Home > Attentato alla democrazia
La democrazia non è una parola, è un sistema di diritti e doveri, sancito da norme inviolabili, per cui un cittadino è garantito nei suoi rapporti col potere e questo non può agire a proprio arbitrio, i corpi dello Stato hanno precisi compiti, funzioni e limiti da cui non possono sforare, e c’è un insieme di libertà e garanzie fondamentali dei cittadini che non può essere lesa.
Questa è la differenza fondamentale tra democrazia e dittatura. Chi non capisce questo è pericoloso per lo Stato e attenta alla democrazia e alle libertà di tutti.
Quando un potente (vedi B col SISMI o col G8) non rispetta questi punti fondamentali, la lesione è gravissima perché non lede solo chi colpisce ma la sostanza stessa della libertà. Costui si rivela pertanto un pericoloso antidemocratico eversivo per l’ordinamento.
La 1° regola è che ogni corpo dello Stato ha i suoi compiti e non altri e non può agire fuori da ciò che la legge gli detta.
A Genova ciò non avvenne. Né col SISMI.
La Magistratura è un corpo che deve vigilare contro le trasgressioni delle leggi, intervenendo per reati gravi anche con intercettazioni telefoniche ma sempre a norma di legge e con gravi indizi di reato.
Il SISMI è un corpo militare addetto alla sicurezza militare dello Stato. Deve scoprire spie, terroristi e golpisti in una azione di controspionaggio militare. Ciò non significa che può spiare chi non è un pericolo per lo Stato o addirittura chi lo Stato lo serve e difende. Il SISMI deve salvaguardare lo Stato sul piano militare, tutelandone l’integrità da pericoli, minacce o aggressioni. Deve cercare terroristi e golpisti, non spiare gli avversari politici per conto di un capo politico.
Avere idee diverse in democrazia è un diritto, non un reato.
B ha distorto illegalmente le funzioni di un organo militare: facendo del SISMI un centro di spionaggio al proprio servizio, buttandolo contro persone per idee politiche, usandolo al fine “di intimidirle o ricattarle e piegarle ai suoi comandi e gettare discredito su di loro con calunnie”. 3 reati. Uso privato di un organo dello Stato, lesione ai diritti costituzionali e violenza ideologica.
In democr. la lotta politica non si fa con la disinformazione, le calunnie, i dossier falsi, lo spionaggio, l’intimidazione e il ricatto. Si fa con le idee. Quello che ha fatto B lo facevano l’OVRA, la CECA, il KGB, le polizie segrete degli stati totalitari.
In un regime avere idee politiche diverse da chi comanda è sovversione, in democrazia è un diritto costituzionale. Se non si capisce questo non si capisce niente.
Avere idee politiche è un diritto garantito dalla Costit., un diritto della democrazia. Perseguire gli avversari politici è dittatura, totalitarismo.
L’art. 13 della Costit. detta che la libertà personale è inviolabile. Non è ammessa detenzione, perquisizione o limitazione della libertà personale se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. Questo art. è stato violato da B nel G8 di Genova dove l’habeas corpus fu sospeso da Fini che eccitò la violenza fascista su cittadini inermi.
L’art 15 sancisce la libertà e segretezza della corrispondenza e il SISMI ha violato la segretezza informatica. E ha violato le norme che tutelano la segretezza degli atti istruttori perché loro contenuti furono pubblicati su Libero addirittura atti non ancora pervenuti ai magistrati e lo stesso Libero attaccò poi i Magistrati per fuga di notizie! Come pubblicò intercettazioni telefoniche ininfluenti ai fini dell’indagine per infamare personaggi politici o dare particolari piccanti in pasto ai lettori, violando ogni privacy con l’aiuto compiacente di membri della GdF, quella di cui abbiamo visto le belle gesta di Speciale o di cui B assunse i revisori affinché non rivelassero le sue frodi.
L’art 18 dice che i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente se i fini sono leciti, ma B ha attaccato Magistratura Democratica come se il suo diritto fosse un reato.
L’art 21 autorizza ognuno ad esprimere liberamente il proprio pensiero e dice che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure, ma B mira a un monopolio assoluto sui media e ha fatto spiare giornalisti, mentre lui stesso con Ricucci tentava la scalata al Corriere e tendeva al monopolio di Mediaset dando ordini anche alla RAI e tenendola in ostaggio con un cda compiacente.
