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Banca Mondiale e FMI: governo Singapore nega il visto a due attivisti italiani
Publie le mercoledì 13 settembre 2006 par Open-Publishing
Manifestazioni anti-IMF a Jakarta contro meeting Singapore
Il governo Singapore nega il visto a due attivisti italiani
Mercoledí 13 Settembre 2006
Il governo di Singapore nega il visto a due attivisti italiani
[ICN-News 13/09/06]
Banca Mondiale e FMI: governo Singapore nega il visto a due attivisti italiani - Sbilanciamoci! chiede un intervento immediato del Ministro Padoa-Schioppa sulle gravi violazioni dei diritti civili nei confronti dell’Ong CRBM/Mani Tese
Roma - Due esponenti della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale/Manitese, Antonio Tricarico ed Elena Gerebizza, si sono visti negata in via definitiva la possibilità di raggiungere Singapore per seguire gli incontri annuali della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, che si terranno dal 15 al 20 settembre. Insieme a 20 attivisti di altri paesi, Tricarico e la Gerebizza sono stati dichiarati indesiderabili dal governo locale in quanto pericolosi per la sicurezza e l’ordine pubblico, nonostante siano in possesso di un regolare accredito rilasciato dalla Banca mondiale. La comunicazione del mancato accesso a Singapore per i due membri della CRBM/Manitese è arrivata direttamente dall’ambasciata italiana nella città-stato asiatica.
Gli atti formali compiuti fino adesso dal governo italiano, dalla Banca mondiale e dal Fondo monetario internazionale per far cambiare idea all’esecutivo singaporeano si sono rivelati inutili. La Presidenza finlandese dell’Unione Europea non ha preso posizione sull’accaduto, non facilitando il compito dei governi europei in seno alle due istituzioni.
Nonostante le pressioni unanimi della società civile internazionale, il Presidente della Banca Paul Wolfowitz e il direttore del Fondo Rodrigo de Rato non hanno impugnato con il governo di Singapore gli accordi vincolanti sottoscritti da questo per l’organizzazione dell’incontro, accordi che prevedono chiaramente che tutte le persone ufficialmente accreditate dalle istituzioni debbano avere libero accesso agli incontri.
“Quello che sta succedendo smaschera senza appello la retorica neo-con sul buon governo e la democrazia del Presidente Wolfowitz della Banca mondiale”, ha affermato Antonio Tricarico, coordinatore della CRBM. “La Banca ed il Fondo non vogliono andare contro Singapore, che è uno dei più importanti paradisi fiscali al mondo, nonché una dittatura silenziosa e feroce come sottolineato da Amnesty International nel suo ultimo rapporto” ha conluso Tricarico.
E sulla questione prende una netta posizione anche Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci!, a cui aderiscono CRBM e Mani Tese : “Di fronte all’irrevocabilità della decisione e alla mancanza di una posizione congiunta europea sull’accaduto, la palla passa necessariamente al governo italiano, e in particolare al Ministro Padoa-Schioppa e al governatore Mario Draghi, che rappresenteranno l’Italia agli incontri ufficiali. Ci chiediamo perché l’Italia debba essere connivente con la Banca ed il Fondo in tali violazioni di diritti civili fondamentali, legittimando con la sua presenza un governo palesemente repressivo e non democratico. Chiediamo al Ministro Padoa Schioppa coerenza, in nome degli impegni per lo sviluppo e la difesa dei diritti umani previsti nel programma di governo dell’Unione”, ha concluso Marcon. Metamorfosi
Chi è Antonio Tricarico?
Nato a Napoli il 18 luglio 1972, diplomato in studi superiori scientifici e laureato con 110 e lode in ingegneria elettrica all’Università La Sapienza di Roma, con tesi su inventari delle emissioni e definizione di indicatori di lungo periodio per il sistema energetico italiano. Attivo su base volontaria in Amnesty International dal 1988 al 1994 a livello locale e nazionale, con particolare attenzione al commercio degli armamenti ed al tema della corporate social responsibility. Ricercatore per Greenpeace Italia nel 1995 riguardo ai costruttori di dighe italiani nel mondo e nel periodo 1996-98 su questioni idriche, energetiche e climatiche per la Campagna per la riforma della Banca mondiale.
Ha svolto il servizio civile presso la Misericordia Milano nel 1997 e quindi il Servizio Civile Internazionale di Roma nel 1998. Per la Campagna per la riforma della Banca mondiale è diventato campaign assistant su Banca mondiale, energia ed ambiente nel 1999 e quindi campaigner sulla riforma ambientale delle agenzie di credito all’esportazione nel 2000. Nel 1999 è stato anche ricercatore su questioni ambientali per il WWF internazionale e nel 2001 consulente su questioni climatiche per Greenpeace Italia. E’ diventato coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale nel 2001 e lo è tuttora. Ha partecipato a diverse audizioni alla Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica nonché alla Commissione Commercio ed Industria del Parlamento europeo. Ha partecipato come relatore a numerosi seminari promossi dai centri di ricerca italiani, quali il Cespi, lo Iai e l’Isae ed alla scrittura del libro Italia Capace di Futuro e recentemente al libro “E Noi Italiani? Le responsabilità italiane nella costruzione e nel finanziamento dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan nella regione del Caspio”. E’ stato inviato per Il Manifesto al vertice di Johannesburg delle Nazioni Uniti sullo sviluppo sostenibile nel settembre 2002 ed al vertice del WTO a Cancun nel settembre 2003. E’ membro della steering committee del network internazionale “Focus on Finance” su questioni inerenti la finanza privata e segue dal 2001 i negoziati in sede OCSE per la riforma ambientale delle agenzie di credito all’esportazione.
Assoetica

Manifestazioni anti-IMF a Jakarta contro meeting Singapore
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