Home > BANCHE: I CONSUMATORI DICHIARANO GUERRA AGLI ISTITUTI DI CREDITO!!

BANCHE: I CONSUMATORI DICHIARANO GUERRA AGLI ISTITUTI DI CREDITO!!

Publie le sabato 21 luglio 2007 par Open-Publishing
5 commenti

INVITO ALLA CONFERENZA STAMPA

Martedì 24 luglio alle ore 11:30 presso la FNSI
– C.so Vittorio Emanuele II, 349 – Roma

ECCO COME LE BANCHE ANNULLANO I BENEFICI EFFETTI
DELLE LIBERALIZZAZIONI E DANNEGGIANO GLI UTENTI

I CONSUMATORI PRESENTANO UN CORPOSO DOSSIER
SU “USI E ABUSI” BANCARI E ANNUNCIANO INIZIATIVE LEGALI

Le associazioni ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI
hanno organizzato per martedì 24 luglio a Roma una conferenza stampa per denunciare il comportamento delle banche a un anno dall’entrata in vigore del Decreto Bersani.

Attraverso un ostruzionismo senza precedenti, le banche hanno di fatto annullato i vantaggi che una corretta applicazione delle liberalizzazioni in ambito creditizio avrebbe determinato in favore dei consumatori.

Le 4 associazioni illustreranno durante la conferenza un corposo dossier che testimonia “usi e abusi” bancari, e annunceranno iniziative legali a tutela degli utenti italiani, anche nei confronti degli enti chiamati a vigilare sugli istituti di credito.

www.adusbef.it

Messaggi

    • Dossier di Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc sulle liberalizzazioni
      "Non applicano alcuna norma, abbiamo ricevuto oltre 18.000 denunce"

      Banche, la denuncia dei consumatori
      "Hanno ignorato il decreto Bersani"

      "Lucrati 5,3 miliardi". La cifra si riferisce alla mancata simmetria dei tassi

      La perdita calcolata per famiglia è di cinquecento euro

      di ROSARIA AMATO

      ROMA - "Stiamo aspettando i nuovi regolamenti", "La legge è di dubbia interpretazione", "Non abbiamo aggiornato il software": sono tra le più comuni giustificazioni che si sono sentiti opporre negli ultimi mesi gli utenti che chiedevano alle proprie banche l’applicazione del decreto Bersani sulle liberalizzazioni. Dal giugno 2006 a oggi al Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc sono arrivate 14.711 denunce degli iscritti per mancata applicazione della norma sulla "simmetria dei tassi".

      Negli ultimi tre mesi le stesse associazioni dei consumatori hanno ricevuto oltre 2.500 denunce per la mancata applicazione della norma sulla portabilità dei mutui, 522 per la mancata applicazione della norma sulla cancellazione gratuita delle ipoteche e 347 per l’indebita applicazione della penale sull’estinzione anticipata dei mutui.

      Solo per la mancata applicazione della norma sulla simmetria dei tassi, che prevede che le banche modifichino contestualmente i tassi attivi e passivi, quando si adeguano alle variazioni del tasso ufficiale di sconto, calcolano le associazioni dei consumatori, "le banche hanno ottenuto indebitamente 5,3 miliardi di euro". "Il mancato adeguamento dei tassi attivi ha inciso sui nuclei familiari per 500 euro nell’arco di un anno, penalizzando soprattutto le fasce medie", spiega Roberto Tascini, della segreteria nazionale dell’Adoc.

      "In un anno - ricordano le associazioni dei consumatori - la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro, pari all’1,25 per cento. Dalle 5 decisioni Bce, le banche italiane hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui, prestiti personali, fidi e finanziamenti, con una stangata di 170 euro al mese (2.040 euro l’anno) su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi, come conti correnti e libretti di risparmio".

