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Nella giornata del 27 aprile 2009 le RR.SS.AA della Falcri BNL si sono incontrate con il Presidente, con il Direttore Generale e due tecnici del Fondo Pensioni BNL.
È stata dura ottenere un minimo di trasparenza su fatti e notizie che sono di assoluta importanza per tutti; infatti come Sindacato siamo stati costretti a ripetuti solleciti per avere le informazioni necessarie da poter girare ai soci/lavoratori e lavoratrici.
Durante l’incontro sono stati proiettati i dati relativi al progetto di bilancio 2008 (per legge non definitivi fino all’approvazione del C.d.A.) .
Vogliamo sottolineare che entrambe le sezioni (A e B) hanno registrato una forte perdita in conto capitale, per la sezione A -11.26% che diventa -6.2% considerando la gestione immobiliare e le altre voci economiche comprensive dei versamenti contributivi, per la sezione B (che riguarda i lavoratori e le lavoratrici assunti post 1993) la perdita prevista è calcolata con una forbice tra -10.5/11.0%.
Con parole semplici, e con dati comprensibili, quanto sopra significa che i soci appartenenti alla sezione A perderanno il 6.2% circa e quelli della sezione B l’11.0% circa del proprio zainetto.
La presentazione dei dati è stata ovviamente preceduta da una premessa relativa alla crisi economico/finanziaria mondiale, non prevedibile, poco prevedibile, poco immaginabile, ecc.
Tutti cercano di “smarcarsi” dall’eccesso di finanza creativa che ha caratterizzato gli ultimi anni.
Da considerare in questo senso che nel bilancio 2007 sono state fatte due operazioni “in conflitto di interesse” da parte di due dei sei gestori finanziari del fondo, operazioni che rappresentano il 20% del totale del portafoglio titoli del 2007. (sic!)
Il Presidente ed il D.G. hanno voluto sottolineare la bontà delle previsioni del C.d.A. che con il loro oculato operato avrebbero permesso di contenere le perdite; insomma una sconfitta vittoriosa!
Nella vita tutto può essere rappresentato con la metafora del bicchiere “mezzo pieno” o “mezzo vuoto”, noi però, considerando la delicatezza della materia in oggetto, vogliamo ribadire che il nostro fondo essendo “monocomparto”, ovvero con una sola linea di investimenti, doveva, deve e dovrà essere sempre improntato alla massima prudenza ed al contenimento della componente azionaria.
Ma, al di là di provvedimenti che vanno presi per il futuro, c’è oggi l’oggettivo problema immediato che riguarda i colleghi “cessati” e “cessandi” rispettivamente nel 2008 e 2009 e che, a differenza di tutti gli altri, non hanno certo la possibilità di sperare di “rifarsi” nel tempo.
Rispetto a questo problema, la delegazione del Fondo ha ribadito il fatto che è possibile, per questi colleghi, lasciare i propri accantonamenti nel Fondo medesimo potendo comunque “svincolarli” in ogni momento.
Ma francamente questa possibilità, che è bene che ci sia, non risolve comunque l’oggettivo e serio problema immediato di questi colleghi.
Ma più in generale riteniamo necessaria qualche forma di “ripianamento” da parte dell’Azienda, per i lavoratori e le lavoratrici che si accingono al pensionamento.
Come dicevamo, questo può sembrare assurdo in tempi in cui sembrerebbe regnare su ogni cosa una logica di “mercato”, ma qualcuno avrebbe potuto anche soltanto ipotizzare, appena qualche mese fa, l’intervento di alcuni Stati in salvataggio di banche ed assicurazioni ?
Tanto più che soltanto due anni fa venivano un po’ da tutti ( in Bnl con la nostra sola eccezione) decantate le “magnifiche e progressive sorti” dei Fondi Pensione invitando caldamente i lavoratori ad investirci sopra anche il proprio TFR e comunque a fare anche contribuzioni aggiuntive.
