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Bagarre a confindustria

Publie le sabato 18 marzo 2006 par Open-Publishing
4 commenti

Convegno a Vicenza di Confindustria. Chiusura.

Mi spiace di non aver sentito Prodi al convegno di Confindustria, ma avevo la radio davanti e ho sentito le non risposte con cui il supponente Tremonti prendeva per il c..o gli imprenditori che gli chiedevano come il suo governo intende risolvere problemi come ricerca, energia ecc.
A ogni non-risposta la platea erompeva in boati di applausi.

Quando poi e’ inaspettatamente arrivato B le ovazioni sono arrivate alla luna.

Prima una barzelletta del cavolo su in tizio che ha trasformato la bistecca in pesce, poi dice che la sciatalgia gliel’ha fatta venire una sindacalista della CGIl alla manifestazione di Milano, il colpo della strega appunto, poi si carica in un crescendo fino a urlare a gola spiegata nello stravolgimento generale.

Urla che abbiamo il debito pubblico più alto d’Europa per colpa della sinistra ma che la crisi non esiste, l’Italia sta bene, quello che non va bene è che "Confindustria ha una radio che tutte le mattine attacca il governo" "che tutti i giornali sono della sinistra", "che non esiste declino", che "se la Borsa cresce del 54% vuol dire che anche le imprese crescono altrettanto (sig)" che "se gli italiani hanno tante case è perché stanno troppo bene", che "crisi non c’è perché aumentano anche le nascite" e che "la crisi è una invenzione della sinistra per andare al potere, una sinistra per cui il profitto è lo sterco del diavolo".

Il pubblico è in delirio e gida Sil-Vio Sil-vio. Ma Della Valle scuote la testa.

E per fortuna che Montezemolo aveva detto che l’economia di tutto il mondo tira e quella europea avanza, solo l’Italia è agli ultimi posti e segna la crisi più grave del dopoguerra col tasso di occupazione più basso d’Europa...!

(A questo punto avrei voluto il video):
Al discorso delirante di B, Della Valle scuote la testa e B riprende il microfono:

"Vedo il signor Della Valle scuotere la testa. Io penso che se un imprenditore sceglie la sinistra, lo fa perché ha degli scheletri nell’armadio, ha delle cose da farsi perdonare e cerca la protezione della sinistra e di magistratura democratica". Boato.

Della Valle vuole intervenire ma viene impedito.

E B prosegue: "E prego il signor Della Valle, se si rivolge al presidente del consiglio di dargli del Lei e non del tu!"

Bagarre, la platea di 3000 imprenditori fischia e fa BUUUUU. Casino!

Si impedisce a Della Valle di replicare.

B esce tra gli applausi dei presenti.

Siamo in pieno fascismo.

Ormai ci manca solo che morda i tappeti come faceva Hitler!

Messaggi

  • Viviana,
    Montezemolo ha risposto ai giornalisti ,eccome.
    Ha detto che solo perchè ha rispetto dell’alta carica che purtroppo berlusconi rappresenta che non commenta l’accaduto.
    Ma è evidente ormai che B. è in stato confusionale.
    Dice sempre le stesse cose,ma ora con l’approssimarsi del aprile,le dice urlando.

    A qualsiai altra persona che si fosse comportato come lui,avrebbero messo la camicia di forza.
    Patrizia

    • UN BOOMERANG ....

      Non sono notoriamente un entusiasta del voto ( anche se voterò) e del centrosinistra, Rifondazione compresa, e meno che mai dei Montezemolo o dei Della Valle.

      Ma credo proprio che la sparata odierna del Berluska ( dopo aver lasciato a Tremonti la piu’ scomoda veste dell’intervistato) sia segno evidente di disperazione, oltre che dell’abituale ego sclerato.

      Che una parte dei cosiddetti imprenditori sia fondamentalmente fascista e praticante della evasione fiscale, contributiva, contrattuale ecc. ecc. non è certo una novità e non era quindi difficile prendere qualche applauso buttandola su un trito e generico anticomunismo.

      Anche se per la verità ci sono stati anche molti fischi.

