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Attenti, la scuola pubblica è in pericolo

Publie le sabato 14 giugno 2008 par Open-Publishing
3 commenti

Attenti, la scuola pubblica è in pericolo

di Gennaro Loffredo *

su Liberazione del 12/06/2008

L’anno scolastico è finito. Un sospiro di sollievo per tanti. Mentre i più piccoli si apprestano ad affollare centri estivi e case dei/delle nonni/e, ed è (in extremis) stata fatta un po’ più di chiarezza sul recupero dei debiti per gli studenti delle superiori, e poco o nulla si sa delle prove suppletive, calate completamente dall’alto, che dovrebbero (il condizionale è doveroso poiché ciascuna scuola può decidere se farle valere o meno nel giudizio finale) sostenere gli allievi che si licenziano dalla scuola media, la ministra Gelmini sta cercando di capire come funziona la scuola in una full immersion con la sorella insegnante - non so come farà per università e ricerca.

Valentina Aprea intanto, che tutti pensavamo fosse la naturale sostituta della Moratti, gioca le sue carte e deposita alla Camera un ddl di 22 articoli dal titolo "Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti". In esso affronta tematiche che già conosciamo e che già, durante il precedente governo Berlusconi erano state parzialmente discusse senza mai però approdare in aula. Stavolta la Aprea, vuoi perché non coinvolta direttamente in ruoli di governo, vuoi perché l’unica del settore - si è vista scavalcata anche da Pizza a cui qualcosa bisognava pur dare per il ritiro del ricorso che avrebbe fatto slittare le elezioni dello scorso aprile - vuoi perché si avvicina l’estate (fisiologicamente calano interesse ed attenzione sia per la stanchezza di fine anno scolastico che per l’avvicinarsi delle vacanze) sembra voler procedere in gran fretta. Tant’è che il ddl è già stato assegnato alla competente Commissione Istruzione e Cultura della Camera dei Deputati, che lei presiede. E’ una vera e propria rivoluzione dell’intero sistema pubblico di istruzione! In negativo ovviamente.

Mi rivolgo ai colleghi e alle colleghe, ai precari docenti ed Ata, agli studenti, ai genitori, ai sindacati, alle associazioni di categoria e a quanti a vari livelli si occupano di scuola. Alla stampa. La scuola pubblica è in pericolo. La società tutta è in pericolo poiché si mette in discussione un diritto fondamentale della nostra Costituzione: il diritto allo studio. Brunetta parla della scuola come se fosse una qualsiasi fabbrica, la Costituzione viene dilaniata con la promessa di Berlusconi al Papa di finanziare direttamente le scuole private paritarie per aumentare la competizione verso l’alto con quelle pubbliche che nel frattempo subiscono duri tagli agli organici. La Gelmini studia… Pizza…?... La Aprea fa tutto il resto. Riscrive lo stato giuridico dei docenti, ciascuna scuola bandisce i concorsi per assumere docenti ed Ata in conformazione al Pof (Piano dell’offerta formativa), spariscono le rappresentanze sindacali, vengono eliminati consigli di istituto e di circolo e trasformati in consigli di amministrazione. Al posto di ogni scuola una fondazione.

La gestione? Delle Regioni, naturalmente. E quest’ultima cosa fa il paio con la debolezza con la quale è stato risolto l’affidamento del Miur alla Gelmini. Oserei dire quasi come il Turismo affidato alla Brambilla. Scuola, Università e Ricerca sono questioni delicate. Molti governi ci hanno lasciato le penne. Ma se il progetto è quello di affidare tutto alle Regioni il quesito è risolto. Anche la Gelmini, che avrà sicuramente alte competenze in altri campi, va bene. Solo la scuola riguarda circa 15milioni di persone. Ed è centrale nel prefigurare un nuovo modello di società.

Rimettiamo queste tematiche al centro del dibattito politico, non lasciamo che se ne occupino solo gli addetti ai lavori. Riguarda tutti e tutte; l’acquisizione di ogni seppur piccolo diritto di cittadinanza cresce nelle scuole, nelle aule, dove bambini e bambine di tutto il mondo ormai passano, si incontrano, crescono, maturano pensiero critico. E tutto ciò non avviene a caso. C’è il lavoro continuo, scrupoloso, competente, attento di una comunità educativa che della scuola ha sempre avuto cura. Nonostante i governi, nonostante la scarsità delle risorse, nonostante la denigrazione continua dei mezzi di comunicazione di massa che mettono l’accento sempre e solamente sui lati negativi. Bullismo dilagante, insegnanti fannulloni… mai, dico mai, ho avuto il piacere di vedere in un telegiornale o sulla prima pagina di un qualsiasi quotidiano, una notizia che esaltasse quanto di buono e di prezioso anonimi insegnati portano avanti con fatica. Già, quello è solo il nostro dovere.

