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Basta con il pd, la sinistra presenti liste alternative dappertutto.
Publie le lunedì 11 gennaio 2010 par Open-PublishingServe una risposta anticapitalista e ecologista alla crisi e al razzismo
Il disastro del centrosinistra in relazione alle prossime Regionali è sotto gli occhi di tutti. Non solo dal punto di vista amministrativo e di governo le Regioni del Pd lasciano un’eredità negativa ma anche dal punto di vista della politica e delle prospettive immediate i comportamenti di quel partito danno ragione a chi sostiene, da molto tempo, l’impossibilità di alleanze di governo con il Pd.
Il caso della Puglia o del Lazio, nella loro opacità e tatticismo, sono emblematici, così come il bilancio di governo di tante altre regioni, come la Campania, la Calabria, il Piemonte, la Toscana, l’Emilia, la Liguria, l’Umbria, in cui, con politiche antipopolari e antiecologiche, si è contribuito a spianare la strada alla destra.
Anche per questo crediamo che ci sia l’esigenza di costruire alle prossime Regionali, liste anticapitaliste e ecologiste attorno a tre caratteristiche: alternativa al centrodestra ma anche al centrosinistra; rinnovamento del personale politico e dei simboli; apertura reale ai movimento e ai conflitti sociali. O con il Pd o con le ragioni di un’alternativa possibile per quanto tutta da costruire.
Siamo disposti a partecipare alla costruzione di queste liste con chiunque si renda disponibile e pensiamo che nell’attuale crisi italiana, l’esplicitazione di un punto di vista alternativo, di classe, ecologista, femminista, antirazzista possa costituire un contributo vitale a una nuova prospettiva. Sta a tutte le altre forze della sinistra implicate in questa dinamica dire da che parte stare.
Flavia D’Angeli, Piero Maestri, portavoce nazionali di Sinistra Critica
(dal manifesto del 10 gennaio)
«Magari si facesse una vera lista alternativa della sinistra». Salvatore Cannavò, ex deputato Prc tra i fondatori di Sinistra critica (0,5% alle politiche), sarebbe pronto da subito a fare un polo autonomo dal Pd, aperto a movimenti e associazioni «purché Ferrero e Vendola rompano con i democratici dappertutto». «Le persone non sono stupide - insiste Cannavò - non puoi accordarti su un assessore in Toscana e poi lanciare l’allarme in Puglia perché ti vogliono annientare».
Sinistra critica sta lavorando a una lista solo in alcune regioni: Toscana, Umbria e forse nel Lazio ed Emilia Romagna. A Firenze, in particolare, si lavora a una lista dal basso di sinistra ed ecologista contro la cementificazione del territorio e la privatizzazione dell’acqua.
«Rispetto la storia dei radicali ma la candidatura di Emma Bonino nel Lazio - avverte - è un suicidio, serve a Pannella solo per rifare la Rosa nel pugno». «Pessima» anche l’alleanza di Sinistra e libertà con lo sceriffo Filippo Penati in Lombardia contro Roberto Formigoni.
Sull’unità della sinistra del Pd Cannavò è molto scettico: «Sel e FdS prendano atto davvero che il Pd è un partito a perdere e lavorino a una vera sinistra di alternativa. Ma devono essere coerenti e uscire dal centrosinistra dappertutto. Il caso Vendola, del resto, è esemplare e andrebbe sfruttato, perché dimostra tutto il peggio del Pd. Certo, se però poi Nichi insiste fino all’ultimo per avere il nulla osta di D’Alema, Rutelli o Casini tutte queste manovre sembrano furbizie inaccettabili». (m. ba.)