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BUTTIGLIONE E MARTIN LUTERO

Publie le domenica 31 ottobre 2004 par Open-Publishing
1 commento

Tra le cose grottesche che ci toccano in questo tempo, cito una giornalista dell’Unita’ che critica Bush dicendo che ostenta il suo fondamentalismo per far piacere alla chiesa cottolica. Immagino che la poverina, nella sua profonda ignoranza, nulla sappia di Martin Lutero, Enrico VIII, Pietro Valdo ecc. Ma il direttore di un giornale serio dovrebbe recriminare queste affermazioni, degne al piu’ della Padania.

La confusione tra cattolici e cristiani regna sovrana. In piu’ si unisce anche a una fastidiosa supponenza, se si pensa che le seconda carica dello stato, il presidente del Senato Pera, ha detto che l’attacco a Buttiglione e’ nato dall’atteggiamento anticristiano dell’Europa.

Una simile affermazione ci riempie di stupore per la sua faziosita’ pregiudizievole. I popoli europei hanno tutti radici cristiane; fermo restando il diritto di ognuno a essere osservante come agnostico o ateo. All’interno di uno stesso alveo cristiano convivono molte religioni diverse, ortodossi, evangelici, luterani, valdesi....al piu’ si sarebbe potuto parlare, a a torto, di atteggiamento anti-papista, cioe’ anti-cattolico, che assolutamente nel parlamento europeo non e’ visibile. Prodi appartiene alla stretta osservanza cattolica ed e’ sempre stato ben visto.

Le polemiche circa l’assenza delle radici cristiane nel preambolo della Costituzione europea sono state oltremodo stucchevoli e fuori luogo, considerando poi che il nostro premier si spreca per far entrare in Europa anche la Turchia e Israele, che non mi sembrano propriamente cristiane, e tanto piu’ vedendo come la popolazione europea stia aumentando grazie all’apporto degli extracomunitari, in genere islamici. Ma, considerando anche le varie fedi cristiane e guardando il calendario, forse sarebbe bene che i fondamentalismi deleteri che hanno per tanto tempo diviso l’Europa, dopo duemila anni di lotte sanguinose all’interno del cristianesimo, tra una chiesa, e l’altra lasciassero il posto a un sano laicismo onnicomprensivo e super partes.
Di nuovo Pera vede nell’attacco a Buttiglione la censura a manifestare le proprie fedi personali.

Manifestare e’ un conto (nessuno vieta a Buttiglione di andare nella chiesa che vuole), pretendere che i propri pregiudizi religiosi o morali prevarichino sui diritti di tutti gli altri europei e’ un altro paio di maniche, tanto piu’ che qui i pregiudizi incidevano sulla categoria delle donne e degli omosessuali e sui loro diritti e doveri. Sarebbe stato Buttiglione a operare una censura indesiderate cosi’ come aveva fatto pronunciamenti inaccettabili. L’Italia si convinca che questi personaggi e questo schieramento di maggioranza hanno fatto fare al nostro paese un arretramento molto grave sulla scala del progresso sociale e civile, come nemmeno la cattolicissima Austria o Spagna o il cattolico Portogallo hanno mai presentato.
Per spiegare quanto accade, si e’ addirittura inventato uno spregevole ossimoro: il fondamentalismo laico.

Il termine fondamentalismo nasce in ambito religioso e proprio per giustificare l’aderenza di una chiesa protestante a certi principi di fede, i fondamenta appunto ed e’ riferibile a uno stato solo nel caso in cui i fondamenta di una religione prevarichino le istituzioni pubbliche. Rovesciarne l’accezione su uno stato o una istituzione sovrastatale laica mi sembra paradossale. Lo stato, la comunita’ internazionale e qualunque istituzione pubblica hanno il dovere e l’obbligo di essere aconfessionali e dunque devono rigettare ogni forma di integralismo religioso, devono proprio essere non fondamentaliste e laiche. Ove ci sia una commistione pesante di una chiesa sulle istituzioni pubbliche, la’ non esiste civilta’ democratica.
Laicita’ delle istituzioni europee vuol dire appunto che all’interno di esse viene garantita la possibilita’ di seguire culti e chiese ma che nessuna di esse deve poter sopravanzare le istituzioni stesse, prevaricando altri culti o chiese o la possibilita’ di non seguire alcun culto e alcuna chiesa.