B prima ha negato di aver avuto rapporti col SISMI, cosa assurda, visto che esso dipendeva totalmente da lui e riferiva poi ai suoi giornali e che lo ha usato per campagne di calunnie per anni, poi ha detto che i dossier raccolti erano di informazioni accessibili a tutti. Gli uomini che erano a capo del SISMI furono scelti da lui appena eletto, per nomina diretta, dipendevano ciecamente da lui e sono rimasti alle sue dipendenze anche dopo la sconfitta. Hanno violato ogni forma di privacy, entrando anche nella posta informatica ed eseguendo appostamenti illeciti su cittadini onesti. Hanno diffuso disinformazione, insinuazioni, calunnie e falsità. Non si sono mossi contro terroristi, golpisti o corpi deviati delle forze armate ma contro persone indicate per ideologie politiche o presunte tali col fine di ricattarli, intimidirli e gettare discredito su di loro con notizie false o distorte.
Abbiamo un soggetto che non solo viola ripetutamente la legge ma considera nemico dello Stato chi indaga o fa inchieste sui suoi reati come se si trattasse di un delitto di lesa maestà.
Che ha a che fare tutto questo con la democrazia?
Se si pensa che sotto la sua protezione il capo del SISMI ha addirittura aiutato membri della CIA a rapire un imam in piena Milano per poterlo torturare e di nuovo troviamo Farina, vicedirettore di Libero, e su tutto è stato apposto il segreto di Stato, un segreto indebitamente riconfermato da Prodi, abbiamo l’idea di un paese in cui i diritti fondamentali della democrazia sono ormai sotto terra.
Il SISMI è l’erede del famigerato SIFAR, creato nel ‘49 da Pacciardi e già implicato in un tentativo di colpo di stato col gener. De Lorenzo nel ‘64, non è nuovo a imprese eversive, si è mostrato sempre un ottimo terreno di cultura per colpi di stato, solo che prima si parlava di spezzoni deviati, ora si parla della struttura tutta intera.
Nel 2003 fu il SISMI a fornire agli USA false prove di acquisti di uranio in Niger da parte di Saddam per avvalorare l’invasione dell’Iraq. Un corpo dello Stato che addirittura fabbrica prove false per giustificare guerre di aggressione. Il massimo dell’inaffidabilità!
Lo ritroviamo implicato delle intercettazioni illegali della Telecom in una vicenda molto sporca i cui attori sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spionaggio, corruzione e rivelazione del segreto d’ufficio e in cui ancora una volta troviamo Farina e gli scandali agitati da Libero.
L’operato di B, fin dal suo sorgere, è attraversato da illeciti. E già il suo esordio col macello cileno di Genova e il rifiuto di qualsiasi commissione parlamentare fu indicativo.
Ora l’Italia si offre di nuovo a ospitare il G8 del 2009 e ci sembra una pessima idea, non era proprio il caso fare questa scelta, visto che in 6 anni di processo non è ancora affiorata la verità.
Una vittima ha avuto un risarcimento da parte dello Stato di 24.000 €, ma, in confronto a quel che successe, è ben poco. Genova è una delle pagine più nere della nostra democrazia, i diritti costituzionali furono soppressi, si lasciò che una città fosse violentata da bande di vandali, la polizia si mescolò ai facinorosi e eseguì un raid contro i manifestanti, rei di non essere dalla parte del Governo e della guerra, mentre i no global sono a tutt’oggi demonizzati come black bloch perfino dai giornali dei DS.
Gente che non ha alcun diritto di stare nelle forze dell’ordine e andava radiata è stata promossa (unico caso in Europa!)
In 6 anni, infine, nessuna luce sul comportamento di Fini che a Bolzaneto incitò la violenza della polizia contro i manifestanti.
Non si può pensare che la democr. e la sicurezza siano affidate a persone come queste, gli agenti del SISMI o chi massacrava gente inerme che dormiva o torturava persone arrestate, impedendo ai legali di intervenire. O che a capo di organi delicatissimi dello Stato ci siano persone come De Gennaro o alla Corte dei Conti si mandi uno come Speciale. Questo ci offende. Il comportamento di Prodi ci offende.Una tale resa che promuove senza processare chi ha su di sé macchie e ombre lascia supporre ricatti o connivenze ignobili.
Il comportamento della polizia a Bolzaneto andò contro ogni legge e fu pura violenza fascista, con una tv servile (si pensi a Vespa) che fece a gara per valorizzate prove false e demonizzare gente innocua come Casarini o i pacifisti. Decine di poliziotti violarono la legge comportandosi con sadismo solo perché certi delle protezioni del Governo, che ne garantì per 5 anni l’impunità.
Filmati mostrarono da subito poliziotti travestiti da black bloch confusi ai manifestanti incitando atti di vandalismo. Dalla devastazione della Diaz si salvò un film che lo prova e che i poliziotti cercarono invano distruggendo ogni materiale fotografico e informatico presente per cancellare le prove.
Ma nemmeno oggi il governo Prodi oggi istituisce una commissione d’inchiesta. E si offende la Nazione nominando capogabinetto del Ministro degli Interni proprio quel De Gennaro responsabile dell’indegno pestaggio.
