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Bankgsterismo

Publie le martedì 30 settembre 2008 par Open-Publishing

Oggi troviamo difficile discutere di classi o di borghesia come faceva Marx.

E troviamo quasi impossibile discutere di ideologie politiche contrapposte i cui confini siano netti e trasparenti e i parametri in opposizione.

La realta’ e’ anche piu’ turpe: una divisione netta tra chi ha il potere e chi non lo ha, con la confluenza della criminalita’ organizzata, della criminalita’ finanziaria e della criminalita’ da multinazionale nelle roccaforti del potere, con la divisione del mondo tra poche migliaia di magnati, privi di scrupoli e regole e dall’avidita’ infinita, e quasi 7 miliardi di poveri o di persone che rischiano di diventare sempre piu’ povere.

Cosi’ il liberismo ha falcidiato l’economia mondiale, tagliato il futuro, danneggiato il pianeta, avvelenato la vita umana e prodotto la piu’ gigantesca mole di iniquita’ che mai la storia ricordi. Di questa iniquita’ le banche e la Borsa sono i rappresentanti piu’ infami.

Proprio quando gli occhi di tutto il mondo constatano il fallimento dichiarato del liberismo e un numero crescente di economisti esige un’etica della finanza che metta finalmente regole a una anarchia di mercato che sta rovinando il mondo, il Corriere, in totale controtendenza e senso assoluto di disinformazione, pubblica un editoriale di Piero Ostellino di inaudita apologia del liberismo, un editoriale che dovrebbe stare nel museo degli orrori giornalistici, insieme all’apologia della tortura di Panebianco e che ci riempie di ribrezzo e di schifo. Ostellino ripropone un editoriale del Financial Times e lo appoggia senza confutarlo, difendendo la liberta’ assoluta di mercato, un vero accanimento nella perversione neoliberista, presentata come una delle grandi liberta’ dell’uomo, per cui chi tende a porre regole al mercato e’ tout court nemico della liberta’, cioe’ del diritto che ognuno ha di cercare il proprio bene (un diritto che per chi e’ piu’ ricco vale ovviamente di piu’). Il liberismo e’ tanto buono che corregge gli errori del mercato, ripara i danni eventuali, e, se qualcuno ha avuto perdite in borsa, e’ perche’ ha agito senza senno perche’ anzi la Borsa e’ cio’ “che separa i cretini dai quattrini”. Con cio’ si vorrebbe forse dire che la cascata di banche fallimentari appartengono alla categoria dei cretini? O si tende far credere che solo chi specula male in borsa subisce i danni della sua mala azione? La Parmalat o l’Argentina o la recente crisi americana sono li’ ad attestare proprio il contrario. Insomma tutto l’articolo mette in guardia i governi dall’imporre regole sul mercato dei capitali pena recessione, come se quella in cui stiamo precipitando tutti non fosse, appunto, una recessione piu’ grave del ‘29. E se questa e’ la linea del quotidiano piu’ letto d’Italia, Dio ci guardi da chi, ritenendo cretini gli altri, impone ossessivamente come Vangelo la sua personale follia.

La Camera Usa al momento ha respinto i 700 miliardi di dollari che Bush voleva versare a Wall Street. Ma che soluzione era? Ma davvero si poteva pensare con 700 miliardi di sanare un buco di 600.000 miliardi? La decadenza americana e’ andata troppo oltre perche’ si possa fingere che un ulteriore strozzamento dei contribuenti possa metterci una toppa.

Questa e’ la conseguenza di una crisi morale della Casa Bianca che si perpetua ormai da troppi anni e che con le scelte dissolute di Bush ha presentato un costante aumento, una crisi che si chiama anarchia finanziaria, prevaricazione plutocratica, menzogna politica, guerra di invasione, antidemocrazia, imperialismo feroce, in una parola: neoliberismo.

L’importante e‘ sempre stato far soldi con qualunque mezzo. Ma alla fine i mezzi stessi e modi stessi hanno travolto i criminali nelle conseguenze spaventose del loro crimine che ora si vogliono riversare sulla gente comune.

Questa crisi finanziaria e’ molto piu’ grave di quella del ’29, e coinvolgera’ tutto il mondo per gli intrecci e legami che il mondo finanziario ha al suo interno.

Mente Tremonti, mente Berlusconi e mente Draghi quando predicano che non ci saranno disastri per il nostro paese. I governi hanno permesso e appoggiato il mercato degli squali, ora non sanno come risolvere il crack, abbandonano i cittadini a se stessi, pensano solo di devolvere i capitali pubblici per sanare debiti privati, impoveriscono tutti per tentare di salvare qualcuno. Questa condotta e’ spregevole. Per salvare qualche capitale perverso si rovinera’ tutta la collettivita’.

La lunga recessione americana travolgera’ tutto l’occidente e fingere di non vedere quanto accade dimostra solo che al governo ci sono degli imbecilli o dei mentitori.

Se pensiamo che in Italia tutta la discussione si svolge sul maestro unico o sul lodo Alfano ci si piegano i ginocchi.

La politica ha prodotto la crisi e ora presenta come soluzione l’impoverimento dei contribuenti. La soluzione e’ peggiore della crisi.

Una ricetta diabolica di avidita’ senza controlli sta travolgendo la finanza ma anche chi con quella finanza non ha nulla a che fare. I G8 sono stati un’inutile parata di dichiarazioni fittizie e i grandi organismi internazionali hanno imposto solo un peggioramento dei diritti del mondo.

Mente Ostellino quando ripete col Financial Times che solo chi specula paga per le sue cattive speculazioni. La recessione non colpira’ solo lui ma l’intero pianeta. E che anche in questa situazione tragica i giornalisti economici tentino di velare il disastro e’ una infamia.

Per troppo tempo si e’ dimenticato che la liberta’ senza regola si chiama licenza e che la licenza protratta con danno ingente di altri si chiama crimine.

Ma quelle forze e quelle chiese che hanno appoggiato tutto questo male in nome di un piatto di lenticchie sono esse stesse complici e responsabili del disastro.

Ora resta solo una via e si chiama etica ma chi ha dimostrato finora di non possederne alcuna e di essere servo solo del capitale sara’ difficile che si possa proporre come un salvatore.

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Masada 794. Bankgsterismo

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