Home > Assemblea del 8 e 9 dicembre ...vista da me
di Enrico Mandelstam
Credo che ognuno di noi che è andato ad assistere agli "Stati Generali"
ne sia uscito "colpito" in modi diversi, probabilmente anche in base
alle proprie aspettative ed al proprio trascorso politico. Vorrei
aggiungere brevemente anche le mie impressioni sebbene coincidano in
gran parte con quelle espresse da Alessandro.
Per i non romani vorrei intanto dire che à stato scelto per tenere
questo incontro un luogo, la NUOVA Fiera di Roma, estremamente
disagevole da raggiungere (la fermata di treno prima dell’aereoporto di
Fiumicino) e che non ha ancora completato i collegamenti (oltre un
chilometro a piedi), dotata inoltre di barriere architettoniche che non
hanno certo reso facile l’accesso alle persone portatrici di difficoltà
motorie.
Un luogo che in realtà è un non luogo creato artificialmente nella
campagna romana e scollegato completamente dalla vita della città.
All’arrivo con il treno ci siamo trovati di fronte a una distesa immensa
di cadaveri architettonici di cemento e ferro: un mega parcheggio
completamente deserto, passaggi pedonali rialzati ancora chiusi, nessuna
indicazione su dove andare, l’ingresso alla Fiera più vicino sbarrato ....
Arrivati finalmente in Fiera ci ritroviamo in un sano caos senza che ci
sia nessuno a darti indicazioni o spiegazioni. Facciamo il giro di tutti
i workshop (seguiti da masse di persone in movimento perenne come noi)
prima di fermarci a quello sui Migranti. Pochi - pochissimi anzi -
stranieri sperduti in una sala poco vuota di gente ma piena di
amministratori locali e di "rappresentanti" di questa o quella
associazione. Tutti però estremamente vogliosi di mettersi in mostra e
di raccontare quanto sono bravi. Di analisi di proposte organizzative
non se ne vede ombra. Dei quattro alla presidenza ne riconosco due come
funzionari del Prc. Riusciamo a sentire anche l’intervento - un paio di
minuti - di Cartocci che ricorda l’esistenza della nostra emigrazione e
che bisogna pensare...qualche politica per gli italiani all’estero!
La noia si fa mortale e decido di proseguire la mia peregrinazione. Ma
dove andare? Tutti i workshop sono gestiti in identica maniera
amministratori, funzionari dei vari partiti, sia in presidenza che nelle
prime file e negli interventi. Sa tutto di antico e stantio. Provo con
gli "autogestiti" sulla laicita’ e i diritti: qui l’aria è più fresca, i
volti meno noti, anche se i parlamentari e gli amministratori infiltrati
non mancano.
Lascio anche questo w-shop per recarmi in quello "autogestito" che
dovrebbe essere il prototipo della democrazia e partecipazione che si
vuole creare nel nuovo soggetto politico. Ci sono tutti i BIG del
"nuovo" che avanza: Ginsburg, parlamentari, ex parlamentari, funzionari,
amministratori di tutti i livelli, boss dei partiti (segreteria,
esecutivo, direzione del prc sono ben rappresentati così come molti
funzionari), i giovani dei 4 partiti, ex disobbedienti convertiti,
vecchi stalinisti del Pci passati poi al Prc su posizioni di destra qui
si riciclano come vergini vestali della partecipazione e della
democrazia. Al primo intervento scappo via.
Il giorno successivo in assemblea generale la situazione non cambia.
Parlano solo i soliti noti. Il racconto di Alessandro su quello che è
avvenuto non lo ripeto essendo quello che avrei scritto anche io.
Sulla partecipazione però qualcosina la vorrei dire. Per la chiusura di
questo "avvenimento" gli organizzatori avevano affittato una seconda
sala in cui montare un mega schermo e anche degli altoparlanti per gli
spettatori che sarebbero dovuti restare "fuori" dalle due sale.
Come sapete la sala poteva contenere 7mila persone. La metà seduta ed il
resto in piedi. In piedi non c’era quasi nessuno tranne noi che giravamo
da una parte all’altra e di tanto in tanto sedevamo per riposare. La
seconda sala è rimasta totalmente vuota ma visto che era stata pagata
almeno il servizio bar era attivo cosa che almeno ha evitato la ressa
del giorno precedente: ma le tanto attese "masse" dove diavolo sono
andate a finire? Boh...
Sparo qualche ultima considerazione: di rifondaroli ne ho visti molto
pochi, di democrazia partecipativa neanche l’ombra. Workshop
teleguidati, documenti finali preconfezionati, una Carta di Intenti
(leggetelo!)- scritta ancor prima di cominciare - che contiene tutto e
nulla: tutto quello che un democratico vuole sentir, nulla di quello che
uno di sinistra vorrebbe sentire. Solo vuoto pneumatico di idee e
proposte! Per non parlare poi del "programma" per i prossimi mesi: anche
questo scritto e benedetto dai 4 partiti (la "Banda dei Quattro" di
cinese memoria verrebbe voglia di dire ) che seguiteranno a "dirigere"
l’orchestra nei prossimi mesi. E’ questo il loro concetto di democrazia?
di Social Forum? Ma che vadano cagare!!
Anzi, una modesta proposta: impegnamoci tutti per cacciarli via noi e
ripristinare la democrazia a partire da quella interna al partito.
Congresso subito! E non riconoscimento di organismi dirigenti
delegittimati ed incapaci.
con rabbia