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Attacco ai salari e militarizzazione delle citta’
Publie le mercoledì 30 luglio 2008 par Open-PublishingDue misure del governo stanno per essere imposte parallelamente. Da un lato, misure di attacco diretto alle condizioni salariali e di lavoro dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, degli immigrati, delle minoranze etniche povere e dall’altro l’occupazione delle principali citta’ da parte dell’esercito.
L’occupazione militare era gia’ iniziata a Chiaiano. Si va ora verso una estensione nei punti nevralgici del Paese.
Milano che ha una composizione proletaria piu’ massiccia avra’ anche il maggior numero di militari. Il governo prevede lo scoppio di insurrezioni in vari centri e ricorre a misure preventive allo scopo di intimorire la popolazione.
Le scuse sono tante: la spazzatura per le strade, gli immigrati "clandestini", il rumeno di turno, etc. Il fatto e’ che il governo ha deciso di usare la maniera forte.
Gia’ la nomina di Bertolaso, che era stato uno dei principali responsabili del malaffare della spazzatura in Campania, ebbe tra l’altro la funzione di farsi considerare un affronto, una dimostrazione di prepotenza nei confronti della popolazione. Se il paragone non e’ troppo ardito, si potrebbe dire che e’ analogo alla reazione di Mussolini quando promulgo’ le leggi speciali come risposta alle critiche per l’assassinio di Matteotti: affermare il diritto della violenza contro il diritto alla giustizia.
Il governo e’ impegnato a sottrarre il massimo possibile di reddito agli operai, ai pensionati, alla classe media, per trasferirlo nelle casse dei capitalisti. Nei tempi passati questo avveniva con una trattativa con le organizzazioni dei lavoratori e dei partiti "di sinistra" allo scopo di rendere digeribile le misure per la massa e contenere le possibili proteste.
Attualmente il capitalismo sta giocando la carta pesante. Ha scaricato tutti i partiti moderati e le organizzazioni sindacali e sta puntando a imporre la sua linea di sfruttamento globale usando se necessario anche la forza. Non e’ difficile prevedere che nel prossimo periodo la reazione delle masse prendera’ la forma di sommosse, di insurrezioni.
E l’esercito e’ gia’ pronto stazionato sul territorio. I contorni di classe dello scontro diventano sempre piu’ chiari ed e’ proprio perche’ la classe capitalista gioca ormai a carte scoperte.
da MASADA n. 757. 30-7-2008. Rileggiamo l’Apocalisse