Per di piu’ nelle famose radici cristiane a cui sempre ci si appella non c’e’ sempre molto di cui vantarsi.
Il protestantesimo e’ nato proprio come forma di protesta contro la barbarie della Chiesa di Roma. Ha vinto la sua battaglia, ha conquistato i suoi paesi, i quali sono ben fieri di non essere servi del Papa di Roma. E ora Buttiglione avrebbe preteso di rovesciare la storia, imponendo di nuovo un dettato papale agli Europei? Del tutto impensabile! Non so se Buttiglione sia o meno professore di filosofia ma certo conosce la storia come quella giornalista dell’Unita’ di cui parlavamo sopra. Strano, perche’ storia e filosofia camminano insieme, e senza buon senso non camminano del tutto.

Ricevo da x

Sempre nell’anniversario dell’affissione delle 95 tesi di Martin Luther a Wittenberg mi sembra interessante riportare, sempre per conoscenza e opportuna documentazione, il testo della "Taxa Camarae", uno strabiliante tariffario papista dello stesso anno 1517 che disciplinava con agghiacciante precisione il mercimonio delle "indulgenze", financo in relazione ad atti criminali di eccezionale gravità, dai quali era
offerta l’"assoluzione" dietro pagamento di una certa somma ai preti. E’ un testo, questo, che per il suo contenuto stesso si presterebbe a sarcasmi fin troppo facili. La voglia di riderne però scompare, al
pensiero che negli stessi anni, e dagli stessi individui che disinvoltamente misero a tariffa lo stupro, l’incesto, lo spergiuro e l’assassinio, centinaia di migliaia di donne e di uomini furono assassinati nelle maniere più atroci in nome della "fede" cattolica, e il loro sangue ancora grida vendetta.

Anche per questo preferisco riportare il testo nella sua interezza astenendomi da ogni commento. Sul piano storiografico, mi sembra si tratti di un documento che, pur nell’evidente caratterizzazione estrema, può forse aiutare a comprendere il clima nel quale, nominalmente a partire dalla Riforma promossa da Luther, l’Europa migliore si ribellò e con uno scatto di ritrovata moralità iniziò a scuotersi di dosso il giogo papista. Con ciò ponendo, forse inconsapevolmente, importanti premesse al progressivo declino dell’oscurità superstiziosa e dell’intolleranza religiosa che per secoli avevano afflitto come un morbo pervasivo e debilitante l’anima stessa dei popoli europei.

1. L’ecclesiastico che incorresse in un peccato carnale, sia con suore, sia con cugine, nipoti o figliocce, sia, infine, con un’altra qualsiasi donna, sarà assolto, mediante il pagamento di 67 libbre, 12 soldi.

2. Se l’ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse d’essere assolto dal peccato contro natura o di bestialità, dovrà pagare 219 libbre, 15 soldi. Ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, pagherà solamente 131 libbre, 15 soldi.

3. Il sacerdote che deflorasse una vergine, pagherà 2 libbre, 8 soldi.

4. La religiosa che ambisse la dignità di abbadessa dopo essersi data a uno o più uomini simultaneamente o successivamente, all’interno o fuori dal convento, pagherà 131 libbre, 15 soldi.

5. I sacerdoti che volessero vivere in concubinato con i loro parenti, pagheranno 76 libbre, 1 soldo.

6. Per ogni peccato di lussuria commesso da un laico, l’assoluzione costerà 27 libbre, 1 soldo. Per gli incesti si aggiungerà a coscienza 4 libbre.

7. La donna adultera che chieda l’assoluzione per restare libera da ogni processo e avere ampie dispense per proseguire i propri rapporti illeciti, pagherà al Papa 87 libbre, 3 soldi. In un caso analogo, il marito pagherà uguale somma; se avessero commesso incesto con i propri figli aggiungeranno a coscienza 6 libbre.

8. L’assoluzione e la sicurezza di non essere perseguiti per i crimini di rapina, furto o incendio, costerà ai colpevoli 131 libbre, 7 soldi.

9. L’assoluzione dell’assassinio semplice commesso sulla persona di un laico si stabilisce in 15 libbre, 4 soldi, 3 denari.

10. Se l’assassino avesse dato la morte a due o più uomini in uno stesso giorno, pagherà come se ne avesse assassinato uno solo.

11. Il marito che infliggesse maltrattamenti a sua moglie, pagherà alle casse della cancelleria 3 libbre, 4 soldi; se fosse uccisa, pagherà 17 libbre, 15 soldi, e se le avesse dato morte per sposarsi con un’altra,
pagherà, inoltre, 32 libbre, 9 soldi. Coloro che avessero aiutato il marito a perpetrare il crimine saranno assolti mediante il pagamento di 2 libbre a testa.

