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L’annuncio della decisione del Governo Italiano di confermare gli impegni assunti dal governo Berlusconi per l’ampliamento della base di Vicenza suscita vari elementi di perplessità e contrarietà di merito e di metodo.
Pesano ovviamente la responsabilità primaria del governo di centrodestra e la modalità con la quale l’amministrazione della città di Vicenza ha concesso il proprio parere favorevole.
Ma una decisione, presentata come una presa d’atto dovuta, non produce la necessaria trasparenza sui termini dell’intesa sottoscritta e non determina il necessario confronto con la richiesta dell’amministrazione statunitense, che, nel quadro degli impegni internazionali dell’Italia, permetta di valutarne il significato in rapporto alle strategie e agli interessi dell’Italia e dell’Europa, in particolare nello scacchiere mediterraneo e mediorientale. Proprio in quest’area il governo ha finora improntato la propria politica alla ricerca della cooperazione e del dialogo per la pace e la soluzione dei conflitti e al rifiuto di approcci unilaterali fondati sulla forza. La scelta relativa alla base di Vicenza segnerebbe invece solamente un puro aumento nell’impegno del territorio italiano per usi militari.
Inoltre, proprio perché si tratta di materia che fa capo alle sue primarie prerogative, il governo non può non assumere, per la sua parte, la responsabilità del confronto con la diffusa ostilità della popolazione a questa decisione, espressa dalla richiesta referendaria e da numerose mobilitazioni, alle quali anche le strutture della CGIL di Vicenza e della regione hanno partecipato.
E’ evidente infatti che la decisione sulla base di Vicenza non è semplicemente una questione urbanistica (che pure merita ogni considerazione visto l’indiscutibile pesante impatto sul territorio), ma interpella l’esercizio della sovranità e la coerenza della politica estera del Paese, e le conseguenze economiche, ambientali e di sicurezza del territorio e della regione interessata dal progetto, che devono fare parte in modo esplicito e trasparente del processo decisionale che il governo dovrebbe realizzare. Tale processo non può eludere una fase di dialogo e di confronto che risponda alla molteplicità dei problemi sollevati nel territorio e l’avvio ravvicinato della riflessione sull’insieme delle servitù militari del Paese, peraltro già previsto dal programma di governo.
Segreteria Nazionale CGIL
Roma 19 gennaio 2007
Messaggi
1. BASE VICENZA: RIAPRIRE IL DIALOGO, 26 gennaio 2007, 20:58
IL Friuli dice no alla Base di Vicenza !! Faccio presente che c’è la base militare di Aviano (PN) per la quale ci siamo tanto battuti (proggetto "Aviano 2000") con tutti i numerosi comitati . Allego un articolo in merito all’america . Grazie .
Gaggiotti Angelo Responsabile VAS FVG Alto Livenza (Ass. naz. di Prot. Ambientale) Viale Lacchin n° 37 33077 - Sacile (PN) telfax. 0434/ 73 56 86 - portatile 347 58 14 610
UN VERO FUTURO DELL’UMANITA’ DIPENDE DA TE !!
1986 il disastro di CHERNOBYL ha evidenziato il problema nucleare solo nella sua minima parte . L’incidente conta alla data odierna 70.000,00 vittime escluse quelle future . Allora nessuno ha voluto capire che il problema non era solo li . Molti hanno reagito pensando che non si potesse fare nulla perché il problema era troppo grande e non alla portata di tutti . “…L’acqua e l’energia sono fonte di vita e di benessere . Dove esse mancano c’è la povertà la fame la guerra la carestia…”
Il nucleare è figlio della guerra che continua ancora oggi .
Alla base di tutto quello che sta accadendo oggi nel mondo è dato dal problema energetico e solo da quello . L’America per prima a dettare e far nascere guerre per l’energia : 1981 Presidenza Regan , guerra del Golfo 1991, 2003 Iraq, ecc… Quell’America che insieme a Prodi e alla Comunità Europea con il trattato Euratom dice si alle lobby del petrolio e del nucleare e ovviamente contro l’energia pulita. Poveri soldati italiani morti in questo periodo in terra straniera non per portare la pace , ma per difendere gli interessi delle lobby. Il nucleare non ha futuro le scorte di uranio sono di 60 anni con gli impianti attuali esclusi i 27 in fase di realizzazione di cui 18 in Asia. I reattori diminuiranno le risorse idriche mondiali, la contaminazione radioattiva sarà enorme , le scorie durano 100.000 anni , ecc…
Come Associazione ci siamo battuti per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili. E’ vero qualcuno ci può dire che il risparmio non è una fonte energetica, ma riduce solo il fabbisogno , che il risparmio può essere sempre e solo inferiore alla quantità complessiva consumata , ma noi crediamo che la sensibilizzazione della gente al problema sia un primo passo , già una conquista in una società in cui l’indifferenza e il dimenticare la storia fa da padrona . Si a fonti rinnovabili con soluzioni compatibili col territorio. L’energia va prodotta dove c’è la richiesta e viceversa . Le nostre terre sono ricche d’acqua molti comuni possono riattivare vecchie centraline idroelettriche o farne di nuove , ma ci sono sempre ostacoli . Quando la diga di Colle nel pordenonese ?! In tutta Italia possiamo installare pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica, acqua calda e accumularla sotto forma d’aria compressa o centraline eoliche . Lasciamo perdere che lo Stato centrale sovvenziona maggiormente le fonti energetiche non rinnovabili , ancor più con questo Governo, ma le nostre Regioni, le nostre Province i nostri Comuni che gridano all’Autonomia al Federalismo cosa fanno? Poco ! Solo a livello Regionale, Provinciale e Comunale si evitano i complessi meccanismi organizzativi, amministrativi politico militari delle energie nucleari e fossili . Abbiamo in Friuli e Veneto tanti progetti, impianti a metà e non li concludiamo . Come mai ? E mentre questi progetti rimangono fermi sulla carta ne nascono di nuovi : impianti per creare RDF , nuovi impianti a biomasse per impoverire l’agricoltura, targhe alterne zone a traffico limitato e ring per pulire un’aria che così non si pulirà , biocarburanti, macchine elettriche ecologiche , ecc… tutte illusioni per disorientare la gente che invece può in prima persona fare qualcosa contro il nucleare ed il fossile.
Queste iniziative sono finanziate dalle lobby della guerra che con i loro tentacoli arrivano ovunque in maniera silenziosa e manipolano con eleganza la gente anche quella colta che decide . E intanto in tutto questo trambusto , che sembra che stiamo andando al meglio perché raggiungiamo gli irrisori traguardi di Kyoto (la panacea di tutti i mali , la bufola del nuovo secolo ) , l’elettrodotto Lienz – Cordignano – Sesto Al Reghena avanza per rendere le nostre terre povere le nostre genti schiave . Dopo la sbandierata Autonomia farà ridere e smetteremo anche di parlare di ambiente perché non ci sarà . Tranquilli saremmo nell’era della “tecnologia totale” tutte cose che conosciamo già perché viste nei film di fantascienza . Se siete d’accordo , se non volete dare un futuro all’umanità , se volete rimanere schiavi , se volete la guerra, state fermi comprate i pop corn e le bibite manca poco al primo tempo del film .
Gaggiotti Angelo
VAS FVG Alto Livenza Viale Lacchin n° 37 33077 Sacile (PN) Tel.fax. 0434/ 73 56 86