Prodi addirittura offre l’isola della Maddalena come sede di un secondo G8, quand’ancora i danni morali e materiali del primo G8 sono brucianti e non risarciti, si archivia Genova per un ennesimo convegno di questi potenti da cui dipende la sorte di 6 miliardi di persone e che mai una volta hanno avuto interesse a portar loro miglioramenti o aiuti.
La democrazia calpestata non si sotterra così, come se nulla fosse. Ciò equivale a farle violenza una seconda volta!
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masadaweb.org
Messaggi
1. Attentato alla democrazia, 8 luglio 2007, 13:25
Se nella vicenda dello spionaggio ai danni di avversari politici ( reali o, è il caso dei generali dell’esercito, esclusivamente potenziali ) appare innegabile una responsabilità diretta di B. un discorso tutto basato sul centrodestra mi sembra, alla luce della situazione politica di oggi, molto fuorviante.
Gli stessi Bonini e D’Avanzo, gli ottimi columnist di "Repubblica" che hanno svergognato la vicenda, parlano in verità di una specie di P2, che non riguarda certo solo il Sismi, e che agisce in sostanziale autonomia salvo poi vendere i propri servigi al migliore offerente ... e non c’è dubbio che il miglior offerente fosse sempre B. .... così come non c’è dubbio, come dice Fassino, che un capo del governo è comunque politicamente responsabile di quello che avviene sotto la sua giurisdizione.
Quindi, nel caso delle varie operazioni di spionaggio, intercettazioni abusive ( da non dimenticare la vicenda Telecom), ricatti vari - anche se la situazione è sicuramente più complessa di come la pone Viviana - è un dato comunque certo la responsabilità esclusiva del centrodestra.
Molto più complicata, come faceva ieri notare un editoriale del "Manifesto", è invece la questione di Genova 2001.
Il 20 Luglio 2001, giorno della morte di Carlo Giuliani, il governo Berluskoni era in carica da soli 21 giorni, che sono decisamente troppo pochi per mettere in piedi quell’allucinante "ambaradan".
Certo, Fini ed Ascierto erano nella sala operativa dei carabinieri ed il leghista Castelli stava nel lager di Bolzaneto.
Certo, la vittoria elettorale della destra aveva sicuramente galvanizzato l’animus fascistoide, squadrista e reazionario di gran parte degli appartenenti alle forze dell’ordine italiane, ne sono testimonianza certa i dialoghi usciti in questi giorni sempre su "Repubblica".
Ma le "zone rosse", l’organizzazione di una strana catena di comando che escludeva significativamente la Digos nazionale ed invece dava enorme ruolo alle squadre mobili ed anche a truppe specializzate nelle missioni militari all’estero ( il Tuscania, reduce dalla Somalia, e direttamente implicato nei fatti di Piazza Alimonda ) erano state sicuramente decise nei mesi precedenti, dall’apparato del governo di centrosinistra di Amato, che del resto ne aveva fatto una prova generale nella mattanza di Napoli del marzo dello stesso anno.
Così come i GOM, le squadre speciali di agenti carcerari impiegate a Bolzaneto, erano una creazione addirittura del ministro di Grazia e Giustizia nei governi Prodi e D’Alema, l’ineffabile Diliberto.
E comunque i vertici della polizia, dai capi De Gennaro e Manganelli fino agli alti funzionari presenti alla Diaz, tutti ex dell’ Antimafia ed ex collaboratori di Falcone, Borsellino, Caselli, non potevano certo essere tacciati di "fascismo" e meno che mai di simpatie per il centrodestra ( alcuni erano stati i pincipali accusatori di Dell’Utri e di Previti).
Quindi, senza nulla togliere alle oggettive responsabilità politiche di chi in quel momento era al governo e certo temeva come la peste quella "piazza" che lo aveva detronizzato in pochi mesi nel 1994, la questione è molto più articolata e complicata .....
E comprenderlo serve anche a capire l’oggi .....
K.
1. Attentato alla democrazia, 8 luglio 2007, 16:04
Certo. K, il bene e il male ben divisi sono tali solo nelle fiabe.
E d’altra parte se le cose non fossero più complicate e i livelli più mescolati non assisteremmo a questa catena di rimandi, collusioni, renitenze, inciuci.. Non ci sarebbe, come appare, tanta oscurità anche nella condotta del centrosinistra.
Del resto basta pensare a quel che avvenne in Piazza del Plebiscito a Napoli.
Nulla è chiaro sotto il sole e possiamo solo tentare ricostruzioni estremamente parziali, ognuno secondo il novero di informazioni che ha, e sulle tendenze dei vari gruppi nelle forze armate io ne so veramente poco.