      "A un anno dal decreto Bersani - ribadisce il presidente dell’Adusbef Elio Lannutti - il sistema bancario è quello che ha accumulato più ritardi. E questo è solo un eufemismo, perchè in realtà si è messo di traverso, non applica la legge". Anche con la complicità dei notai, denuncia ancora Lannutti: "Noi denunciamo e chiediamo la radiazione dall’Ordine dei notai che applicano le penali del 3 per cento per l’estinzione dei mutui".

      Per affiancare al meglio i consumatori nella battaglia per affermare i propri diritti presso le banche, il Codacons, annuncia Carlo Rienzi, ha aperto una casella di posta elettronica che riceve tutti i reclami di questo tipo: "Raccoglieremo tutti i dati che riceveremo in un dossier che presenteremo al Parlamento e all’Antitrust".

      La denuncia delle associazioni dei consumatori arriva del resto a nemmeno un mese da quella del presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, che nella sua relazione presentata il 26 giugno aveva affermato che sul terreno delle liberalizzazioni si registra "con preoccupazione una fase di stallo". E, sulle banche in particolare, lo stesso Catricalà ha denunciato alcuni giorni fa come anche a lui sia stata chiesta per l’estinzione di un mutuo "una penale più alta di quella stabilita dagli accordi tra Abi e consumatori".

      L’Associazione Bancaria Italiana non ha direttamente replicato al dossier presentato oggi dalle associazioni dei consumatori. Tuttavia, nell’ambito del rapporto di previsione 2007-2009 presentato stamane a Roma, il responsabile centro Studi e Ricerche Abi Gianfranco Torriero ha sottolineato come "lo spread (il differenziale, ndr) tra tassi attivi e passivi sui conti correnti in Italia è tra i più bassi dell’area euro, solo l’Olanda è in controtendenza" e che "l’evoluzione dello spread italiano è in controtendenza rispetto agli altri Paesi". Una situazione che dovrebbe rimanere stabile, secondo l’Abi, anche nei prossimi due anni.

      (24 luglio 2007) www.repubblica.it

  • Le banche? Una massa di ladri: per decenni ci hanno ripetuto che se avevamo i costi bancari più alti del mondo era per il nanismo del settore bancario italiano ed hanno incoraggiato la crescita e la fusione delle banche con costi enormi per la clientela e per i dipendenti(tra le trenta e le quarantamila persone licenziate o prepensionate con l’avallo del "pragmatismo" e della "concretezza" dei sindacati)e continuiamo ad avere i c/c più cari del mondo nonostante abbiamo ben due banche fra le prime dieci del mondo e sette od otto fra le prime 50 d’Europa.Per non parlare degli altri servizi come la tenuta titoli, l’emissione di assegni, il bancomat, tutti servizi gratuiti in tutta Europa ma che costano decine di euro all’anno in Italia.

    • COMUNICATO STAMPA

      ABI: FAISSOLA AFFERMA CHE I DATI SU SCIPPO BANCHE A DANNO DEI CONSUMATORI, PARI A 5,3 MILIARDI DI EURO, NON SONO VERIFICABILI ?

      E’ LA STESSA LITANIA SUI TASSI PIU’ CARI DI 1 PUNTO SUI MUTUI,SUI COSTI DEI CONTI CORRENTI PIU’ ELEVATI DEL MONDO,CHE DA 20 ANNI,UN’ABI CONTROPRODUCENTE PER LE STESSE BANCHE,CONTINUA A PROPINARE, MA CHE
      STAVOLTA VERAMENTE I CONSUMATORI NON PIU’ DISPOSTI AD ACCETTARE.

      Il Presidente Faissola, continua a ripetere la stessa stanca litania,che da oltre 20 anni,un’Abi controproducente per le stesse banche,continua a propinare,sia quando si tratta di contestare i tassi addirittura di Bankitalia in merito ai interesse sui mutui,più alti dell’1 per cento della media europea, che produce un danno di almeno 27.700 euro per un mutuatario italiano rispetto agli altri cittadini dell’Ue, sia sui costi elevatissimi dei conti correnti, che ricerche posticce tendevano ad accreditare come i più economici.

