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Berlusconi candida d’Alema in Europa
Publie le sabato 31 ottobre 2009 par Open-Publishing7 commenti
Le nefandezze non hanno mai fine? Eletto Bersani, stiamo assistendo alla grande rimonta di D’Alema, più insidioso e letale che mai.
Per soddisfare la sua infinita vanità personale, D’Alema si acconcerebbe a venir presentato in Europa da Berlusconi alla candidatura di Ministro degli Esteri. Capisco che l’inqualificabile Frattini, il maestro delle euroveline dei corsi da book, non goda di larga fama in Europa e la sua inettitudine in politica estera è sotto gli occhi di tutti. Capisco che B si guarda bene dal candidare persone come quel Renato Ruggiero che si dimise appena capì a cosa B voleva ridurre la sua carica, e certo un Ruggieri avrebbe avuto troppa stima di sé per piegarsi a fare le maitre de chambre di B, e tanto meno B avrebbe candidato quel Mario Monti che, invitato a diventare Ministro degli esteri, scappò a gambe levate dopo un breve colloquio. Ma che, non avendo tra i suoi tappetini una persona candidabile in Europa, B pensi al ’caro amico’ D’Alema ci puzza, ma ci puzza parecchio.
A parte la chiara dimostrazione di un patto di scambio a livello dei più squallidi suq, a parte che D’Alema in Europa c’è già stato senza cavare un ragno da un buco e girovagando con incredibile noia e inettitudine nei corridoi di Bruxelles, ma poi il "patto" su cosa dovrebbe vertere?
Sul difendere in Europa cari soci del Cavaliere come Erdogan, Gheddafi e Putin? Quel Putin, tra l’altro, che non pago di avere affondato le elezioni russe governando ’di fatto’ al posto dell’uomo di paglia eletto, non pago degli assassinii contro i giornalisti che denunciano la sua dittatura, i suoi privati traffici col gas, e l’eccidio dei Ceceni, ora reintroduce persino la pena di morte.
Ed è per appoggiare costoro, che D’Alema si presta a questa pagliacciata immonda? Per difendere una politica estera, che sarà anche redditizia per gli interessi privatissimi televisivi o azionari del cavaliere, ma che è micidiale per il nostro paese e ci allontana sempre più dalla linea atlantica.
masadaweb.org
Messaggi
1. Berlusconi candida d’Alema in Europa, 31 ottobre 2009, 12:26
"ci allontana sempre più dalla linea atlantica"
Magari fosse vero ..... no, la cosa è molto più semplice e SQUALLIDA....
Innazitutto va detto che in Europa i tre principali gruppi politici, i socialisti ( a cui aderiscono gli ex Ds del PD), i popolari ( cui aderiscono Il Pdl e l’Udc) ed i liberali ( cui aderiscono i dipietristi) di fatto "governano insieme" ...
E quindi la candidatura di un "socialista" ( D’Alema) da parte di tutti e tre questi gruppi non è poi cosa così strana come potrebbe sembrare guardandola dalla situazione politica italiana ....
Poi, ovviamente, Berluskoni ha tutto l’interesse a tenere in un ruolo istituzionale fuori dell’ Italia un personaggio come D’Alema che rimane, nel bene ma assai più nel male, uno dei pochi se non l’unico "cavallo di razza" della cosiddetta opposizione parlamentare italica ...
Senza contare che poi, dando a D’Alema un incarico "prestigioso" ma che nella sostanza vale ben poco, Berluskoni farebbe la sua bella figura di "sovrano magnanimo" da rivendersi a mezzo di tutte le sue gazzette ....
La "linea atlantica" c’entra ben poco .... di quella, al di là di qualche "affaruccio" con Putin o con Gheddafi, sono tutti garanti assoluti ....
