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Autonomi in corteo: «Sì alla cannabis, no a Cofferati»

Publie le domenica 11 dicembre 2005 par Open-Publishing

Autonomi in corteo: «Sì alla cannabis, no a Cofferati»

da Bologna

L’ultimo schiaffo a Sergio Cofferati arriva da una storica scuola di
Bologna, l’Aldini Valeriani Sirani.

L’istituto tecnico professionale più famoso della città ha deciso quasi
all’unanimità di scioperare contro il Comune, reo di aver tagliato tre
corsi storici a partire dall’anno scolastico 2006-2007.

Colpa della Finanziaria, si era giustificato il sindaco, ma i docenti -
che avevano già scongiurato l’ipotesi di tagli con la precedente
amministrazione di centrodestra, guidata da Guazzaloca - non ne vogliono
sapere.

«L’abbiamo saputo dai giornali, siamo ancora in tempo per ripensarci».

Ieri l’incontro con l’assessore comunale, per capire se almeno questo
sciopero è destinato a rientrare.

Ma il fronte della protesta rimane incandescente.

Oggi, come annunciato un mese fa, otto centri sociali bolognesi e altri
manifestanti in arrivo da tutta Italia, saranno in piazza San Francesco
per la cannabis parade, una parata antiproibizionista in risposta alla
Conferenza governativa sulle droghe di Palermo.

Avrebbero voluto andare fino in piazza Maggiore, sotto il Comune, ma la
Questura ha negato al corteo il percorso che l’avrebbe dovuto portare
fin nel salotto buono della città.

Per questo le autorità, che volevano proteggere lo shopping natalizio
dei bolognesi, hanno concesso un tragitto attraverso alcune strade
secondarie del centro storico. Un cambio di programma che ha soddisfatto
parzialmente gli organizzatori, pronti a indicare quello che ne sarebbe
il responsabile, anche se indiretto: Cofferati e il clima politico
creatosi per colpa del suo «aberrante concetto di legalità».

«Era un pretesto politico - reagisce Rosario Picciolo del Livello 57,
uno dei centri sociali che Cofferati ha già minacciato di sgomberare -
il percorso del corteo era breve e noi non abbiamo mai dato problemi». I
centri sociali chiedono l’apertura in città in via sperimentale di
coffee shop dove consumare marijuana. «Un divieto alla cannabis parade
sarebbe incomprensibile» accusa il deputato dei Verdi Paolo Cento.

I consiglieri comunali di Rifondazione, Verdi e altri cespugli di
sinistra parlano di «restringimento degli spazi di democrazia» e di
«persecuzione giudiziaria nei confronti di alcune azioni di lotta
sociale dei no global».

Sotto la cenere del bilancio comunale covano le contraddizioni politiche
tra sindaco e sinistra radicale, destinate a riesplodere ciclicamente su
temi come gli sgomberi (i prossimi nella scaletta di Cofferati sono
quelli delle case pubbliche occupate).

Tanto che, centri sociali da una parte e partiti dall’altra, arrivano a
evocare scenari per ora lontani ma preoccupanti: «Visto cosa sta
succedendo in Val di Susa - ha detto ancora Picciolo - non sappiamo cosa
potrà accadere».

ilgiornale.it

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