      Se il presidente dell’Abi non dovesse aver capito bene i contenuti dello studio di INTESACONSUMATORI (Adoc,Adusbef,Codacons,Federconsumatori) presentati ieri in un’affollata conferenza stampa ed oggetto di 104 esposti denunce ad altrettante Procure della Repubblica dalla stessa INTESA anche per il reato di appropriazione indebita, siamo sempre disponibili ad illustrarli, posto che sono stati elaborati dai bollettini della BCE e da dati ufficiali di Bankitalia,che le banche dovrebbero conoscere molto bene.

      Da quei dati emerge con chiarezza che, mentre le banche hanno lestamente aumentato i tassi di interesse sugli impieghi,a volte anche anticipando le decisioni BCE, portando le famiglie che hanno contratto un mutuo a tasso variabile sull’orlo dell’insolvenza,a pagare 170 euro in più al mese (2.040 euro l’anno),non hanno affatto adeguato i tassi sui depositi e sui libretti di risparmio,che in un Paese normale, dove sono normali i rapporti di correttezza tra banche e consumatori,non avrebbero neppure bisogno della legge Bersani per essere adeguati.
      Qualora l’Abi non avesse compreso che l’art.10 del decreto Bersani,in vigore dal giugno 2006, obbliga le banche ad un adeguamento automatico dei tassi bancari, debitori e creditori, che devono essere equiparati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce,spieghiamo ancora una volta che devono essere adeguati,posto che in un anno, le banche hanno aumentato i tassi su mutui,prestiti e fidi per ben 5 volte,pari all’1,25%,con le decisioni di agosto, ottobre e dicembre 2006; marzo e giugno 2007, ma continuano a retribuire le giacenze al tasso dello 0,00125 % !

      E’ scandaloso il comportamento dell’Abi e delle banche a danno dei consumatori e delle imprese che stavolta per davvero non si è più disponibili ad accettare.

      Differenziale di Tasso: 1,25 in 12 mesi,dal 2,75% al 4 per cento Depositi in euro Fonte: Boll. statistico Bankitalia n° 38 del 4-7-2007. Elaborazione Adusbef- Intesaconsumatori.

      Periodo Depositi in C/C e Libretti di. Risparmio
      nel mese di riferimento Mancata remunerazione fino al giugno 2007 Minori interessi pagati sui depositi. In miliardi di euro

      15 Giugno 2006 660,099 0,25% per 12 mesi 1,650

      9 Agosto 2006: 640,317 0,25% per 10 mesi 1,334

      11 0ttobre 2006 659,730 0,25% per 8 mesi 1,099

      13 Dicembre 2006 691,417 0,25% per 6 mesi 0,864

      14 Marzo 2007 673,575 0,25% per 3 mesi 0,421

      TOTALE MINORI INTERESSI DEPOSITI 5,368

      Adoc,Adusbef,Codacons,Federconsumatori

      Roma,25.7.2007

    • L’incredibile faccia tosta dell’Abi

      Comunicato Stampa

      27/07/2007

      ABI: CONTINUA CON INCREDIBILE FACCIA TOSTA, A FAR RITENERE,COME HA FATTO IN PASSATO DA RICERCHE POSTICCE, CHE I CONSUMATORI HANNO GUADAGNATO SU TASSI,MUTUI E CREDITO AL CONSUMO. I TASSI SUI MUTUI, SONO INVECE SCANDALOSAMENTE AUMENTATI IN 12 MESI DI 1,42 PUNTI !