      Ma è anche vero che i lavoratori dipendenti sono molti di piu’ dei cosiddetti sopracitati imprenditori e credo che la sparata cosi’ scopertamente filo-padronale ed antisindacale si risolvera’ fatalmente in un effetto boomerang.

      Keoma

    • Le reazioni al "comizio" del premier al convegno di Confindustria

      Per Fini è stato "un momento di verità". Unione: "E’ disperato"

      Vicenza, scontro sul Berlusconi show

      Scoppia il caso Tg1: "Ha manipolato"

      I giornalisti accusano: "Censurate le parole di Montezemolo"

      ROMA - Per il centrosinistra sono le parole di "un uomo disperato". Per la Cdl, invece è stato uno sfogo sacrosanto che porterà tanti voti al centrodestra. Sono diametralmente opposte le reazioni al Berlusconi-show al convegno di Confindustria. Mentre in Rai è di nuovo polemica al Tg1, accusato dall’opposizione, ma anche dal Cdr della testata, di aver manipolato le dichiarazioni dei vertici di Confindustria.

      Per il vicepremier Gianfranco Fini l’intervento del Cavaliere in Confindustria ha dimostrato che la stragrande maggioranza degli imprenditori non crede alle promesse del centrosinistra e non si fida di Romano Prodi. Quindi è stato un momento di verità".

      Il ministro delle attività produttive Claudio Scajola sostiene che "Berlusconi ha fatto ieri chiarezza con molto coraggio, ottenendo anche largo consenso dagli imprenditori italiani". Mentre l’ex ministro della Salute Francesco Storace - in disaccordo con Alemanno, che dice di essere "imbarazzato" - parla di una "orgogliosa manifestazione che ci darà molti punti".

      Di tenore completamente opposto i commenti che arrivnao dall’Unione. Il leader Ds Piero Fassino parla di parole di un uomo disperato, e aggiunge: "Il confronto televisivo con Prodi ha convinto Berlusconi che non gli conviene, che non è capace di stare nelle regole. Per questo ieri ha scelto di forzare i toni, anche a scapito della buona educazione". Mentre dalla Rosa nel pugno Daniele Capezzone ironizza: "Dopo il cieco di Sorrento, la muta di Portici, e lo smemorato di Collegno, arriva lo sciancato di Arcore. Berlusconi è patetico".

      Fausto Bertinotti invita a passare oltre, perché
      "la cosa migliore è non inseguire il premier nelle sue acrobazie se non per capire che siamo davanti ad un uomo che ha interiorizzato la sconfitta. Le sue apparizioni rendono evidente che l’era Berlusconi è alla fine".

      "L’obiettivo di Berlusconi? Spaccare la Confindustria, dividere anziché unire". Aspro il giudizio di Francesco Rutelli sull’attuale presidente del consiglio. "Il presidente, in momenti difficili per l’economia, quando parla di una categoria produttiva dovrebbe dare un messaggio d’unità", ma così non è per Rutelli che ha rilasciato queste dichiarazioni nel corso delle trasmissione In Mezz’ora di Lucia Annunziata che andrà in onda oggi alle 14 e 30.

      Intervistato dal Tg1, Oliviero Diliberto ha detto che il premier "ha perso il suo finto sorriso perché impazzito all’idea diperdere". Per il segretaro del Pdci, questo atteggiamento rende Berlusconi "pericoloso".

      Parla anche l’imprenditore Diego Della Valle, che ieri è stato platealmente oggetto degli strali berlusconiani: "Mi preoccupa lo stato in cui l’ho visto. Tutte le persone che gli vogliono bene gli stiano vicino. L’aggressività che lo porta a dire questa grande quantità di stupidaggini preoccupa, tenendo conto che è l’uomo che governa il Paese".

      Intanto scoppia l’ennesimo caso al Tg1. Il Comitato di redazione attacca il modo con cui sono stati raccontati ai telespettatori i fatti di Vicenza. E, in particolare, "la manipolazione delle reazioni dei vertici degli imprenditori". Secondo i giornalisti, infatti, "Montezemolo e Pininfarina sono stati liquidati in una manciata di secondi, stravolgendo oltretutto il senso delle dichiarazioni, e fornendo ai telespettatori un’informazione incompleta e di parte".

