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BOLOGNA : COMUNICATO STAMPA DEL PRC-QUARTIERE NAVILE

Publie le martedì 1 novembre 2005 par Open-Publishing

Su un agenzia DIRE di ieri, sabato 29 ottobre 2005, si legge che il
Sindaco Sergio Cofferati ha fatto un bagno di folla e di consensi in via
dell’Arcoveggio, dove ha ricevuto un documento, firmato da tutte le
associazioni che operano nella zona di Corticella, di sostegno alla sua
azione per ristabilire il rispetto della legalità.

Le associazioni dichiarano di "conoscere e condividere l’impegno
dell’amministrazione a promuovere insieme il rispetto delle regole,
condizione necessaria al riconoscimento dei diritti, la messa in atto di
azioni di solidarietà e di sostegno ai più deboli ed emarginati".

Premesso che noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di liberare la
città da ogni abusività edilizia e dalla miserevole presenza di
accampamenti di persone che vivono una condizione disperata, anche noi
saremmo stati d’accordo di firmare una dichiarazione in cui si chiede che
gli atti di ristabilimento della legalità devono essere accompagnati da
azioni di solidarietà e di sostegno ai più deboli ed emarginati.

E’ proprio la completa mancanza di tali atti all’origine della nostra
contestazione all’operato del Sindaco.

Quello che ci preme sottolineare E’ la strumentalizzazione a sostegno di
una politica puramente repressiva operata tramite una voluta censura su
chiunque non accetti tale strumentalità e manifesti un libero dissenso.

Riteniamo che questa sia la vera ragione per cui le nostre rappresentanze
istituzionali in Quartiere non sono state invitate ed informate
dell’iniziativa, con una concezione della democrazia più vicina alla Corea
del Nord che alla nostra Costituzione.

E’ evidente che l’informazione va ricercata e non attesa, ma ci sembra
veramente strano il comportamento di Mazzanti che, mentre da una parte
cerca di ricucire lo strappo che c’E’ in Quartiere, dall’altra tende ad
escluderci.

Riaffermiamo a gran voce che senza giustizia sociale non esiste alcuna
legalità sottolineando che i veri problemi di Bologna non sono né le
baracche, che ovviamente neanche noi vogliamo, né i lavavetri. Riteniamo
che la legalità non deve essere concepita come semplice corrispondenza
alla legge vigente ma come riconoscimento delle garanzie sociali.

Illegale sono la mancanza di case e gli affitti esosi, l’abbandono e il degrado
delle comunità, la mancanza di lavoro e lo sfruttamento del lavoro nero, i
CPT, la carenza di stato sociale. Legalità E’ mettere al primo posto
l’essere umano, la persona con i suoi diritti, come sancito dalla
dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Infine, alle associazioni firmatarie del documento, manifestiamo il nostro
rincrescimento per non essere riusciti, in qualità di rappresentanti
politici ed istituzionali, ad impedire una strumentalizzazione che umilia
la loro autonoma libertà di espressione.

Circolo "Che Guevara" PRC Navile