Senza dimenticare poi che i colleghi del Fondo “B” , quello con la maggiore perdita, non hanno potuto nemmeno scegliere, essendo obbligati per legge a versare il proprio TFR nei Fondi.
Abbiamo poi notizia, certo ufficiosa, che anche l’andamento dei primi tre mesi del 2009 sia di segno ulteriormente negativo, per cui la situazione complessiva è tutt’altro che alla fine.
Insomma, al di là dei correttivi già messi in piedi ed a quelli, più impegnativi, che stiamo proponendo, riteniamo per concludere che sia necessario che i membri del Consiglio di Amministrazione del Fondo eletti dai lavoratori/soci, come già dicevamo in un precedente comunicato, facciano le scelte consequenziali offrendo le proprie dimissioni alla loro oggettiva inadeguatezza tecnica a fronte delle future scelte economico/finanziarie indispensabili per evitare altri futuri tracolli.
Roma, 28 aprile 2009.
Falcri-Confsal BNL
Coordinamento Nazionale
Messaggi
1. BNL - Il Fondo….che affonda!!!, 30 aprile 2009, 00:11
Circa due anni fa, al tempo della scelta da parte dei lavoratori sulla destinazione del TFR , pubblicizzammo in varie forme il documento sul Fondo Pensioni Bnl di ci alleghiamo il link ( nella versione pubblicata sul sito Indymedia Toscana il 22 Aprile 2007) :
http://toscana.indymedia.org/article/167
Ma questo documento ha una lunga storia che parte almeno due anni prima, nel 2005.
Più o meno in quell’anno un lavoratore Bnl, geometra in forza all’Ufficio Tecnico del Fondo Pensioni Bnl, ravvisando alcune “anomalie” relative alla manutenzione dei palazzi di proprietà dello stesso Ente, pensò bene di scrivere sull’argomento una lettera al Presidente della Bnl, Luigi Abete, in cui denunciava almeno un paio di episodi sospetti.
Si trattava di lavori di manutenzione o mai fatti o fatti in totale economia a fronte dei quali il Fondo Pensioni Bnl aveva comunque pagato fatture stratosferiche.
Alla lettera del lavoratore, comunque immediatamente allontanato dall’incarico e trasferito in altra sede, seguì una sommaria ispezione, immaginiamo di tipo esclusivamente cartaceo, da parte dell’ Auditing Bnl che arrivò alla conclusione che “tutto era in regola”.
A quel punto il lavoratore fu pesantemente redarguito con lettera dell’ Ufficio Legale – Risorse Umane che lo accusava di aver inutilmente importunato il Presidente della Bnl e di aver fatto perdere tempo e soldi all’Auditing, “infamando” senza alcun riscontro alcuni suoi colleghi e la stessa struttura del Fondo.
Passa il tempo e noi veniamo in possesso di un altro, ben più corposo, dossier ( con allegate fotocopie di fatture, planimetrie di lavori ed altra documentazione)riguardante ben undici casi simili, tra i quali erano ricompresi anche i due segnalati a suo tempo dal lavoratore al Presidente della Bnl.
Nel momento culminante della campagna sul TFR, mentre ovunque si decantavano “le magnifiche e progressive sorti dei Fondi Pensione”, decidemmo appunto di pubblicare, sulla base del dossier ricevuto, il documento allegato.
La reazione sia della Bnl che del Fondo Pensioni fu quella di tentare di ignorare questa pubblicazione, che nel frattempo aveva raggiunto via mail migliaia di lavoratori Bnl ( e quindi soci del Fondo), trovato spazio su decine di siti internet ed aveva avuto eco anche in articoli di alcuni organi di stampa.
Addirittura, nello stesso periodo, il Fondo Pensioni Bnl comunicò ai sindacati interni di aver denunciato organi di stampa ed il sindacato Slai-Cobas che avevano, a vario titolo, espresso dubbi sulla sostenibilità finanziaria dello stesso Fondo.
