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BOLOGNA : CONTRO COFFERATI SCHIOCCANO BACI E RULLANO TAMBURI
Publie le giovedì 3 novembre 2005 par Open-Publishingdi bifo
L’invasione pacifica degli studenti che manifestano contro Cofferati nel cortile d’onore di Palazzo D’Accursio si sta trasformando in una specie di festa. I vigili urbani hanno dato la disponibilita’ a far salire nell’aula del consiglio una delegazione di 20 manifestanti ma al momento l’unica reazione e’ stata il battito di tamburi e il ballo.
Una parte degli studenti e’ travestita da indiani metropolitani e non manca quello travestito da Tex Willer (fumetto preferito da Cofferati). Ogni tanto qualcuno prende il
megafono e urla qualcosa: "siete tristi guardatevi allo specchio, siete il governo della tristezza".
C’e’ un ragazzo che urla "Buffone" rivolgendosi al sindaco e c’e’ una coppia che piu’
teneramente non fa altro che baciarsi. (Oro/Dim/ Dire)
Nella giornata di oggi, due novembre, il sindaco di Bologna ha emesso il suo editto. Una paginetta imbarazzata dalla sintassi contorta. Uno spettacolo penoso. Reazioni imbarazzate o furibonde.
In serata però nella sala comunale si è riunita moltissima gente, e ha parlato la città viva. Ha parlato un lavoratore delle Rdb, poi ha preso la parola l’organizzatore di un centro sociale minacciato di sfratto, poi un lavoratore (irregolare) rumeno che ha detto: perché nessuno ci mostra i rumeni che stanno sui ponteggi dell’edilizia? E tanti altri.
Dopo l’atto antidemocratico del 24 ottobre (quando la polizia ha impedito l’ingresso di un gruppo di cittadini alla sala del consiglio comunale) oggi la democrazia è tornata a Palazzo d’Accursio, e ho l’impressione che Cofferati abbia perso la sua battaglia. Il suo progetto era: domare Bologna e farne un esempio di governo autoritario da imporre poi a livello nazionale. Questo progetto è fallito.
Per chi dirige l’Unione di centrosinistra da Bologna viva viene un’indicazione: parliamo subito di programma, parliamo del diritto al reddito, del diritto alla casa, dell’integrazione sociale degli stranieri,
parliamo della redistribuzione del reddito che è necessaria.
La prossima campagna elettorale contro i devastatori del centro destra può essere l’occasione di un mutamento culturale profondo: occorre abbandonare le politiche di privatizzazione e di impoverimento della società. Occorre spostare risorse dal profitto e dalla rendita verso la società.
Dopo il fallimento dell’operazione-Cofferati, questa è la lezione che viene da Bologna. Sarebbe autolesionismo non ascoltarla con attenzione.