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Da
http://eddyburg.it/article/articleview/11375/0/153/
Ho comprato un clandestino
di Gatti, Fabrizio
Il 9,2% del Pil italiano deriva dal lavoro degli stranieri.
Il 95% dei braccianti stranieri in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio e’ ingaggiato senza contratto di lavoro e piu’ dell’80% non ha permesso di soggiorno.
In agricoltura ci sono 150 mila lavoratori stranieri, di cui 70 mila al Nord.
Si stima che dalla Sicilia al Friuli i clandestini braccianti siano piu’ di 36 mila. Se scatta il reato di clandestinita’, si devono arrestare 36 mila braccianti agricoli e metterli in carceri che contengono gia’ 48.600 persone. Costi altissimi, piu’ i costi delle espulsioni: 103 voli a pieno carico di Boeing 747 per riportare tutti ai Paesi d’origine. Chi li paga? I leghisti? Senza contare che l’agricoltura si fermerebbe. E col cavolo che gli italiani prenderebbero il loro posto! Sparirebbe il 24% della produzione agricola italiana. Pomodori e uva marcirebbero sulle piante.
Quello che e’ avvenuto in USA quando Bush ha bloccato i braccianti messicani. Poi che si fa? Un altro indulto? Siamo proprio ridicoli.
Prima dell’indulto, il 25% della popolazione carceraria era composto da stranieri detenuti solo per non aver rispettato il decreto di espulsione.
In edilizia va anche peggio. S 2943 imprese controllate nel 2006, ben 2004 avevano violato le norme di assunzione del personale straniero.
Perfino nel Nord-Est i clandestini hanno ormai una funzione insostituibile. La presenza di lavoratori irregolari va dal 24% in provincia di Rovigo, al 22 a Venezia, al 20 di Verona. E naturalmente scatterebbe una sfilza di arresti anche agli imprenditori.
In Veneto nel tessile troviamo stranieri per il 27%. Chiudiamo il tessile?
Ormai il lavoro nero e’ parte strutturale del sistema Italia. Da sempre gli imprenditori chiedono anzi quote piu’ ampie nei flussi. La Lega sa benissimo anche questo.
Ma nessun governo, nemmeno di csx, si e’ adeguato.
Quest’anno si tocca un record: 758 mila dichiarazioni di assunzione per appena 170 mila permessi stabiliti dal decreto flussi.
Il 64% di questi poveretti vive in case abbandonate senza acqua. Il 62 senza servizi igienici. Il 92 senza riscaldamento.
La legge impedisce di accogliere clandestini, ma i datori di lavoro vogliono soprattutto clandestini. Il 39% dorme per le strade, il 27 in case abbandonate, il resto si arrangia in tende. E si feriscono o si ammalano i pronto soccorsi non potrebbero curarli.
L’Italia cattolica e’ spietata e cinica, disumana, senza Dio.
“Ogni settimana 22 mila stranieri presentano alle poste la richiesta di rinnovo del soggiorno. E aspettano la convocazione in questura: "Qui a Treviso non rispondono nemmeno perche’ il sistema informatico non e’ tarato per fissare appuntamenti nel 2010", avvertono agli sportelli immigrazione in citta’. Proprio in questi mesi stanno entrando in Italia gli stranieri del decreto flussi 2006. Dopo 2 anni molti trovano che i loro datori di lavoro sono nel frattempo falliti, si sono trasferiti o sono morti. A loro le prefetture concedono permessi provvisori di 6 mesi: verranno convocati tra un anno e mezzo, per ritirare un documento gia’ scaduto da un anno.”
La brutalita’ del ’sistema Italia’ non risparmia nemmeno gli immigrati regolari in fabbrica.
Il 20% ha subito intimidazioni sul posto di lavoro, il 5,3 violenze fisiche da parte dei colleghi, il 27,6 discriminazioni legate alla nazionalita’. Il 7,8 per cento delle donne ha sopportato attenzioni sessuali indesiderate e il 4,7 ha subito violenze fisiche.
Il 35% degli intervistati lavora in Italia da piu’ di 10 anni.
Il 10,7% degli operai immigrati ha una laurea, contro lo 0,4 degli italiani. Il 37,9 ha un diploma di scuola superiore (contro il 25,1 degli italiani). Le donne hanno il livello piu’ alto di istruzione: il 21,2% delle immigrate ha una laurea.
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ripreso da Masada 718. Un paese assurdo e cattivo