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Berlusconi avanti a testa bassa: che fine faranno i processi Mediaset e Mills?
Publie le lunedì 29 settembre 2008 par Open-PublishingBerlusconi avanti a testa bassa: che fine faranno i processi Mediaset e Mills?
di Michele Bono
Che il nostro premier non sia processabile è ormai chiaro a tutti gli italiani, sia quelli che lo accusano sia quelli che lo votano. Berlusconi è l’unico uomo al mondo, fatta eccezione per i dittatori dei paesi africani e per i componenti della giunta Birmana, con un potere talmente vasto da riuscire a bloccare ogni processo giudiziario democraticamente sollevato a suo carico.
Lo spauracchio sventolato davanti agli occhi degli inconsapevoli cittadini del Belpaese è il solito e amaramente stucchevole problema della rivoluzione comunista. Ci sarebbero infatti degli gnomi con la falce e il martello tatuati sul collo che tenterebbero non si sa in quale modo di instaurare una dittatura bolscevica nel nostro amato paese. E’ a questo punto, dice il Cavaliere, che interviene lui, il nostro eroe salvatore, che a colpi di propaganda elettorale e mannaia sulla magistratura ha prima cacciato gli estremisti dal parlamento, poi bloccato tutti i processi contro la sua persona. Della serie "prima mi salvo io, poi salvo voi". Come dargli torto?
Dopo attenti calcoli e valutazioni precise, la cricca di Berlusconi sta portando a termine tutti i risvolti giuridici del geniale Lodo Alfano. Venerdì scorso, come previsto, il Tribunale di Milano ha infatti accettato l’istanza di incostituzionalità del lodo stesso sollevata dal pm e quindi il processo è stato sospeso in attesa della sentenza in merito della Corte Costituzionale, la quale probabilmente confermerà l’incostituzionalità e rimetterà tutti i faldoni in mano ad un’altra sezione dell’ennesimo tribunale. Passerà del tempo, ci si appellerà ad altri miliardi di cavilli e finalmente si andrà alla prescrizione. Lo stesso, purtroppo, è molto facile che accada al processo Mills. Qui la premura di Silvio, ovviamente, essendo il corruttore, non è solo la sua incolumità, ma anche quella del corrotto, perché se Mills fosse condannato, automaticamente il suo nome comparirebbe sulla sentenza. E Dio non voglia...
Il povero Silvio è verde dalla rabbia e molto preoccupato. I pensieri non lo fanno dormire e di conseguenza non riesce a lavorare come vorrebbe per il governo del paese. Non passa giorno che non gridi ai quattro venti la necessità di riformare la giustizia come piace lui e ad ogni arrabbiatura è pronto a sfidare qualcuno in più: prima era l’opposizione giustizialista, poi il Parlamento tutto, ora addirittura Napolitano, che incredulo continua a domandarsi:" Dopo averti firmato, da garante della Costituzione, una legge incostituzionale, cosa devo fare, passare la scopa ad Arcore vestito da Emilio Fede?"
Ma Berlusconi non si dà pace, si gira e rigira nel sonno per trovare la migliore soluzione ai suoi problemi, addirittura qualche giorno fa ha ordinato ai suoi avvocati di non presentarsi in aula, li ha spediti ad una seduta parlamentare in cui non c’era talmente nulla da fare che il povero Ghedini ha dovuto richiedere un intervento per parlare della legge sulle intercettazioni che lui stesso aveva confezionato: il meta dialogo-legislativo. Trovata surreale. Poi ha ordinato a tutti i giornali di regime di concentrarsi su quella sfigata d’avvocatessa d’ufficio che si è trovata lì per caso a difenderlo. Tutti hanno obbedito ed il gossip ha trionfato sovrano, per la gioia di Signorini e di tutti i fantasisti dell’informazione.
Ora però il tempo stringe, un nuovo pericolo si sta per abbattere su SuperSilvio. La parola d’ordine è salvare anche Robin-Mills, che è la sua maledetta criptonite. Riuscirà il nostro eroe a scamparla anche questa volta?
Dazebao