      Sulla stessa linea anche Vannino Chiti, coordinatore per le relazioni politiche ed istituzionali della segreteria nazionale dei Ds. "E’ gravissimo il comportamento dei servizi di informazione Rai, primo tra tutti il Tg1. In un giorno di sciopero dei giornalisti della carta stampata, le televisioni hanno presentato un’immagine distorta e falsa dell’intervento di Berlusconi alla riunione di Confindustria". Per Chiti è venuto il momento che commissione di vigilanza e consiglio d’amministrazione Rai intervengano, e al più presto.

      (19 marzo 2006)

      www.repubblica.it

    • 250 ’applauditori’ arrivati poco prima ......

      Prima Pininfarina, poi Della Valle e il Comitato di presidenza della confederazione parlano di "curioso aumento di politici non accreditati" a Vicenza

      Gli industriali accusano Berlusconi
      "Si è portato dietro la claque"

      Gli organizzatori del convegno parlano di 250 ’applauditori’ arrivati
      poco prima del premier e andati via contemporaneamente a lui

      di ROSARIA AMATO

      ROMA - Bandita dai teatri dell’opera (da tempo i sovrintendenti ne parlano con orrore, l’ultimo ’capoclaque’ riconosciuto, Alberto Borzi, è stato ’pensionato’ già da diversi anni dal ’suo’ teatro, l’Opera di Roma) la claque ricompare al seguito di Berlusconi. O almeno, è quanto risulta dalle accuse più o meno esplicite degli imprenditori di Confindustria, dopo il discusso intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ieri a Vicenza.

      Intervento che è stato accompagnato da applausi fragorosi, almeno quanto lo sono stati i fischi che hanno invece sommerso l’imprenditore Diego Della Valle, che aveva tentato di replicare e di tenere testa al premier. Applausi e fischi che di spontaneo avevano poco, ha affermato in seguito Della Valle in un’intervista trasmessa da Sky Tg24, nella quale ha definito il premier "un uomo sull’orlo di una crisi di nervi": "’Al di là delle cose personali che vanno in secondo piano, quel che è stato brutto ieri è stato vedere un’invasione fatta malamente durante un convegno di grande qualità, tra l’altro nel momento in cui Tremonti stava intervenendo in un modo ottimo, eccellente, ben accolto. Io e tutti gli altri, esclusa la claque che lui abitualmente si porta dietro, abbiamo trovato tutto questo un fatto di grande violenza e di mancanza di rispetto".

      Ma di claque, affermano il corrispondente dell’Ansa, ha anche parlato senza mezzi termini il vicepresidente di Confindustria Andrea Pininfarina, sostenuto dalle testimonianze degli organizzatori del convegno di Vicenza. Alle 12.30, mezzora prima dell’arrivo del premier, affermano gli organizzatori, si sono accreditate 250 persone che non erano comprese nell’elenco iniziale degli invitati. E, quando il premier si è alzato e si è congedato con il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo con una gelida stretta di mano, anche questi 250 si sono alzati e se ne sono andati, affermano le stesse fonti, lasciando vuota una sostanziosa zona del parterre.

      Nella serata di domenica la tesi della ’claque’ trova spazio anche nel comunicato di replica al premier diffuso da Confindustria, che parla di un convegno "aperto a cittadini, amministratori pubblici e rappresentanti politici, peraltro curiosamente aumentati ieri nella parte finale della mattinata".

      Ma nella nota di risposta diffusa dal ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola si respinge sdegnosamente l’accusa. A fischiare Della Valle e Montezemolo, afferma il ministro, è stata proprio la base degli industriali: "A delegittimare i vertici di Confindustria sono stati i tantissimi imprenditori della base che a Vicenza hanno sonoramente contestato proprio quei vertici".

      Possibile, certo. Anche perché la presenza della claque della quale parlano i vertici di Confindustria non lo escluderebbe. Per averne una definizione attendibile, si può far ricorso a quella che il vecchio Borzi usava quando ormai gli ’applauditori professionali’ erano entrati in disuso e guardati come il fumo negli occhi nei teatri d’opera, dopo decenni di onorata carriera. "Il capoclaque è quella persona che ha la competenza e l’autorevolezza per cominciare un applauso".

      www.repubblica.it 19.3.2006