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Basta con l’assedio di Gaza! Basta con l’escalation delle armi in Medio Oriente!

Publie le mercoledì 19 luglio 2006 par Open-Publishing
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Protezione internazionale per i civili!

di ACTION FOR PEACE

Come non era purtroppo difficile immaginare, l’escalation della violenza armata israeliana su Gaza, il rifiuto di percorrere la strada del negoziato e della ricerca di una soluzione politica, sta infiammando un’altra parte del Medio oriente e mietendo nuove vittime innocenti. L’attacco in Libano, seguito all’uccisione di alcuni soldati israeliani e poi al sequestro di altri, con la distruzione di infrastrutture nel sud del paese e l’uccisione di parecchi civili libanesi, rischia di travolgere anche quella parte del Medio Oriente e di andare oltre, verso Siria e Iran.

E’ ora che Nazioni Unite, Unione Europea e l’intera Comunità internazionale si faccia sentire per mettere fine a questi massacri e alla spirale di violenze e rappresaglie. Chiediamo un passo anche del Governo italiano in questa direzione. Venga annullato l’accordo di cooperazione militare con Israele fatto dal precedente Governo.

Uniamo la nostra voce a quella delle tante associazioni per i diritti umani in Palestina, in Israele, in Libano che chiedono la fine delle violenze, l’avvio della liberazione dei prigionieri politici nelle carceri israeliane (oltre 8000, tra cui donne e minori,) e il rilascio dei militari..

Basta con tutte le occupazioni!

Si mettano a tacere le armi, si dia voce alla ragione: che ci sia il reciproco riconoscimento tra Governi, e il diritto dello Stato Palestinese ad esistere, nel rispetto della legalità internazionale; che venga promosso l’avvio di negoziati per ricercare una soluzione politica, in primo luogo togliendo l’assedio dell’esercito israeliano a Gaza, con la sua popolazione stremata di 1.200.000 palestinesi, che ha innescato questa nuova miccia di guerra. Le responsabilità internazionali in questa nuova estensione della guerra sono evidenti: è ora che tutti i soggetti interessati se ne facciano carico.

Facciamo appello per una mobilitazione unitaria, ampia e diffusa in tutte le città italiane

Messaggi

  • "Andreotti: se fossi nato profugo anch’io ora sarei un terrorista"

    ROMA — «Credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da 50 anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista». Giulio Andreotti, interviene a Palazzo Madama in un dibattito sulla guerra e ricorda che, «nel ’48, l’Onu ha creato lo Stato di Israele e lo Stato arabo. Lo Stato di Israele esiste, lo Stato arabo no». Parlando a un’aula attenta e silenziosa, Andreotti si è rammaricato che «nel nostro vocabolario abbiamo la parola equidistanza ma non esista la parola equivicinanza». Quindi la proposta: «Riattiviamo attraverso il nostro stimolo un intervento dell’Unione Europea», perché questa è «una situazione che moralmente dovrebbe impegnarci di più». Infine Andreotti ha concluso: «Quando erano gli ebrei gli ammalati, chi non era al loro fianco mancava ai propri doveri morali. Adesso è certamente più malato il mondo palestinese».

    corriere della sera