      I documenti sfornati oggi dall’Abi, in merito all’andamento dei prezzi delle principali forme di raccolta e di impiego,sono esattamente gli stessi commissionati in passato,dove affermavano che i conti correnti italiani erano i più bassi del mondo, che i tassi di interesse erano inferiori alla media europea, che i rapporti contrattuali erano molto corretti e che i clienti erano molto felici,perché “gabbati e contenti”. E’ stata per prima l’Antitrust e dopo,con molto ritardo la Banca d’Italia, a fare giustizia sulle frottole raccontate dall’Abi per oltre un ventennio, dimostrando che i conti correnti italiani sono più cari del doppio e del triplo della media europea, che il costo del denaro su mutui e prestiti personali sono più onerosi, che la vessatorietà dei contratti hanno avuto numerose censure da parte dei Tribunali.

      Anche oggi l’Abi afferma che da giugno 2006 a maggio 2007,i correntisti avrebbero addirittura guadagnato dai tassi sui conti correnti, dato che :”l’aggiustamento attuato, in seguito alla variazione della politica monetaria della Bce, sia stato pressoché identico per i tassi attivi e i passivi,con il risultato che il differenziale tra questi tassi è diminuito di 3 basis point: infatti mentre il tasso applicato sugli scoperti di conto corrente è aumentato di 29 basis point, quello sui depositi è cresciuto di 32. Ciò significa che la clientela bancaria non ha subito alcuna penalizzazione in conseguenza dell’incremento dei tassi di policy” .

      I consumatori cioè,che hanno il loro conto corrente bancario regolato al tasso dello 0,00125 dovrebbero ringraziare la magnanimità delle banche, a dar retta alle frottole dell’ABI.

      Ma è ancora più sconcertante lo “spread” sui mutui più cari di un 1,03 punti percentuali rispetto alla media europea (Fonte:Bankitalia,e che porta un cittadino italiano a sborsare 27.700 euro in più su un mutuo di 100.000 euro di durata ventennale, rispetto ad un francese,tedesco,olandese o spagnolo), che non avrebbe subito alcun cambiamento di rilievo, attestandosi tra le diverse tipologie di mutui offerti sul mercato in un margine che va da meno 0,08 a 0,03 punti percentuali.

      Basta andare a verificare i tassi sui mutui e prestiti rilevati in base alla legge 108-1996 (legge antiusura), non dall’Adusbef,ma dal Ministero del Tesoro e della Banca d’Italia, per sbugiardare ancora una volta un’Abi dalla incredibile faccia tosta, che continua a coprire,usi,abusi,soprusi, malefatte e quotidiane vessazioni bancarie a danno dei consumatori.

      Al 30 giugno 2006 i mutui a tasso variabile (il 91 per cento di tutti i mutui,contro il 9% dei tassi fissi) era pari ad una media del 4,16 % (nel dicembre 2005 la media dei tassi sui mutui a tasso variabile,era pari al 3,82 per cento,con tassi soglia fissati al 5,73%, mentre i prestiti contro la cessione del quinto dello stipendio sotto i 5.000 euro,erano fissati al tasso del 20,09 per cento,con tassi soglia fissati al 30,135%); nel settembre 2006 i mutui a tasso variabile,erano pari al 4,42 per cento,ed i prestiti contro la cessione del quinto pari al 20,08 %; nel dicembre 2006,i tassi sui mutui erano pari al 4,77% e la cessione del quinto al 19,85%; nel giugno 2007 i tassi sui mutui erano saliti al 5,580 per cento; mentre la cessione del quinto era scesa al tasso del 17,350%.

      In un anno i mutui a tasso variabile (la maggioranza di tutti i mutui per i cattivi consigli delle banche e che ha già portato milioni di famiglie a rischio di insolvenza),hanno subito un incremento inconfutabile (Fonte Bankitalia -Tesoro: tassi soglia usura rilevati in base alla legge 108/96) dell’ 1,42 per cento, con un gravame di rata media per i mutuatari di ben 170 euro al mese,2.040 euro l’anno. Questi sono i dati,mentre le bugie dell’Abi,come al solito,hanno le gambe corte e non possono più essere tollerate, dal popolo vessato dei consumatori.

      Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori

      http://www.federconsumatori.it/news/wysiwyg_news/newseditor/ComunicatiMostra.asp?nid=20070727205121