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Assalti Frontali (video)

Publie le lunedì 25 febbraio 2008 par Open-Publishing



A TRENTA MIGLIA DI MARE
Assalti Frontali ("Banditi", 1999)
 
Radio Assalti parla
su tutte le bande
sul cielo rovesciato della Serbia
la terra urla
ferma la guerra
c’è chi l’ha preparata ogni giorno
fino qui al non ritorno
a trenta miglia di mare
e il mio nome è: "senza nazione"
nell’ora più importante se viene
sarò il disertore
il sabotatore
quale strada mi risparmia dalla scelta
infame
di votarmi all’assassino migliore?
 
Radio Assalti parla
la terra urla
ferma la guerra
c’è chi l’ha preparata ogni giorno
fino a qui al non ritorno
a trenta miglia di mare
a trenta miglia di mare
 
Radio Assalti sotto questo tuono cupo
un pensiero bandito
ribelle al tuo dovere
e alla tua arte di obbedire
perché il "bene"
a volte
è solo un modo in cui si fa chiamare chi è più forte
nella guerra umanitaria
l’invenzione buona
l’occasione
per regnare sulla polveriera della storia
un inganno da morire
aprile da non dimenticare
guerra da manuale
quando più nessuno ha più un’alternativa
all’Europa bianca che mette finalmente ordine in cantina
peccato per le vittime
uno sbaglio
che facevano lì
tra tante bombe in cerca di bersaglio?
 
Radio Assalti parla
la terra urla
ferma la guerra
c’è chi l’ha preparata ogni giorno
fino a qui al non ritorno
a trenta miglia di mare
 
fai la ninna bimbo
finché ti credi in salvo
il tuo benessere qualcuno doveva pur pagarlo
a distanza di gommone
a trenta miglia di mare
puoi anche andare in gita lì a guardare che effetto fa morire
riempi le collette collettive
i capi spendono miliardi per tutte le bombe e le rovine
ora è tardi
dormi tranquillo
la propaganda culla il tuo cervello
fai ciao l’aereo parte
ogni notte
nel vento della morte
domani avrai dimenticato il nome
di quell’assurda regione
ma la guerra rimane
nel buco di un millennio speso a riparare ogni frontiera artificiale
nell’odio sceso dentro le coscienze umane
la guerra chiede sempre il conto a chi rimane
e oggi faccio il mio dovere: il sabotatore
 
la terra urla
ferma la guerra
c’è chi l’ha preparata ogni giorno
fino a qui al non ritorno
a trenta miglia di mare
 
Radio assalti parla
quale strada mi risparmia dalla scelta
infame
di votarmi all’assassino migliore?
Radio Assalti sotto questo tuono cupo
un pensiero bandito
oggi faccio il mio dovere: il sabotatore
la guerra chiede sempre il conto a chi rimane
la guerra chiede sempre il conto a chi rimane

Il gruppo si forma a Radio Onda Rossa (una radio libera e militante di Roma) intorno alla fine degli anni ’80. Militant A conduceva delle trasmissioni hip-hop come DJ insieme alla sua posse e durante il programma ospitava spesso rapper romani per farli esprimere al microfono, però all’epoca cantavano tutti in inglese. Fu per questo, per provare che il rap funzionava anche con la lingua italiana che cominciarono a buttare giù le prime rime tanto per vedere come girava. Questi primi rap in diretta accendevano gli animi degli ascoltatori e il telefono bolliva, la gente voleva risentire i pezzi in onda. Poi iniziarono i concerti nei centri sociali e nelle università occupate.

C’è un pezzo che è diventato colonna sonora del movimento della pantera: "Batti il tuo tempo". Titolo del primo disco con la formazione Onda Rossa Posse (1990), lavoro che ha fatto conoscere il gruppo in tutta Italia per i testi mai banali e pregni di poesia urbana e desiderio di lotta. Dopo quell’anno inizia l’esperienza Assalti Frontali, un gruppo aperto che di volta in volta ha cambiato la sua formazione alternando l’apporto di Castro X, NCOT, Valerio, 00199, Brutopop, Penni, LouX, LaTLaO, Ice One e decine di altri fratelli e sorelle e mantenendo ferma la sua identità militante. E questa predisposizione a mutare restando interni alle lotte che si sono succedute in Italia e nel mondo è stato il motore che ha permesso di trovare sempre forza e ispirazione in tutti questi anni. I primi tre dischi degli anni ’90, "Terra di nessuno" (’92), "Conflitto"(’96), "Banditi" (’99), sono tre capisaldi del rap underground italiano.

Ma quello che li ha resi veri è stata l’incessante attività di concerti in tutti i posti occupati del paese, sui camion durante le manifestazioni, anche all’estero in occasione di azioni di solidarietà come a Valona o a Gerusalemme est. Oltre che nel mondo della musica, la produzione di Assalti Frontali si è concentra anche sulla sola parola con la pubblicazione di due libri: "Storie di assalti frontali" (in cui si racconta l’ambiente sociale e umano in cui è nata e ha mosso i primi passi la posse) e "Il viaggio della parola"(racconto della carovana zapatista del febbraio 2001), entrambi editi da "DeriveApprodi". Militant A proponeva in quegli anni anche slam poetry, ossia battaglie di rime senza musica rese famose anche dalla celebre pellicola ³Slam² di Mark Levin (1998), e reading di poesie a Reggio Emilia,Venezia, Roma, con Nanni Balestrini, soprattutto, ma anche con i nuovi scrittori e poeti emergenti quali Aldo Nove, Lello Voce e tanti altri ancora. Nel 2004 il gruppo vola in Euskadi e nello studio di Kaki Arkarazu registrano e mixano "HSL- Hic Sunt Leones" che segna anche il ritorno al Manifesto Cd, cinque anni dopo l’esperienza major per il precedente lavoro. HSL vende oltre quindicimila copie e conquista per tre mesi il primo posto della classifica indies di Musica e Dischi dando vita anche ad un disco di remix HSL-R (2005).

Nel 2006 dopo l’ingresso nella formazione del giovane talento Bonnot come DJ e compositore delle basi e lo spostamento di Glasnost e Paul G alla voce a supporto del rap di Militant A, viene realizzato il sesto disco della band : “Mi sa che stanotte…” (il manifesto CD), prodotto a Torino a Casasonica da Max Casacci, Ale Bavo e Gianni Condina. Il disco riceve il premio come miglior album indipendente del 2006 al MEI di Faenza, Meeting delle Etichette Indipendenti.

Nel 2008 è già stato prenotato lo studio Casasonica per registrare il nuovo CD di Assalti Frontali in uscita i primi di giugno.

http://www.assalti-frontali.com/