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Atesia-Istat: alcune precisazioni sui metodi di rilevamento nel "Paese Italia"
Publie le giovedì 21 settembre 2006 par Open-PublishingAssemblealavoratori Atesia ritiene opportuno introdurre alcuni elementi che possono essere utili per capire la natura dell’indagine Istat-forze lavoro..
Istat, la notizia è di due giorni fa, precisa che l’indice di disoccupazione è sceso al 7% ma non ci spiega quali strumenti sono stati impiegati per raccogliere ed elaborare i dati.
In molti sanno che si tratta di un campione di 70 mila famiglie italiane cui viene somministrato un questionario con l’ausilio delle tecnologie di comunicazione integrate (telefono-computer-banca dati), ma non si sa da chi, il questionario, viene somministrato.
Un tale lavoro non viene svolto nè all’interno di Istat nè da personale specializzato, in quanto negli ultimi anni le politiche dell’Istituto di Ricerche Statistiche (e più generalmente le politiche dello Stato) si sono indirizzate verso politiche di esternalizzazione (con un aggravio dei costi a carico della collettività di circa 2.5 milioni di euro e con Istat che mantiene la sola supervisione soltanto in fase di elaborazione del progetto e dei dati pervenuti, tuttavia già viziati per i motivi di cui si dirà a breve).
Chi ha vinto l’appalto quadriennale per condurre l’indagine Forze-Lavoro dello Stato italiano?
Atesia, quello stesso call center su cui l’Ispettorato del Lavoro s’è recentemente pronunciato smascherando la prassi consolidata di utilizzare manodopera precaria per mansioni da lavoro dipendente.
Su Forze-Lavoro in Atesia ruotano circa 100 lavoratori assunti a progetto, con contratti semestrali in scadenza a fine mese, pagati a cottimo(3,10 euro per famiglia intervistata).
Come sia possibile anche soltanto pensare di conciliare l’attendibilità della ricerca statistica con un trattamento a gettone è tutto da vedere.
E’ infatti evidente che in questo caso l’operatore telefonico, prescindendo da finalità etiche che a questo punto non lo possono più rigurdare, si vedrà costretto a "spingere sull’acceleratore" dell’intervista.
Questa ricerca che è comune a tutti i Paesi dell’Unione, è comune anche nelle domande che si somministrano alle famiglie da campionare.
Ci fermiamo sulla prima, lasciando a voi il compito di credere se sia possibile impostare uno studio accurato su queste basi:
"Nella settimana dal 1 settembre al 7 settembre 2006, lei ha svolto almeno un’ora di lavoro?".
Con un’ora di lavoro Istat considera l’interlocutore come lavoratore Occupato.
Cordiali saluti,
Assemblealavoratori Atesia,
settore ricerche di Mercato
info: assemblealavoratoriAtesia@yahoo.it