E comunque se mi sembra una follia il fatto che si dia credito alla favoletta del Berluskoni "antiamericano" ... ancora di più mi sembra una follia, cara Viviana, il fatto che , per reazione al Berluska, si dovrebbe di conseguenza fare gli "atlantici" noi ..... come si evincerebbe dal tuo articolo ....
K.
1. Berlusconi candida d’Alema in Europa, 31 ottobre 2009, 13:34, di viviana
Non evincere troppo. A me della linea atlantica ti puoi immaginare cosa me ne
importa. sono i personaggi del vario potere che si vendono per questo o per quello
viviana
2. Berlusconi candida d’Alema in Europa, 31 ottobre 2009, 13:54
"ma che è micidiale per il nostro paese e ci allontana sempre più dalla linea atlantica"
Questa è la conclusione, direi a prima vista inquivocabile, del tuo articolo ....
Mattiamola così, ti sei spiegata male ...
K.
3. Berlusconi candida d’Alema in Europa, 31 ottobre 2009, 15:12, di lucillo
...oppure... ci si accoda alla vulgata antibelusconi che piuttosto che condannarlo per la condotta sociale della politica da lui tenuta... lo attacca per non essere in linea con i "grandi leader" europei... della serie "ci porta fuori dall’europa"... "che figura ci facciamo ’noi’ italiani’ per colpa sua" Il noi italiani, ovvimanete, non è meglio definito... come se fossiamo un’entità omogenea senza distinzioni di classe.... di interessi e via dicendo. Insomma, "la malattia" degli ambienti perbenisti che hanno perso per strada ogni "questione di classe"... Come dire... "roba da Repubblica & C." Nella notte buia... sono spariti gli interessi di classe...
4. Berlusconi candida d’Alema in Europa, 1 novembre 2009, 07:39, di viviana
Illazioni stupide e gratuite, tanto per avanzare critiche. Io ho solo criticato l’incoerenza del soggetto senza avanzare valutazioni su quella o su altre organizzazioni internazionali. Mi pare che sia Berlusconi a vendere ai suoi che è il miglior alleato degli USA. Sto dicendo solo che "agli occhi degli USA dell’Europa" figurerebbe il contrario, ma solo per sottolineare agli occhi dei suoi elettori una delle tante incongruenze di Berlusconi, che fa il contrario di quello che dice, privatizza gli affari internazionali, esce dalla linea filo americana dei vari governi italiani per tessere rapporti interpersonali con stati che Bush aveva defnito canaglia e con cui lui invece ha privati interessi (nel caso di Edogan le perplessitò sarebbero dell’UE), e crede con due salamelecchi di nascondere le sue scelte, che contrastano con la politica americana (Putin e Ghedaffi) o europea (Putin, Erdogan e Gheddafi). Mi pare che il sospetto che anche l’Europa ha nei suoi confronti e l’isolamente dell’Italia nascano dalle stranezze della sua politica estera. Credevo non ci fosse niente da ridire su questo, e invece...i cercatori d ipelo nell’uovo e i rivoltatori di frittata sono sempre all’opera. Speciali in questo i famosi "dico che hai detto il contrario di quello che hai detto".
Copio: "..ennesimo episodio di una politica italiana che, nei confronti della Russia, attua la strategia della pacca sulle spalle, della telefonata tra amici o dell’incontro informale e, in contemporanea, garantisce al regime autoritario moscovita soldi, accordi sottobanco e appoggio politico. L’Eni continua ad essere il primo cliente di Gazprom e, incredibilmente, invece di sostenere il progetto europeo di gasdotto ‘Nabucco’, che leverebbe almeno in parte il cappio energetico russo all’Europa, il nostro lungimirante Governo sostiene il progetto ‘South-stream’, ulteriore tassello per affermare il dominio e il ricatto dei russi sull’Europa e sul mondo." (radicali)
Specifico che non appoggio i radicali altro che nelle battaglie civili ma in questo caso mi associo al singolo giudizio.
