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Berlusconi ed Eliogabalo

Publie le sabato 27 giugno 2009 par Open-Publishing

Quel che risulta dai festini di Berlusconi non è nemmeno un personaggio vizioso e potente ma uno scemo integrale, un rimbambito, un infante ultrasettentenne cosparso di trucco come un guitto teatrale, malato di narcisismo, che gioca con le sue bambine a finti matrimoni, tra urletti e gridolini, ghirlande e girotondi, che cura personalmente la messa in scena delle cene, cospargendole di farfalle di tulle e carta che calano da ogni dove, che le costringe a visionare all’infinito i suoi filmetti coi grandi della Terra, che disegna per loro ciondoli ridicoli di farfalline e tartarughine che regala a centinaia, che canta accompagnato da Apicella canzoncine mielose di 50 anni fa, che chiede loro di fare la ola e di applaudirlo a ogni scemenza che dice, che passa il tempo in scelte dai book, corteggiamenti puerili e sdolcinature. Nemmeno Luigi XVI scendeva tanto in basso.

Quel che spaventa non è nemmeno l’adescamento di minori o che sprechi il suo tempo tra queste ragazzette idiote in minigonna, tutte così uguali, tutte coi tacchi vertiginosi, i capelli lunghi, gli occhi grandi, i visi tutti simili, minigonne, addirittura la stessa copia di vestitini neri cortissimi, tutte così uguali a come era Veronica 30 anni fa da sembrarne monotone fotocopie.
Quello che spaventa è che Berlusconi, più che un vecchio scandaloso e corrotto, pare la versione scema di Eliogabalo.

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