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Bicamerale e bicameralina, 12 anni dopo

Publie le lunedì 2 novembre 2009 par Open-Publishing
7 commenti

(In risposta a una apologia di D’Alema nei commenti di aprileonline
http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=13333)

Il 24 gennaio 1997, D’Alema, in condizioni di inferiorità ma supponente di natura, decise di fare un infame patto con Berlusconi, per riformare la Costituzione, insieme ai centristi, Fi, An, e, poi la Lega. Il patto stipulato a casa Letta fu detto Patto della crostata. Presidente della Commissione costituzionale D’Alema, vicepresidenti Elia, Urbani e Tatarella. Il tentativo di rovesciamento costituzionale fu perpetrato per un anno.

Il 1° gennaio del 98 B chiese cancellierato e proporzionale. Il 27 maggio rovesciò il tavolo.

Il giudice Gherardo Colombo definì la bicamerale “figlia di un ricatto”. In seguito Violante chiarì che una delle merci di questo ricatto era stata la cessione a Berlusconi delle frequenze in quanto "era stata data piena garanzia a Berlusconi e a Letta che non sarebbero state toccate le tv". Questo turpe regalo rimase.

L’inciucio di D’Alema resta un atto gravissimo nella storia della Repubblica. Tentare dei patti con Berlusconi era folle. Di questa follia la riforma della Magistratura fu il pezzo forte insieme al tentativo di smantellare la Repubblica Parlamentare per accentrare i poteri sul Presidente del Consiglio, in una pericolosa assenza di qualunque contrappeso forte.

Oggi Berlusconi, incalzato dai suoi processi e sotto lo smacco del rifiuto del Lodo Alfano, rilancia la bicamerale 2 e D’Alema torna a essere il suo interlocutore preferito. L’infamia continua.

Col suo aiuto Berlusconi intende accorciare di un quarto i tempi di prescrizione per i processi precedenti il 2006, così da bloccare il processo Mills assieme a qualche altro migliaio di processi italiani.

La bicamerale 1 andava pericolosamente vicino alla separazione delle carriere e alla spaccatura del Csm in due sezioni. Ora questo cammino inquietante riprende. Ogni volta che Berlusconi ha patteggiato con D’Alema, D’Alema è stato giocato, ma la sua presunzione e quella dei suoi cloni lo porta a credere costantemente di essere lui che riesce a giocare Berlusconi. La storia non insegna nulla a lui e i suoi sembrano essere cechi e sordi di fronte alla realtà, fissi in una difesa insensata che mostra solo la costante disfatta dell’opposizione.

Non occorre voler fare i duri e i puri per vedere chiaro come la luce del sole che il primo che è andato in tasca ai lavoratori è stato proprio D’Alema. Io sono una no global, una specie a parte rispetto ai comunisti duri e puri ma spesso mi sono sentita vicina ai loro ideali e lontanissima, proprio lontanissima, dalle scalate velleitarie e dai verticismi assolutistici di un D’Alema, il cui livello democratico vale tanto poco che lo stesso Asor Rosa parlò di un D’Alema che riassumeva in sé tutto il partito, eliminandone le basi, e quando la Comunità Europea tentò di introdurre la Direttiva Bolkestein che permetteva a un datore di lavoro di applicare con qualche marchingegno i diritti e i salari minimi esistenti in tutta Europa, calpestando lo statuto dei lavoratori e nullificando la presenza dei sindacati, io non ho sentito una sola parola da parte di D’Alema, che invece apriva ad un precariato selvaggio distruggendo meriti, diritti e tutele dei lavoratori. A quel tempo la cosiddetta sinistra moderata tenne un rigoroso silenzio sulla faccenda, evitando con cura qualsiasi informazione ai suoi elettori, e le uniche voci che sentii, come le uniche che sentii nella campagna di pace pre-Afghanistan, furono quelle della CGIL e io non ho mai confuso la CGIL, a cui va tutto il mio rispetto, con le manovre e i tatticismi di basso livello di D’Alema e soci. nella CGIl vigono cirteri democratici, Nelle mire di D’Alema no. Di qui le sue affinità con B. Oggi non è dato sapere, col Trattato di Lisbona, che ne sarebbe di quelle conquiste civili e sociali che i lavoratori ottennero con fatica e sangue in tanti decenni di lotta, ma, se le loro sorti fossero affidate alle ambizioni di un D’Alema, non spenderei due soldi per la loro salvaguardia.

