituzioni, oggettivamente intrinseche all’attuale potere politico, economico, sociale ... e che non scambio le "mosche bianche" come De Magistris per l’intera istituzione.

      E sono quindi convinto che eventuali maggiori "poteri" a giudici e questurini verrebbero utilizzati più contro i "dissidenti" o in scontri di potere ( vedi uso intercettazioni Unipol) che non per combattere mafie, corruzione, evasioni varie ed altro.

      E’ questo il nodo di fondo del nostro dissenso, è inutile fare le pulci al mio paragone col Patriot Act di Bush, che comunque permetteva alle varie polizie anche controlli bancari senza richiesta della magistratura.

      Per me lo stato, in regime capitalista globale, è "stato borghese".

      Non a caso nei nostri codici ( peraltro in larga parte risalenti al periodo fascista) l’enfasi è tutta fissata sui reati contro il patrimonio e la proprietà privata e non certo sui delitti tipici del "potere", corruzioni ed evasioni varie comprese.

      Ed io lo "stato borghese" voglio abbatterlo e non dargli maggiori poteri di controllo sui cittadini.

      K.

    • a proposito di giustizia...
      "G8 a Genova, furono saccheggi" - I pm chiedono 225 anni di carcere

    • ed ora DATELA VOI LA SOLIDARIETA’ AI MAGISTRATI... MAGARI ANCHE A QUELLI DEI MALORI ATTIVI... MA COSI’ ATTIVI NELLE MANI PULITE!

    • Io ho smesso di dare ogni solidarietà ai magistrati (anche se la Forleo mi è simpatica) diversi mesi fa, precisamente in occasione degli ordini d’arresto firmati dalla Boccassini contro le cosiddette Nuove Br tre giorni prima della manifestazione di Vicenza contro il raddoppio del Dal Molin, con sconcertante tempismo rispetto ai tentativi di criminalizzazione del movimento No Dal Molin da parte di Giuliano Amato.

      Gianluca

    • "Negli altri paesi europei nessun condannato siede in Parlamento, siamo l’unico paese UE dove l’espulsione la decidono il Parlamento e la giunta per le elezioni, organi che trovano ogni mezzo per non decidere mai. Altrove decade il condannato come l’inquisito, perde ogni diritto e non è più ripresentato".

      Purtroppo in Francia non é vero.
      Si fanno dimenticare e poi li ripresentano eccome (vedi gli ex ministri Juppé, condannato in via definitiva, o Carignon, addirittura incarcerato!)...

      Brunz

    • ma questa storia che "la gente vota senza sapere" mi pare un po’ fiacca.... non mancano di certo coloro che votano tutti ’sti malfattori a prescindere... io sarei per dare ad OGNUNO le sue responsabilità e smetterla con quel paternalismo sinistro (o cattolico) che vede sempre il maligno che fotte il puro ed ignaro sempliciotto... Secondo la logica della rappresentaza poi, non sono forse legittimati a rappresentare chi gli ha eletti? Cmq, qualcosa conterà anche il TIPO di reato, o no?! Io ho una percezione un tantino diversa dei reati di un Caruso e di quelli di un Previti. Inoltre, francamente vi sono condotte, attività o ruoli... che pur NON infrangendo alcuna legge dello stato... risultano per me più infami di molte altre infrazioni alla legge. La giustizia ritiene criminali i "no global" di Genova e "galantuomini" quelli in divisa a bolzaneto... forse i primi - ammesos lo vogliano mai fare - diventeranno non eleggibili... mentre ai secondi si spalancheranno el porte - ammesso anche questi lo vorranno mai fare. Devo forse cambiare idea su chi è giusto e chi sbagliato a partire da leggi di lorisgnori?! Visto il sito mi viene in mente come i "banditen" per gli uni fossero i "resistenti" per gli altri...