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Appello del Comitato Italiano Per Non Dimenticare la Bloody Sunday
Publie le domenica 15 maggio 2005 par Open-PublishingCon preghiera di massima diffusione.
Comunichiamo che è nato oggi a Rimini con la forma giuridica di Associazione di Promozione Sociale il Comitato Italiano per Non Dimenticare la Bloody Sunday.
Il Comitato, che opererà di concerto con il Bloody Sunday Trust of Derry e con le famiglie dei parenti delle vittime, si attiverà ed opererà al fine di dare voce sul territorio italiano alle richieste che proverranno dai soggetti sopraindicati.
Fine del comitato, oltre a chiedere che emerga la verità storica sui fatti del 30 Gennaio 1972 a Derry, è quello di sostenere le richieste dei parenti delle vittime affinchè si giunga, successivamente alla pubblicazione del Rapporto della Commissione d’Inchiesta sulla Bloody Sunday, ad un’inchiesta giudiziaria in modo tale da fare coincidere verità storica e verità giudiziaria.
Il Comitato Italiano per non dimenticare la Bloody Sunday chiede inoltre che da parte del governo inglese giunga, quantomeno, un’ammissione di responsabilità sulla Domenica di Sangue di Derry.
Per perseguire tali finalità il Comitato organizzerà campagne informative, serate pubbliche, si attiverà nella produzione di materiale divulgativo e organizzerà delegazioni che si recheranno alle commemorazioni ufficiali a Derry in occasione degli anniversari della strage.
Non disponendo al momento di un portale internet proprio, le pagine web del comitato sono al momento ospitate presso il sito dell’Associazione A la Calle:
per accedere direttamente alla pagina del Comitato:
http://www.alacalle.org/comitato/per%20non%20dimenticare2.html
Per adesioni mail to:
domenicadisangue@yahoo.it
Appello:
Il 30 Gennaio 1972 a Derry in Irlanda del Nord una
marcia organizzata dalla Northern Ireland Civil Rights
Association, per protestare contro la legge
sull’internamento senza processo, (introdotta il 9
Agosto 1971 sulla base della Secton 12 dello Special
Power Act) venne fatta oggetto di una brutale, barbara
e premeditata aggressione da parte delle forze di
sicurezza britanniche.
I soldati inglesi del 1° Battaglione del Parachute
Regiment, un’unità d’elite dei Royal Paratroopoers (i
paracadutisti inglesi) aprì il fuoco sui manifestanti
senza alcun motivo apparente uccidendo tredici persone
e ferendone gravemente quattordici, pochi mesi dopo il
bilancio delle vittime salì a 14 a causa del decesso
in ospedale di uno dei feriti.
La maggior parte delle vittime, tutte di età compresa
tra i 17 ed i 41 anni, è stata uccisa da un colpo
singolo sparato con precisione alla testa o al torace.
A partire da pochi giorni dopo la strage il Consiglio
Nazionale per le Libertà Civili iniziò a raccogliere
testimonianze circostanziate e dirette.
In poche settimane ne furono raccolte e registrate più
di 500.
Il governo inglese avviò un’inchiesta giudiziaria sui
fatti presieduta da Lord Widgery "Lord Chief of
Justice".
Delle oltre 500 testimonianze raccolte solo 15 vennero
ammesse agli atti da Lord Wiìdgery.
Nell’Aprile del 1972 la commissione pubblicò un
rapporto finale che recepì per intero la versione
messa a verbale dai soldati inglesi che parteciparono
al massacro.
La versione ufficiale dell’esercito, non suffragata da
testimoni oculari che non siano militari inglesi o da
prove evidenti, ha sempre sostenuto che si è trattato
di una risposta legittima e misurata contro soggetti
ostili che avevano aperto il fuoco contro le forze di
sicurezza sparando e lanciando granate e bottiglie
incendiaria.
Alla luce di tale versione assunta come veritiera
dall’autorità giudiziaria inglese nessun responsabile
della strage è mai stato formalmente incriminato.
In aggiunta a ciò i suoi esecutori materiali sono
stati decorati dalla Regina Elisabetta II.
Nel 1998 a 26 anni di distanza da quella data il
governo Blair, effettuando una scelta che non ha
precedenti, ha aperto un’inchiesta che non ha
rilevanza giuridica per accertare i fatti della
Domenica di Sangue di Derry.
Ancora oggi a 33 anni di distanza dai fatti nessun
colpevole, nessun responsabile è stato riconosciuto
come tale, nessuna ammissione di responsabilità è
stata dichiarata da parte del governo inglese o dallo
stato maggiore dell’esercito il cui capo: generale
Micael Jackson era a capo delle operazioni a Derry il
30 Gennaio del 1972.
Al fine di chiedere a più voci e senza interruzione
che la verità storica sui fatti del 30 Gennaio 1972 a
Derry emerga, al fine di chiedere che si faccia piena
luce sulle stragi di stato della storia irlandese e
non solo, abbiamo deciso con questo atto costitutivo
di creare un Comitato Italiano Permanente Per Non
Dimenticare la Bloody Sunday.




