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Augusto Pinochet? Mi ricordo, si mi ricordo...

Publie le domenica 26 dicembre 2004 par Open-Publishing
1 commento

di Riccardo Orioles

A voi magari non dice niente il fatto che finalmente abbiano arrestato Pinochet, ma per me e per quelli della mia generazione e’ un momento che aspettavamo da trent’anni. Pinochet faceva il generale in un paese dell’America Latina, il Cile, sottoposto agli Stati Uniti come, nello stesso momento, la Romania era sottoposta alla Russia. Era un paese povero; l’unica cosa che produceva era il rame ma le miniere erano di proprieta’ di corporation americane. Nelle citta’ c’erano un sacco di senza casa (i "pobladores"); di sinistra c’erano i minatori e gli studenti delle universita’. Un giorno la sinistra vinse le elezioni...

E sali’ un presidente - Salvator Allende - che comincio’ a ridare al Cile le miniere di rame. I padroni delle miniere s’incazzarono, molto, e quindi s’incazzo’ anche il governo americano e quindi s’incazzarono i servizi segreti americani e organizzarono un bel colpo di stato.

Questo, materialmente, fu fatto dal generale Pinochet; alcuni altri generali rimasero onesti, e lui li fece assassinare. I carri armati di Pinochet circondarono il palazzo di Allende. "Arrendetevi! C’e’ un aereo pronto a portarvi in esilio!". Allende e le sue guardie del corpo (che erano giovani studenti del Mir, il Movimiento de Izquierda Revolucionaria) risposero sparando. Infine Allende mori’, ucciso da una fucilata. I ragazzi lo sollevarono a braccia e lo deposero sulla poltrona presidenziale, con gran rispetto. Poi tornarono alle finestre e ricominciarono a sparare finche’ non furono uccisi tutti.

Allora entrarono gli uomini di Pinochet: in fondo al salone videro il Presidente che li guardava con disprezzo, dalla sua poltrona, la fascia presidenziale sul petto. Nessuno sa se si fermarono un attimo o se gli spararono ancora.

La dittatura di Pinochet, lunghissima e feroce, fu il primo esperimento del dopoguerra di neo-liberalismo globale in occidente. Furono chiamati degli economisti americani (i "Milton boys" della "scuola di Chicago") per "modernizzare" l’economia: via i diritti, pieni poteri ai manager, giu’ i salari, su i prezzi.

Da li’, la ricetta fu poi applicata in Argentina, in Brasile, in Venezuela (ecco di cosa parlano Chavez e Lula, quando se la prendono con gli americani) e infine nelle metropoli, in America e in parte dell’Europa. I colpi di stato non si fanno per niente, ne’ si ammazza la gente per divertimento: tutto e’ finalizzato a "salvare l’economia". Poi magari si torna alla democrazia, ma nel frattempo l’economia (cioe’ l’econo-loro) e’ stata salvata dalle zampacce degli operai, dei poveri e di tutti gli altri sovversivi.

Adesso, dopo tutti questi anni, un giudice meno vigliacco degli altri ha finalmente deciso di incriminare Pinochet per le stragi.

Io penso a un ragazzo che si chiamava Henriquez, Hernando Henriquez, ed era uno studente come tutti noi, fra Parigi e Roma, con l’unica differenza che era cileno, rappresentava il Mir in Europa e dopo il golpe fu richiamato dal suo partito per fare la resistenza in clandestinita’. Spari’ per sempre, non si sa quando e dove.

Furono molti a sparire in Cile (e in Argentina, e in Brasile, e in Uruguay) in quegli anni. Io mi ricordo di Hernando perche’ e’ lui che ho conosciuto (anche Lerner, anche Rossella, anche Panella - ma loro hanno la memoria piu’ lieve).

Que viva cientos anos Pinochet, che non tiri le cuoia adesso il vecchio bastardo, che arrivi a farsi un bel po’ di galera. Brindiamo a questo, e alle ragazze e ai ragazzi che si schierarono contro di lui. Sono rimasti tutti giovani e lievi, bruciati nei loro venti-venticinque anni.

Uccisi nella maniera piu’ feroce: ma non dimenticati.

Pensando a loro, ad Allende sulla sua poltrona, ai ragazzi del Mir, a Hernando, non resta neanche il tempo di disprezzare un po’ quei funzionari di polizia italiani incriminati in questi giorni per aver cercato di essere, alla loro modesta maniera, dei piccoli Pinochet.

http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=5197

Messaggi

  • Avevo 19 anni nel 1973 quando ci fu il golpe in Cile. Fu una tragedia immane per ogni democratico, non solo di sinistra. Il regista, lo sponsor di quell’orrore furono gli Stati Uniti, che in quegli anni combinarono cose da pazzi anche in paesi come la Grecia dei colonnelli (qualche anno prima), il Brasile, l’Uruguay e l’Argentina. Tentarono anche in Italia con la strategia della tensione e le stragi ma, da noi, c’era un movimento operaio e un partito comunista forti che impedirono il colpo di stato.
    Pinochet in carcere ? Certo è una buona cosa, anche se a novant’anni... E’ comunque importante avere accertato la verità e individuato le responsabilità. Non bisogna comunque dimenticare le vittime di questo mostruoso assassino, come quelle della resistenza italiana ed europea del 1945.