Ma, nello sporgere queste denuncie e nella stessa comunicazione ai sindacati, si guardò bene dal citare anche il nostro documento che, a differenza degli organismi denunciati ( saremmo curiosi di conoscere comunque l’esito, se ce n’è stato qualcuno, di quelle denunce …), non si era limitato a generiche domande sulla sostenibilità dei bilanci e della liquidità del Fondo Pensioni Bnl ma segnalava fatti precisi e circostanziati.
Tra i sindacati interni alla Bnl ci risulta che soltanto la Falcri chiese a Fondo e Banca il perché avessero ignorato proprio il documento più “pesante”, ricevendo come risposta la stessa a suo tempo propinata al lavoratore, più o meno “è tutto falso, l’Auditing Bnl ha verificato che è tutto in regola” ....
Ma evidentemente il diavolo sa fare le pentole ma non i coperchi e, passato almeno un altro anno, c’è una grossa novità.
Sulla genesi di questa novità non abbiamo certezze assolute ma ci limitiamo a registrare quanto riferito dalla cosiddetta “radio Banca”.
Secondo la quale la nuova proprietà francese ( la Bnl è stata nel frattempo acquisita da Bnp Paribas), arrivata anch’essa in possesso del documento da noi prodotto ( internet non conosce confini pirenaici …), pensò bene di ordinare una ispezione VERA, fatta da una ditta “terza” che si avvale di tecnici specializzati e che soprattutto non annoverava “amicizie” nell’ambiente indagato.
Il risultato di questa ispezione, conclusa da poco, è stato inequivocabile, TUTTO QUANTO DA NOI DENUNCIATO E’ RISULTATO VERO, PRECISO, E DEL TUTTO INNEGABILE !
Si potrebbe dire che tutto è bene quel che finisce bene,che la verità trionfa sempre o affermare altre simili frasi consolatorie.
Ma non è propriamente così.
Ignoriamo infatti quali provvedimenti in generale siano stati presi dalla proprietà della nuova Bnl “made in France”,anche se ci sono giunte voci di trasmissione di tutti gli atti alla magistratura, come sarebbe ovvio.
Ma di episodio certo ne conosciamo uno solo ed è del tutto inquietante.
E’ stato infatti aperto un procedimento disciplinare, il cui testo farebbe larghe citazioni proprio del nostro documento, indovinate a chi ?
Proprio al lavoratore che nel 2005 aveva per primo denunciato, prendendosi tutte le reprimende ( diciamo pure le minacce e le intimidazioni) che dicevamo prima, alcune delle malversazioni di cui stiamo parlando.
Lavoratore accusato di aver apposto una sigla, cosa dalla quale non poteva esimersi, su una delle fatture-fantasma fraudolentemente emesse ed ancora più fraudolentemente pagate.
Semplicemente, non abbiamo parole ....
Ma qualche considerazione la facciamo lo stesso.
Tutto ciò è di una gravità inaudita, tanto più nel momento in cui Il Fondo Pensioni Bnl sta per presentare un bilancio negativo che, oltre a falcidiare il risparmio previdenziale di tutti i soci-lavoratori, porterà di fatto al totale azzeramento del TFR degli anni 2007 e 2008 di pertinenza dei malcapitati che a suo tempo avevano deciso di destinarlo appunto al Fondo Pensioni.
Si vuole quindi creare un comodo capro espiatorio ? Ci si vuole vendicare di un lavoratore che aveva doverosamente denunciato una vera e propria truffa (certo con molti colpevoli già all’origine ma anche fin troppo evidentemente con molti complici a posteriori) ai danni di tutti i dipendenti Bnl ?
O più semplicemente, e la cosa non sarebbe meno grave, anche nella Bnl “made in France”, così come in quella precedente, spesso capita che la mano destra non sa cosa faccia la sinistra.