Sono lieta comunque lo stesso di aver proposto l’argomento, anche se la mia ricostruzione è evidentemente purile, sono contenta lo stesso visto che qui nessuno lo aveva fatto e sarò lieta di saperne di più, sempre che questo sia possibile e che alcuni giochi possano essere svelati.
La morale è : non fidarti di nessuno, perché nessuno è affidabile. I luoghi della politica sono come labirinti che si interesecano e ai non addetti è dato solo sbagliare
viviana
2. Attentato alla democrazia, 8 luglio 2007, 21:01
Cara Viviana, per poter parlare di attentato alla democrazia sarebbe necessario che questa ci fosse o che almeno, oltre a quella formale di cui tutti parlano, ce ne fosse ancora almeno un pò di quella sostanziale !! Ormai nel nostro paese siamo in piena lotta tra bande : una vera e propria guerra civile non più combattuta con le armi da fuoco, ma con il dossieraggio, lo spionaggio, il ricatto, la manipolazione dell’informazione, le minacce e gli avvertimenti mafiosi !! Come da tutto questo possa ancora emergere qualche brandello di democrazia è molto difficile da comprendere !! Si capisce invece molto bene come tutto questo significhi che siamo in presenza di una lotta furibonda e senza quartiere per spartirsi il potere e le risorse del Paese e che tutto questo continuerà finchè non si saranno messi d’accordo sulle rispettive quote di competenza !!
MaxVinella
1. Attentato alla democrazia, 8 luglio 2007, 22:05
Caro Max, credo che anche tu finisci per incorrere - sia pure partendo da posizioni più di tipo marxista (almeno così mi sembra) e certamente in forma diversa - nello stesso errore di Viviana.
L’analisi che fai è sostanzialmente condivisibile, è evidente che stiamo assistendo ad una "guerra per bande" tutta interna al sistema di potere, è chiaro che la intrinseca debolezza politica di entrambe le coalizioni ( se Prodi è alla frutta non è che il centrodestra goda di buona salute) da ancora maggior spazio ai dossier, ai killeraggi mediatici, alla varie P2 che da sempre operano in Italia.
E credo che c’entrino anche le vicende di Oltreoceano, la scontata prossima successione dei democratici ai repubblicani negli States, un generale riposizionamento di molti in questa incertissima fase di transizione non solo italiana od europea.
Ma finisci poi per arrivare alla stessa conclusione, cioè che SONO TUTTI UGUALI, tutti inaffidabili e traditori, tutti "mafiosi", cattivi ecc.ecc.
Dando l’idea che quindi NON SI PUO’ FARE NULLA per cambiare questa oscena situazione.
Lo so che mi ripeto ma credo che il problema sia invece che TUTTI SONO INTERNI ALLE LOGICHE CAPITALISTICHE "GLOBALI" e che, sia pure con difficoltà abnormi, qualcosa si può, a mio giudizio, invece fare.
Cioè cercare di rimettere in piedi una critica di massa al capitalismo "globale", non basata su improbabili criteri "etici" ma sulla, sicuramente tutta da reinventare, antica contraddizione "di classe", che a mio giudizio continua a rimanere quella "principale" .....
K.
2. Attentato alla democrazia, 9 luglio 2007, 17:58
Caro K., io non credo che non si possa fare nulla, ma credo invece che si possa fare qualcosa, poco magari, ma qualcosa si può fare !! Anche i nostri padri ed i nostri nonni durante il fascismo riuscirono bene o male a mobilitarsi e a creare strutture più o meno di contrasto nei confronti del regime, ma ci volle una guerra e l’intervento degli angloamericani per ribaltare la situazione. Questo significa che ci sono condizioni al "contorno" che influenzano e determinano gli eventi e gli equilibri interni difficilmente scalfibili con l’impegno e l’azione individuale !! I filosofi della scuola di Francoforte : Adorno, Marcuse, Horkheimer erano molto scettici circa la possibilità di mettere in piedi una strategia capace di opporsi allo "status quo" e rimandavano il tutto ad un futuro molto lontano in cui l’umanità, presa coscienza della necessità di usare la ragione e la razionalità anche a scopi sociali e di superare la "voluptas" del dominio dell’uomo sull’uomo, avrebbe probabilmente mollato il capitalismo per un qualcosa di più accettabile per tutti !! Più recentemente Marcuse ha un pò attenuato questa impostazione lasciando intravedere la possibilità in tempi meno storici di riuscire ad operare positivamente in quella direzione, valorizzando il ruolo dei movimenti e la capacità di lotta del "sud" del mondo e delle fasce sociali più diseredate e ormai ridotte in schiavitù !! Non facciamoci comunque illusioni: i cambiamenti epocali li vedranno i nostri pronipoti !!
MaxVinella