Eppure la televisione in passato ha svolto un ruolo importante nell’alfabetizzazione della nostra società. Molti hanno imparato a leggere e scrivere grazie alle lezioni del maestro Manzi (1milione e mezzo conseguirono la licenza elementare) che contribuì notevolmente all’unificazione culturale della nazione attraverso l’insegnamento della lingua italiana. E’ prima di "Non è mai troppo tardi", nel 1958, "Telescuola", con 4milioni di telespettatori al giorno, che con il maestro Accatino innovò la didattica dell’Educazione Artistica, promuovendo la docenza della storia dell’arte e dell’educazione all’immagine nella scuola dell’obbligo. Oggi per vedere un programma un po’ più intelligente bisogna aspettare le tre di notte.

*maestro elementare

Messaggi

  • Egregio collega, ciò che Lei ha scritto è tutto vero. Vorrei aggiungere alcune considerazioni:
    1) ciò che sta a cuore a questa legislatura è sostanzialmente la legge ad personam e il capitalisno sfrenato.Null’altro!
    2) I ministri scelti sono appositamente, giovani, inesperti, plasmabili e provenienti da altre realtà sociali, in una parola non idonei
    3) oppure sono persone con forte predisposizione allo schiacciamento umano, come il ministro della Innovazione PA,
    4)l’italiano subirà, è schiavo geneticamente, altrimenti non si spiegherebbe un governo attuale, eletto con una legge elettorare costruita solo per la casta, e un presidente con il conflitto di interessi peggiore del mondo, rispetto al suo ruolo politico
    5)il governo ha i numeri giusti nelle due camere, pertanto resterà e ...resterà....e farà chissa cosa...!!!
    6) la democrazia è morta da molto tempo in italia, sostituita da bufale televisive e informazione di fantasia e italiani che invece di ragionare...urlano davanti alle partite.
    7) la scuola pubblica è morta da tempo, dal 2000 direi, anno dell’autonomia...gli enormi finanziamenti che il governo attuale promette al vaticano per le sue scuole, fanno capire bene, che il gioco è tagliare a tal punto la scuola pubblica..al fine di dire poi,,,non funziona,,,soo fannulloni tutti,caro collrega il giochetto è stato studiato bene, ci sveglieremo una mattina con la scuola publlica in mano alle grandi multinazionali e lei ed io saremmo divenuti simili ai co.co.co ...usa e getta!

    • sono pienamente daccordo con il Signor Loffredo, che la scuola pubblica è finita. Dopo tante lotte che sono state fatte negli anni passati per poter avere tutti diritto di istruzione ora ritorniamo negli anni ’30 con le leggi del fascismo. Se sei figlio di papà vai avanti altrimenti l’analfabeta è alle porte. Purtroppo con la classe governativa che ci troviamo, votata dalla grande maggioranza, che non pensavano che si finiva tanto in basso. Penso che tutti i nostri cari ministri devono guardarsi dentro è dire chi sono io? L’italia è una repubblica fondata sul lavoro, o dobbiamo emigrare per lasciare spazio a loro? Già con l’autonomia nella scuola non si vive più, alcuni PRESIDI comprese le DSGA, fanno dei padri padroni. Non voglio dire che le regole non devono essere rispettate, ci sono, è vanno rispettate, che iniziano loro a dare il buon esempio. Noi facciomo fatica a stargli dietro, oggi ci danno un pessaggio domani viene smentito. Di chi è la colpa?

    • Di chi è la colpa?
      Ma sempre dell’italiano che tentenzialmente ( non tutti, ma buonissima parte), si rifiuta di capire la realtà. Quello che oggi abbiamo, putroppo è quello che meritiamo. Siamo in una fase sociale buia, dove ci impappinano il cervello di reality, e simili. L’informazione è vietata, i reati ( ad personam) sono spariti, la magistratura imbagliata, i ns figli schiavi di una legge che favorisce
      l’imprenditore e macella le risorse umane. Nessun futuro garantito in nome del guadagno, balle su balle
      da parte di chi dovrebbe governare. Lei pensa alla scuola? la scuola è solo il sintomo di un cancro generalizzato, nelal ns attuale società italiana.