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BOLOGNA : CONTRO LA MORATTI NESSUNA CONCERTAZIONE Mercoledì 2 Marzo PIAZZA VERDI ORE 9,30

Publie le martedì 1 marzo 2005 par Open-Publishing

Mercoledì 2 Marzo l’università scende in piazza contro il ministro Moratti, in una protesta trasversale che vede i soggetti sociali e politici più diversi uniti dalla comune contrarietà al DDL Moratti sullo stato giuridico della docenza. Una protesta che non può lasciarci indifferenti ma nella quale neppure possiamo rispecchiarci in pieno.

Noi saremo in piazza per dire ancora una volta che non solo il DDL ma tutte le controriforme della Moratti vanno abolite, e su questo punto non accettiamo posizioni balbettanti e conciliatorie come quelle espresse spesso dai sindacati confederali e da esponenti del centrosinistra. Ma soprattutto saremo in piazza per mettere in discussione radicalmente l’esistente, cioè un’università gestita secondo logiche aziendali o peggio baronali, svenduta agli interessi dei potentati economici del territorio, trasformata in una corsa contro il tempo per l’accumulazione di crediti e sempre più carente e superficiale nei suoi contenuti didattici. Un’università che si porta dietro problemi e contraddizioni decennali, ma a cui un duro colpo è stato inferto dalla Riforma Zecchino, varata dal centrosinistra con l’appoggio dei sindacati confederali. Il sistema del 3+2 si è infatti tradotto in aumento della selezione (sia diretta, tramite i numeri chiusi, che indiretta, tramite l’aumento selvaggio delle tasse d’iscrizione), aumento frenetico dei ritmi di studio, impoverimento dei contenuti dei corsi. Ora la Moratti sta solo completando l’opera, sancendo col sistema ad Y (1+2+2) un meccanismo di selezione di fatto già introdotto dal 3+2, tagliando ulteriormente i fondi per il diritto allo studio e in generale per l’università pubblica, instaurando un sistema di precarietà a vita per chi intraprende la carriera di ricercatore.

Un’altra cosa che ci teniamo a sottolineare è l’assoluta complicità e corresponsabilità dei rettori e dei poteri forti delle università italiane rispetto alle recenti controriforme, che, non a caso, non hanno incontrato reali forme di resistenza all’interno degli atenei. La CRUI si dichiara contraria al DDL Moratti, ma contemporaneamente auspica un sistema sempre più gerarchico, aziendalista e privatistico. Non fa eccezione il rettore bolognese Calzolari, che rappresenta anzi un caso paradigmatico: nelle dichiarazioni alla stampa esprime critiche forti alle riforme Moratti, ma la sua amministrazione dell’ateneo bolognese si è caratterizzata per l’aumento delle tasse (in particolare per le lauree specialistiche), per il diffondersi dei numeri chiusi, per l’esternalizzazione di ogni tipo di strutture e servizi, per il disinteresse assoluto rispetto al diritto allo studio e alle esigenze degli studenti. Per questo non abbiamo mai accettato e non accetteremo mai la logica dell’unità con il rettore e con chi lo sostiene in funzione anti-Moratti: non crediamo che ci si possa opporre alla Moratti rivendicando le politiche di Berlinguer e Zecchino, non crediamo si possano sganciare le rivendicazioni di carattere nazionale dall’apertura di conflitti e vertenze locali, non crediamo soprattutto che in nome dell’unità contro la Moratti si possano dimenticare le contraddizioni che viviamo sulla nostra pelle ogni giorno nelle nostre facoltà.

La partecipazione a questa giornata di mobilitazione è per noi solo un passaggio di un percorso di messa in discussione dell’attuale sistema universitario e di tutte le recenti controriforme, di conflittualità permanente e radicale a partire dalle contraddizione reali di questo sistema, di sperimentazione di forme di autorganizzazione nelle facoltà.

PIAZZA VERDI ORE 9,30

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