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BOLOGNA: MOVIMENTO DONNE CONTRO LA LINEA DEL SINDACO COFFERATI...
Publie le giovedì 27 ottobre 2005 par Open-PublishingBOLOGNA: MOVIMENTO DONNE CONTRO LINEA SINDACO COFFERATI INTENDIAMO IN MODO DIVERSO ’LA CITTA’ ACCOGLIENTE E AFFETTUOSA’
Una trentina di donne ’’attive nella sfera
pubblica’’ (ricercatrici e docenti universitarie, insegnanti di scuola
superiore, partecipanti ai movimenti o alle associazioni storiche delle
donne) in grande prevalenza del mondo bolognese firmano un documento
largamente critico rispetto alle scelte di Cofferati, a partire da quella
che viene definita la questione cruciale: ’’quella della convivenza’’.
’’Guardiamo preoccupate e turbate a quello che accade a Bologna, a
provvedimenti ed atti recenti intrapresi in nome della legalita’.
Ne’ ci pare possibile - scrivono le donne firmatarie del documento - ridurre il
problema allo schieramento a favore o contro la legalita’ in una societa’
carica di diversita’ fondate su assi di potere che generano disparita’ e
conflitti. Viviamo a Bologna, anche in zone esposte al degrado. Conosciamo
e ci capita, talvolta, di condividere disagio ed esasperazione.
Intendiamo, tuttavia, con ’legalita’’ la costruzione di societa’ nel quadro di un
sistema sicuro e condiviso di norme, non l’applicazione di regole e il
ricorso alla forza, che avviene troppo spesso a difesa di chi gode di
diritti e stabilita’ contro coloro che non ne beneficiano.
La citta "accogliente affettuosa e sicura’ cui fanno riferimento le Linee
programmatiche per il mandato amministrativo, l’abbiamo intesa come citta’
che prende atto dei conflitti e tuttavia cerca, attraverso il confronto e
la negoziazione, di risolvere problemi che sono il portato di evidenti
cambiamenti del mondo in cui viviamo e non sono governabili solo con gli
strumenti esistenti, accettati come indiscussi e indiscutibili’’.
’’Ci sembra piu’ efficace - precisa ancora il documento - la ricerca in comune
di forme di convivenza che sappiano forzare verso espressioni piu’ alte e
solidali di ’legalita’’. Questa e’ stata storicamente l’esperienza di tanti
movimenti, tra cui quello delle donne. Quale sarebbe oggi la condizione di
molte senza il superamento dell’aborto clandestino attraverso pratiche
illecite e battaglie normative che hanno cambiato il quadro della
legalita’?’’.
’Chi tra noi lavora per la soluzione non violenta dei
conflitti in aree di guerra, chi pratica azioni di partecipazione basata
sull’ascolto attivo nel nostro territorio sa - prosegue ancora il documento
– che e’ necessario e possibile promuovere convivenza oltre il dato delle
appartenenze, dei confini, delle leggi.
Chi qui scrive a titolo personale (molte fanno parte del Centro di documentazione delle donne ndr) ha con altre costruito percorsi utili in circostanze difficili quali casi recenti di violenza sessuale, di scontro tra generazioni, di condizioni umilianti
per donne e uomini stranieri; ed anche con chi, come noi, non accetta
situazioni di invivibilita’ quando non di reato’’.
’’Dissentiamo, per questo - conclude la presa di posizione delle donne - da alcune politiche cittadine che toccano l’idea di citta’ e di relazione sociale. Ma non ci
basta esprimerci e dissentire: intendiamo mettere a disposizione le nostre
esperienze di cittadinanza attiva, di scambio, di mediazione’’. (ANSA).