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Benevento - Vile attentato all’abitazione di Gabriele Corona dello Slai Cobas
Publie le venerdì 30 marzo 2007 par Open-Publishing1 commento
Benevento: vile attentato all’ingresso dell’abitazione di Gabriele Corona!
La notte scorsa, verso le 24,00, è stato fatto esplodere un ordigno davanti alla porta di accesso alle scale dell’abitazione di Gabriele Corona.
Una metà della porta è stata scardinata e sono saltati alcuni vetri.
Siamo di fronte ad un fatto grave.
Una bomba è un fatto grave.
Si tratta di un’azione fatta per colpire, per fare notizia, per impaurire, per atterrire.
Non è un atto teppistico di qualche sconsiderato, ma un’azione precisa verso l’abitazione di Gabriele Corona.
Sono in corso le indagini.
A noi appare evidente che l’azione si riferisce, alle attività portate avanti contro l’abusivismo edilizio da parte di Corona e dello Slai-Cobas.
Sono state fatte denunce forti su via Calandra e sulle 20 concessioni edilizie abusive rilasciate a società del casertano e del napoletano.
Non si deve dimenticare che, in molti casi, certa attività edilizia è collegata al riciclaggio di denaro sporco.
In questa fase, appaiono gravi le dichiarazioni dell’Assessore all’Urbanistica del Comune di Benevento, riportate oggi su un quotidiano, che invece di difendere i dipendenti dell’Ufficio vigilanza, li accusa e cerca addirittura di smantellare quell’Ufficio.
Non c’è nessun dubbio che Corona e lo Sla-Cobas continueranno la battaglia che stanno conducendo su queste materie e su quelle nelle quali viene affossata la legalità.
Il Coordinamento prov.le
dello Slai-Cobas di Benevento
Esecutivo nazionale Slai Cobas
Messaggi
1. Benevento - Vile attentato all’abitazione di Gabriele Corona dello Slai Cobas, 31 marzo 2007, 11:28
Il Mattino,30/03/2007
«Sapevo che avrebbero tentato d’intimidirmi»
Una terribile mattinata quella di ieri per Gabriele Corona. Un duplice fronte emozionale: l’anziana madre in precarie condizioni di salute, assistita dai familiari e dal medico Mario Zoino, e le conseguenze dopo l’esplosione di un’ordigno che ha mandato in frantumi il portone dell’edificio dove abita alla via Settembrini. Un attentato intimidatorio, anche se gli autori per ora restano misteriosi. «Me lo aspettavo - dice Gabriele Corona - tenuto conto del tipo d’attività che porto avanti, anche se non so chi può aver fatto un tale gesto, tenuto conto della molteplicità di interventi e prese di posizione che sto portando avanti da tempo. In particolare ho fatto tra gli altri interventi su varie tematiche, che riguardano le problematiche urbanistiche e l’assetto di alcuni uffici comunali». E questi sono solo un piccolissima parte degli interventi che hanno caratterizzato l’impegno di Gabriele Corona come Slai Cobas, ma anche come associazione «Altra Benevento». Pertanto cercare un possibile autore è molto complesso. Anche perchè, pur essendo le prese di posizione caratterizzate da denunzie su problematiche in generale, di fatto hanno finito in alcuni casi con l’aver delle ripercussioni su singole persone che potrebbero aver deciso di intimidire l’esponente sindacale. «Ieri sera verso mezzanotte - aggiunge Corona - ho udito un boato, ho anche ipotizzato che potesse essere l’esplosione di un ordigno e ho pensato che fosse stato collocato sotto qualche auto. Ho dato uno sguardo dalla finestra, ma nulla più. Neppure gli altri inquilini sono intervenuti. Solo questa mattina alle 7,30 mi sono accorto dei danni che aveva subito il portone ed ho telefonato in Questura». Gabriele Corona mentre fa queste considerazioni si sofferma sulle condizioni di salute della madre, che in verità lo preoccupano molto di più: «questa vicenda, anche se abbiamo cercato di non renderla partecipe,ha finito con preoccuparla ulteriormente». Nel cortile adiacente l’edificio dell’Iacp e nell’abitazione al terzo piano arrivano alcuni assessori: Medici e Lepore, inoltre il segretario cittadino dei Ds Zotti, alcuni dipendenti comunali tra cui Pacilio. Alcuni condomini mostrano i danni che ha subito il portone a riprova dell’esplosione di un ordigno che anche se rudimentale era indubbiamente di notevole potenza. enr.mar.
