Home > BOLOGNA : ECCO IL DOCUMENTO DI COFFERATI SULLA LEGALITA’
BOLOGNA : ECCO IL DOCUMENTO DI COFFERATI SULLA LEGALITA’
Publie le mercoledì 2 novembre 2005 par Open-Publishing"Legalita’ e solidarieta’ per lo sviluppo economico, la
coesione e la giustizia sociale". Questo e’ il titolo del documento sulla
legalita’ presentato oggi dal sindaco di Bologna, Sergio Cofferati. "La
complessita’ delle condizioni sociali ed economiche delle citta’ e dei
cittadini, non dissimili da quella di altre aree, pone quotidianamente
all’amministrazione comunale l’esigenza di fronteggiare nuovi bisogni o di
rispondere a consolidate domande ritornate impellenti. Le cittadine e i
cittadini portatori di queste esigenze avvertono spesso la difficolta’ di
vederle risolte positivamente in ragione dell’esistenza del degrado in
alcune zone della citta’ e della diffusione di pratiche illegali e
comportamenti illegali che aumentano la percezione di insicurezza".
"Il programma di mandato ha definito per esteso e con dettaglio le azioni
necessarie per affrontare efficacemente e con consenso diffuso questi
problemi in essere per costruire le condizioni migliori per la Bologna del
futuro. La giunta e la maggioranza sono impegnate costantemente nella sua
completa realizzazione nonostante le difficolta’ finanziarie generate dalle
inefficaci ed inique politiche economiche e di bilancio del Governo".
"Tuttavia si e’ evidenziata l’esistenza di comportamenti ed azioni mirate a
consolidare pratiche e situazioni non rispettose delle leggi e delle norme
che impediscono o rallentano la ricostruzione di un territorio urbano forte
e equilibrato e di una politica sociale inclusiva e solidale sostenuta da
una visibile idea di giustizia".
"Per questo- continua il documento del sindaco Sergio Cofferati sulla
legalita’- si impone nell’azione di giunta e di maggioranza la riconferma
di elementari principi indispensabili a dare credibilita’ ed efficacia
nell’agire e di un ulteriore sforzo di innovazione nelle politiche piu’
esposte ai condizionamenti esterni. L’attivita’ amministrativa avviene in
un complesso reticolo legislativo esattamente come accade per la vita
sociale".
"La non condivisione di leggi che producono effetti negativi sulla persona
o sulle comunita’, oppure la mancanza di norme efficaci in materie
importanti, deve portare all’azione per la loro modifica e per la loro
definizione in Parlamento".
"L’amministrazione e la comunita’ con i loro strumenti possono e devono
agire solidarmente per correggere gli effetti negativi o le ricadute non
desiderate delle leggi, ma non possono accettare la loro violazione come
prassi politica. L’illegalita’, qualunque sia la ragione che la determina,
non puo’ trovare giustificazioni".
"Politiche fondamentali per il futuro di Bologna, come quelle abitative,
quelle per l’inclusione e l’accoglienza, quelle per il sostegno allo
sviluppo, sono tra le piu’ condizionate dalle pratiche illegali".
"Nell’azione di giunta e di maggioranza deve esser fermo l’obiettivo di
tutelare i piu’ deboli garantendo loro piena cittadinanza anche attraverso
azioni solidali mirate, ma nel contempo deve essere chiara la discriminante
verso chi si pone fuori dalla legge o si sottrae dai percorsi di legalita’
che si possono attivare". "Ad esempio- si legge ancora nel documento sulla
legalita’ di Cofferati- il bisogno abitativo e la regolarita’ dei rapporti
di locazione vanno risolti con strumenti efficaci nel rispetto delle
proprieta’ pubbliche e private come in quello dei diritti degli utenti".
"Cosi’ come il contrasto al lavoro nero e clandestino compreso quello dei
minori fonte di tante distorsioni economiche e ingiustizie sociali ha
bisogno di una precisa normativa nazionale non prevista nella negativa ed
incoerente legge Bossi-Fini".
"Nel frattempo e’ possibile utilizzare l’articolo 18 del decreto
legislativo del 25 luglio 1998 numero 286 relativo al soggiorno per motivi
di protezione sociale per garantire chi accetta spontaneamente di entrare
nella legalita’. Le stesse politiche di accoglienza non devono essere
attivate indistintamente, ma devono essere assicurate alle persone che ne
hanno diritto, ai minori e ai piu’ deboli e a chi accetta di entrare nei
percorsi di regolarizzazione".
"La giunta e la maggioranza si impegnano a garantire diritti di
cittadinanza agli immigrati anche attraverso il voto ai quartieri ancor
prima dell’auspicabile voto amministrativo che la legge nazionale dovra’
stabilire".
"In tutte le azioni amministrative non distinguere i diversi comportamenti
e le differenti condizioni, in ragione di un apparente univoco bisogno,
rende inefficace l’azione solidale. Per contrastare lo sfruttamento
illegale del lavoro dei cittadini, immigrati e no, per sostenere
l’emancipazione delle persone dall’esclusione sociale, occorre ancorare
l’azione amministrativa al complesso del dettato costituzionale.
Da quel dettato discendono le norme e le leggi che tutelano i cittadini a partire
dalle fasce piu’ deboli della societa’ che rappresentano un valore fondante
della democrazia. Anche per questo legalita’ e solidarieta’, convivono
nella nostra idea di sviluppo economico, di coesione e di giustizia
sociale". (Red/ Dire)