Poi se siete qui solo per criticare a senso unico quello che uno scrive, fate come volete. L’ultradivisione del capello in quattro è sempre stata una caratteristica do certuni, quasi patologica direi
viviana
2. Berlusconi candida d’Alema in Europa, 6 novembre 2009, 20:34, di ciro colonna
Non sono d’accordo con l’articolo. D’Alema è stato candidato a Ministro degli Esteri della UE, non da Berlusconi ma come tutti sanno, dal gruppo dei Socialisti e dei Democratici europei e dai governi guidati da socialisti in primis da Zapatero, poichè come si sa per l’altra carica libera, quella di Presidente, sarà di un Popolare. Ora si puo non amare D’Alema, parlare di inciucio quanto si vuole, ma resta che la scelta è della sinistra europea. Berlusconi e il governo italiano lo sanno benissimo e hanno abbozzato. Sono stati costretti. Che altro avrebbero potuto fare? Se avessere detto di No, i Popolari europei li avrebbero mangiati poiche quello è il frutto di un accordo tra governi e partiti della UE. Chiarito ciò, vogliamo parlare di D’Alema? Conosco bene il livore che "l’area suicida" ( non hanno suicidato alcuni partiti popolari radicati sul territorio che arrivavano al 10 %?) della sinistra. E’ una mescolanza di antichi sentimenti gruppettari anti-PCI, poichè D’Alema è stato segretario della Federazione Giovanile Comunista che con essi fu inclemente su tante questioni. (Pasolini testimone). I sentimenti di oggi invece, appartengono ad un apparato smarrito di pccoli burocrati legati al ceto politico di partiti che fino ad ieri ricevevano un buon consenso e che grazie principalmente alla loro incapacità, quel patrimonio è stato dilapidato.
In ogni caso il miscuglio antico e moderno di livore acceca ma non può far dimenticare che D’Alema è stato ministro degli esteri in un governo in cui c’era PRC, il Pdci e altri. Governo che per quello che concerne la politica estera, ha ricevuto il loro convinto appoggio. O la memoria corta fa dimenticare la questione del Libano? E la risposta del governo italiano dell’allora ministro degli esteri, D’Alema ? Una iniziativa pacifista che, tutto il movimento della pace insieme lodammo? Questo va giudicato di D’Alema. Il resto è mancanza di capacità di capire, risentimento senza senso, dietrologia. Ricerca del nemico vicino. Cultura miope di gruppi incolti, che ha prodotto gravi danni al movimento democratico e alle aspettative di milioni di lavoratori che sono stati costretti ad abbandonarli alle loro superficialità.
1. Berlusconi candida d’Alema in Europa, 7 novembre 2009, 12:29
D’ Alema è un irriducibile antagonista di ogni possibilità di cambiamento radicale non meno di Berluskoni ... altro che "nemico vicino" ... anche senza voler scomodare i bombardamenti di Belgrado, il trappolone ad Ocalan e le sue critiche da destra persino alla moderatissima Cgil di Cofferati prima e di Epifani dopo .... basti dire che D’Alema è recentemente arrivato a definire pure lui come "anti italiane" certe critiche radicali alle politiche del governo di centrodestra ...
Una volta detto questo, è vero che la candidatura di D’Alema viene dai socialisti e rientra in un più generale avvicendamento nei ruoli tra i tre maggiori gruppi del parlamento europeo .... così come è vero, come si diceva prima, che - nonostante strilli e starnazzamenti da pollaio italiani - di fatto in Europa socialisti ( con dentro il PD ), popolari ( con dentro PdL ed Udc ) e liberali ( con dentro nientemeno che l’ IdV di Di Pietro !) governano insieme e di comunissimo accordo ...
E quindi il "placet", comunque interessato, di Berluskoni a D’Alema non è un elemento decisivo della cosa ...
Lo è invece un consociativismo allucinante che caratterizza le politiche europee dell’intero arco parlamentare italiano ..... ed ovviamente non solo italiano ...
K.