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Berlusconi e l’informazione

Publie le venerdì 26 giugno 2009 par Open-Publishing

Davvero Berlusconi crede di poter far sparire gli scandali della sua condotta sciagurata mettendo una censura alle intercettazioni telefoniche o ai Pm o alla stampa, stringendo nel suo pugno la tv italiana, pubblica e privata, e gestendola vergognosamente come fa col servile direttore del tg1? Davvero qualcuno di questo malnato governo pensa di poter incaprettare l’informazione come in Cina o in Iran, facendo sparire le notizie così che non generino critica, rigetto e rivolta morale e politica contro chi ci comanda?

L’uomo che non sa è un uomo morto, non sa dunque non pensa, non pensa dunque non critica, non critica dunque è manipolabile e gestibile come un fantoccio. Il potere di questi malnati si basa sul 90% sul controllo dell’informazione ma non è cosa che durerà a lungo. L’uomo che non sa è ignorante come una mucca può essere condotto al macello come una mucca. Censurare l’informazione come pretende B significa uccidere la libertà, strangolare la democrazia, imporre una monocrazia che non può che diventare sempre più orrenda.

Berlusconi minaccia i giornalisti, pretende cieca ubbidienza e bieco servilismo, odia l’informazione, la libertà, la critica, persino la satira. Odia il cittadino. Nega la democrazia.

Mettere la censura sulla stampa, poi, è ridicolo. I giornali perdono già consenso e lettori. Entro 5 anni saranno morti da soli. Sono dei dinosauri in un mondo che vola. La tv avrà sempre meno utenti. Si allargherà in modo smisurato l’uso del web, dal cellulare a iphone, le notizie volano in modo diretto attraverso Twitter. Dagli occhi al web, un cielo sempre più ampio che sarà impossibile censurare, dove si saprà tutto in tempo reale, dove sarà impossibile non sapere qualcosa.

Il mondo è un villaggio globale dove la censura di un capotribù sarà una cosa grottesca che potrà solo infangarlo.