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Bari : "Il governo provoca perché siamo i più a sinistra. Venerdì marcia per la legalità"
Publie le giovedì 24 novembre 2005 par Open-Publishing«Cercano lo scontro»
La legalità di Emiliano A differenza di Cofferati, il sindaco pugliese (nella foto) sfilerà contro il centro la cui apertura è prevista per il primo dicembre. Sconfessato il dirigente della Croce rossa che aveva rifiutato la gestione del centro pugliese
di ANTONIO MASSARI BARI
«Vogliono l’incidente, creda a me: di aprire il Cpt non gliene frega un bel niente». Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, è convinto che il governo, dietro la scelta di aprire il Cpt di Bari dal primo dicembre, nasconda ben altri fini: «Ne sono certo», aggiunge, «è una tipica iniziativa da campagna elettorale».
Si spieghi meglio, sindaco.
Stanno cercando di crearci un problema perché siamo la regione più di sinistra in Italia: c’è il presidente Nichi Vendola, contiamo cinque presidenti di provincia. Siamo un simbolo: il Sud che non vuol fare l’ascaro del centrodestra. E questo non lo sopportano.
E quindi...
Quindi decidono di aprire il Cpt, sapendo che stiamo combattendo ormai da tempo, e ci danno solo una settimana. E quando ti danno solo una settimana di preavviso è chiaro che cercano l’incidente. E’ questo l’obiettivo: sanno che sia io, sia il presidente della provincia, Vincenzo Divella, abbiamo firmato delibere che dichiaravano la nostra totale contrarietà, e parlo di netta contrarietà istituzionale, alla nascita del Cpt. Sanno che al forum contro i Cpt organizzato dal presidente Vendola hanno aderito 14 presidenti di regione. L’obiettivo non è aprire il Cpt: è colpire un simbolo dell’Italia che si ribella a questo modello di governo.
Avete indetto un tavolo politico, una mobilitazione, e l’avete intitolata «Presidio della legalità»: perché?
Perché davvero si tratta di un presidio per difendere la legalità: il Cpt per noi è illegale. Quantomeno sotto l’aspetto costituzionale. Abbiamo sollecitato la Regione a elevare il conflitto d’attribuzione presso la corte costituzionale, e ci auguriamo che Vendola accolga questo nostro appello, rivendicando la sua potestà urbanistica. La riforma del titolo V impedisce che si possa costruire senza il consenso delle autonomie locali. E poi, la clandestinità non è un reato. E’ una condizione. Bisogna rifiutare l’equazione tra clandestino e criminale, dobbiamo ridefinire le politiche nazionali sull’immigrazione, individuando alternative credibili alla logica detentiva dei Cpt.
Cosa si aspetta dalla mobilitazione del 25 novembre?
Mi aspetto che convergano tutte le forze che chiedono la chiusura dei Cpt e la modifica della legge Bossi-Fini. Spero che si coagulino in un’unica, grande forza. Abbiamo creato un indirizzo internet, esclusivamente per le adesioni a quest’appuntamento: nocpt@comune.bari.it. Mi auguro che le adesioni giungano numerose da tutt’Italia.
Una settimana passa in fretta, non crede che il tempo per un’operazione simile sia davvero risicato?
So che non siamo soli. Chiedo all’intera Rete del nuovo municipio, che s’è riunita a Bari poche settimane fa, di farsi portavoce e promotrice di questa iniziativa. Vedrà, sarà una grande manifestazione. Promuoveremo, attraverso un confronto serrato con le altre istituzioni territoriali, la definizione di un piano alternativo per l’accoglienza degli immigrati. Coinvolgeremo i movimenti, le associazioni, la società civile.
il Manifesto