12. Chi affogasse suo figlio, pagherà 17 libbre, 15 soldi, e se a uccidere fossero il padre e la madre di comune accordo, pagheranno 27 libbre, 1 soldo per l’assoluzione.

13. La donna che distruggesse il figlio che porta nel suo ventre, e il padre che avesse contribuito alla realizzazione del crimine, pagheranno 17 libbre, 15 soldi ognuno. Colui che facilitasse l’aborto di una
creatura che non fosse suo figlio, pagherà 1 libbra di meno.

14. Per l’assassinio di un fratello, una sorella, una madre o un padre, si pagherà 17 libbre, 5 soldi.

15. Colui che uccidesse un vescovo o un prelato di gerarchia superiore, pagherà 131 libbre, 14 soldi, 6 denari.

16. Se l’assassino avesse dato morte a più sacerdoti in varie occasioni, pagherà 137 libbre, 6 soldi, per la prima uccisione, e la metà per quelle successive.

17. Il vescovo o abate che commettesse omicidio per imboscata, incidente o per necessità, pagherà, per raggiungere l’assoluzione, 179 libbre, 14 soldi.

18. Colui che in anticipo volesse comperare l’assoluzione di ogni omicidio incidentale che potesse perpetrare in futuro, pagherà 168 libbre, 15 soldi.

19. L’eretico che si convertisse, pagherà per l’assoluzione 269 libbre. Il figlio dell’eretico arso, impiccato o giustiziato in qualsiasi altra forma potrà essere riabilitato solo mediante il pagamento di 218 libbre,
16 soldi, 9 denari.

20. L’ecclesiastico che non potendo pagare i propri debiti volesse liberarsi dall’essere processato dai creditori, consegnerà al Pontefice 17 libbre, 8 soldi, 6 denari e gli sarà perdonato il debito.

21. Sarà concessa la licenza per installare posti di vendita di vari generi sotto i portici delle chiese, sarà concesso mediante il pagamento di 45 libbre, 19 soldi, 3 denari.

22. Il delitto di contrabbando e frode ai diritti del principe costerà 87 libbre, 3 denari.

23. La città che ambisse per i suoi abitanti o per i suoi sacerdoti, frati o monache, la licenza di mangiare carne e latticini in epoche in cui è proibito, pagherà 781 libbre, 10 soldi.

24. Il monastero che volesse variare la regola e vivere con minore astinenza di quella prescritta, pagherà 146 libbre, 5 soldi.

25. Il frate che per migliore convenienza o gusto volesse passare la vita in un eremo con una donna, consegnerà al tesoro pontificio 45 libbre, 19 soldi.

26. L’apostata vagabondo che volesse vivere senza ostacoli, pagherà uguale quantità per l’assoluzione.

27. Uguale quantità pagheranno i religiosi, siano questi secolari o regolari, che volessero viaggiare in abito da laico.

28. Il figlio bastardo di un sacerdote che volesse essere preferito per succedere nella cura al padre, pagherà 27 libbre, 1 soldo.

29. Il bastardo che volesse ricevere ordini sacri e goderne i benefici, pagherà 15 libbre, 18 soldi, 6 denari.

30. Il figlio di genitori sconosciuti che voglia entrare negli ordini, pagherà al tesoro pontificio 27 libbre, 1 soldo.

31. I laici contraffatti o deformi che vogliano ricevere ordini sacri e possedere benefici, pagheranno alla cancelleria apostolica 58 libbre e 2 soldi.

32. Uguale somma pagherà il guercio dell’occhio destro, mentre il guercio dell’occhio sinistro pagherà al Papa 10 libbre, 7 soldi. Gli strabici pagheranno 45 libbre, 3 soldi.

33. Gli eunuchi che volessero entrare negli ordini, pagheranno la quantità di 310 libbre, 15 soldi.

34. Colui che per simonia volesse acquistare uno o molti benefici, s’indirizzerà ai tesorieri del Papa, che gli venderanno il diritto a un prezzo modico.

35. Colui che per avere mancato un giuramento volesse evitare ogni persecuzione e liberarsi di ogni tipo d’infamia, pagherà al Papa 131 libbre, 15 soldi. Inoltre consegnerà 3 libbre per ognuno di coloro che
erano stati garantiti.

Messaggi

  • Ma quanto lo amavano

    "A Rocco Buttiglione offriamo un grande patto di tutti i democratici per battere le destre e governare il Paese" (Massimo D’Alema, 23 dicembre 1994).

    "Buttiglione, complice di Bossi, vuole consegnare l’Italia a D’Alema e ai comunisti. Non glielo permetteremo" (Silvio Berlusconi, 26 dicembre 1994).