«Colpita la battaglia contro l’abusivismo»
Numerosi i messaggi di solidarietà giunti a Gabriele Corona per l’azione intimidatoria di cui è rimasto vittima. La federazione provinciale di Rifondazione Comunista, insieme ai Giovani Comunisti, «esprime solidarietà al sindacalista Corona colpito dalla vile azione intimidatoria». Anche l’assessore al Lavoro, Antonio Medici, ha sostenuto: «Il vile atto che ha subito è testimonianza del fatto che è stato lasciato solo a seguire alcune delicate vicende». Messaggio anche dal segretario provinciale di Rifondazione, Giuseppe Addabbo, che ha sostenuto. «Quello che è avvenuto è un fatto estremamente grave nei confronti di chi si batte per la legalità». Messaggio anche da Gianluca Serafini sempre di Rifondazione. Solidarietà anche dal senatore Pasquale Viespoli di An. «È necessario avviare ogni iniziativa, in sede giudiziaria, per venire a capo di un episodio che lascia sbigottiti e preoccupati. A Corona va assicurato il sostegno dovuto a chi si impegna nella politica, nel sindacato e nell’associazionismo, esponendosi sempre in prima persona». Per il gruppo consiliare di An: «Lo scadimento dei valori e l’asprezza del dibattito politico non possono mai giustificare minacciosi atti di intimidazione. A Corona, sulle cui iniziative si può o non si può essere d’accordo, vogliamo far giungere la nostra più sincera solidarietà». Il sindaco, la giunta e il Consiglio hanno espresso solidarietà. Il sindaco Pepe: «Si tratta di un episodio gravissimo che colpisce un dipendente del nostro ente, da sempre impegnato in appassionate battaglie civili, politiche e sindacali. A nome della giunta e dell’intera amministrazione esprimo una netta e decisa condanna rispetto al gravissimo atto intimidatorio e, nello stesso tempo, esprimo piena solidarietà». L’assessore all’Urbanistica, Aldo Damiano ha dichiarato: «A Corona esprimo piena solidarietà, condannando tali atti che non possono trovare alcun tipo di giustificazione in una comunità civile». Condanna netta anche dal presidente del Consiglio, Giovanni Izzo, in rappresentanza di tutti i consiglieri. Per lo Slai-Cobas: «A noi appare evidente che l’azione si riferisce alle attività portate avanti contro l’abusivismo edilizio da parte di Corona e dello Slai-Cobas». In un documento, Altrabenevento, si legge: «Per tutti noi di Altrabenevento è fin troppo semplice rintracciare le motivazioni di tale nefando attentato nell’opera di denuncia che Gabriele Corona svolge costantemente contro il malaffare e per la difesa dell’ambiente». Sull’accaduto, si è così espressa la direzione provinciale del Pdci. «Chi ha compiuto il vile gesto troverà tutte le forze politiche ed innanzi tutto i Comunisti Italiani a difendere il libero esercizio del pensiero che ognuno vorrà manifestare. I Comunisti Italiani chiedono l’immediata convocazione da parte del prefetto di una riunione del comitato per l’Ordine pubblico». «Esprimo la più sincera solidarietà all’amico Corona - ha sostenuto Enrico De Lauro di Italia dei valori - e ai condomini del suo palazzo per il grave atto intimidatorio. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Gabriele per la sua impareggiabile opera a sostegno della democrazia, della legalità e del buon governo della nostra città».
Paura nella notte al rione Libertà, danneggiato l’ingresso dell’edificio.
Messaggi di solidarietà
Attentato contro un sindacalista
Bomba carta esplode davanti all’abitazione di Gabriele Corona dello Slai Cobas
Una rudimentale bomba carta è stata lanciata contro il portone dell’edificio dove al terzo piano abita, insieme all’anziana madre, il sindacalista Gabriele Corona. Un ordigno rudimentale ma potente, esploso verso la mezzanotte che ha causato danni, ma solo ieri mattina ci si è accorti dell’accaduto e quindi è scattato l’allarme. L’esplosione è avvenuta alla via Settembrini civico quattro, nei pressi della chiesa dell’Addolorata, al rione Libertà. Ieri mattina intorno alle 7,30 la telefonata dello stesso Corona,che è anche dipendente comunale, alla polizia. Sul posto si sono recati agenti della Volante, della Digos, della polizia scientifica, numerosi politici e dipendenti comunali. Tutti hanno potuto constatare che i vetri del portone erano in frantumi, stessa sorte per i vetri di un’altra finestra nelle scale. Un battente del portone era poi venuto fuori dai ganci. Gli agenti hanno raccolto le dichiarazioni degli altri otto condomini che abitano l’edificio dell’Iacp, e che hanno tutti sostenuto di aver udito un forte boato intorno a mezzanotte, alcuni hanno anche ipotizzato che potesse essere un attentato, ma nessuno ha pensato che l’ordigno era esploso proprio nel portone dell’edificio. Del resto nello stesso rione, già ci sono stati attentati sia con l’uso di bombe carta che di colpi di fucile, ma chiaramente negli altri casi era evidente la natura estorsiva. Gli agenti della Digos hanno ascoltato ieri mattina a lungo Gabriele Corona che ha elencato le ultime prese di posizione su alcune problematiche in materia di speculazione edilizia. Del resto si tratta di interventi che di volta in volta l’esponente sindacale ha pubblicizzato sugli organi di stampa, nel corso di conferenze stampa e con più esposti inviati anche alla magistratura. E proprio tra questi esposti gli inquirenti cercano di trovare qualche elemento che li possa portare ad individuare il possibile mandante, e da qui giungere all’attentatore. Indagini dunque complesse, del resto il settore dell’urbanistica è da tempo nell’occhio del ciclone e ci fu anche un rogo nella sede di via del Pomerio, i cui autori non sono stati mai individuati.