Per cui nessuno è andato a controllare i cosiddetti “precedenti di pratica”
In ogni caso ci troviamo di fronte a qualcosa di veramente tragicomico … E DI VERAMENTE INQUIETANTE !
Le riflessioni più ampie le lasciamo a chi ci legge ….
INFOXOA – Rivista di quotidiano movimento
Roma 27 Aprile 2009
P.S. – Terremo regolarmente informati i nostri lettori, anche quelli d’Oltralpe, sugli ulteriori sviluppi della squallida vicenda
http://calabria.indymedia.org/article/3487&comment_limit=0&condense_comments=false#comment1136
2. BNL - Il Fondo….che affonda!!!, 30 aprile 2009, 06:36, di Memoria storica
Rivisitare la Storia del Fondo dall’anno 2001 in avanti può essere istruttivo.
Io ho già fatto e scritto quanto dovevo, all’epoca, ed i documenti della Falcri BNL sono zeppi delle nostre critiche sin dall’atto della Trasformazione.
Ora mi aspetto la medaglia al valore sindacale che vorrei fosse appuntata sul petto, non postuma sarebbe più gradita, dagli eredi di Sigla che in me allora hanno creduto.
Saluti
3. BNL - Il Fondo….che affonda!!!, 30 aprile 2009, 11:49
Hanno appositamente creato i fondi pensione per sottrarre al controllo pubblico l’immensa massa degli accantonamenti previdenziali dei lavoratori ed immetterli nella perversa lotteria della finanza creativa : ora si cominciano a vedere i primi effetti !!
Per chi non fosse convinto basta che vada a vedere quello che successo negli USA e si convince subito !!
E’ giusto scandalizzarsi e protestare per aver perso mediamente il 10%, ma lì c’è addirittura chi ha perso tutto e si ritrova a sessant’anni senza casa, senza pensione e senza sapere con chi rifarsela!!
Questo è il "turbo-capitalismo" bellezza !!
MaxVinella
1. BNL - Il Fondo….che affonda!!!, 30 aprile 2009, 12:13
Si, ma c’è una oggettiva differenza.
Negli Usa - e dal 1993 anche in Italia - l’adesione ai fondi pensione è comunque volontaria.
Per i lavoratori italiani, assunti prima del 1993, di banche ed assicurazioni( ma anche per qualche grossa categoria pubblica o ex pubblica, mi sembra i ferrovieri ma non solo loro) l’adesione ai Fondi era invece, prima di quella data, obbligatoria al momento dell’assunzione.
Il che rende la cosa, pur in un discorso più generale che vale per tutti e che è senz’altro quello che faceva Max, ancora più odiosa ed inaccettabile.
Max
4. BNL - Il Fondo….che affonda!!!, 30 aprile 2009, 18:30, di Pasquino
Nello specifico trattasi di Fondo Pensioni Integrativo Aziendale, nato nel 1957, al quale era obbligatorio essere iscritti.
Quota mensile del dipendente ed il doppio a carico Azienda, contrattualmente stabilito, con Prestazione Definita all’atto della cessazione.
Poi la Trasformazione, votata a maggioranza con l’avallo di quasi tutte le Forze sindacali - eccetto la Falcri BNL ed altre piccole Realtà - mutò le prestazioni ed il Fondo divenne a Contribuzione Definita con zainetto d’ingresso nel nuovo Fondo per i "vecchi" Soci che non è stato pari - come da spettanza - alla Riserva Matematica; ma una via di mezzo rispetto al Montante, notevolmente inferiore nell’importo per il maturato, come avrebbe voluto la Struttura Fondo e la Banca che hanno ceduto alle pressioni del citato Sindacato.
Il resto, riguardo ai Fondi Pensione, con le novità targate anno 1993 e più attuali, è storia recente che non ha risparmiato neanche quello privato aziendale BNL nei risultati negativi di Gestione.