Oggi ci risiamo con la bicameralina e tornano le parole che scriveva Rossana Rossanda nel 98: “Più deplorevole ancora il sospetto che a Berlusconi premesse solo assicurarsi un’impunità sia attraverso la rispettabile immagine di costituente sia modificando i poteri delle procure. Ben umiliante per D’Alema . Avrebbero riscritto le regole fondamentali della repubblica con un signore così inguaiato e così poco affidabile? A repubblica di Weimar agonizzante si sarebbe dovuto proporre una costituente a Hitler, che ne aveva di più. B non è Hitler, non per questo ha le fattezze d’un decente padre della patria. Bisognerà pure che una democrazia si regga su qualcosa che va oltre i numeri. C’è un altro principio che non si aggira senza danno. Esso riguarda il rapporto fra stato e chiesa o chiese. Una democrazia compiuta le riconosce tutte, non ne fa sua né ne alimenta nessuna. Che abbiano ricominciato ad avanzare, dimostra che questo papato tende a sfondare la divisione libera chiesa in libero stato. E che intendono imperversare dovunque le leggi intersecano una qualche dimensione etica della persona o della convivenza, cioè, fuori di qualche procedura tecnica, quasi tutto.
Ora si può essere allergici al tema dei valori, ma è certo che sulla base di pochi ma sicuri valori poggia una qualsiasi convivenza comune o progetto di cambiamento - se Marx non avesse creduto che gli uomini nascono liberi e uguali, che è un giudizio esclusivamente di valore, non lo avrebbe scaldato gran ché il fatto che diventassero merci".

I punti essenziale della riforma della giustizia perpetrata dalla commissione presieduta da D’Alema nel 98 erano: separazione delle funzioni per pm e giudici; due sezioni diverse del Csm, una Corte disciplinare diversa dal Csm; aumento del numero dei membri laici del Consiglio; scelte di politica criminale fissate ogni anno dal Parlamento per evitare discrezionalità delle singole Procure.

Sono i punti che Berlusconi desidera oggi sopra ogni altra cosa e che distruggerebbero per sempre ogni traccia di democrazia nel nostro paese. Chi difenda a spada tratta un D’Alema che ha tentato questo, e per di più insulti chi si oppone a questo infame piano di smantellamento della democrazia prova solo quanto siamo caduti in basso.

Dopo 12 anni da quell’infame inciucio, la vittoria del dalemiano Bersani riporta tutto avanti, come se nulla fosse, come se B non avesse fatto qualcosa di diverso dallo smantellare progressivamente lo Stato democratico secondo i piani di Licio Gelli. Vien quasi da pensare che anche D’Alema faccia parte di quel piano.

Berlusconi intende riformare il codice processuale e penale in modo da liberarsi da tutte le sue pendenze giudiziarie e rendersi improcessabile e impunibile con la completa paralisi della Magistratura.

A questo piano diabolico D’Alema, oggi come ieri, dà il suo malefico appoggio.

Si può anche insultare chi si oppone a quanto accade, la verità e la giustizia non potranno mai essere conquistare a suon di insulti.

Oggi Betrlusconi dichiara sfacciatamente che la riforma della giustizia sarà portata avanti anche senza il concorso dell’opposizione. Cosa si vuole di più per capire dove si sta andando? Se si vuole un nuovo fascismo lo si dica apertamente e chi lo acclama vada a militare nelle file del Pdl che è il suo giusto posto!

masadaweb.org

Messaggi

  • Cara Viviana D’Alema e Berluskoni sono due facce della stessa medaglia, che ne possiede anche una terza, nascosta, con raffigurato sopra un fascio con l’ascia bipenne !!

    Credo che sia ormai chiaro a tutti che negli ultimi quindici anni si è venuto instaurando un regime neo-fascista, che si presenta sotto le sembianze di regime democratico-parlamentare, ma che in realtà è saldamentre in mano ad una ristretta oligarchia , al soldo dei poteri forti interni e della grande finanza internazionale, che sta progettando un sistema politico autoritario e totalitario, in cui non servirà più il manganello ( o servirà solo per qualche poveraccio tossico e/o clandestino), ma basteranno le televisioni ed il completo controllo dell’industria culturale !!

    Pasolini aveva visto giusto !!

    MaxVinella

  • L’esodo continua. Oggi se ne va Cacciari:
    "È un dramma quel che si profila nel Pd. L’intesa col centro è inevitabile e ’sta frittata qui, un centrosinistra da prima Repubblica che è il vecchio disegno di D’Alema, non mi interessa culturalmente.È lo stesso film del ’98, quando D’Alema nel casino generale fa un bell’accordo fuori dal centrosinistra e diventa premier».
    Avanti P2!!!!
    Altro che Titano!! Ora stiamo a vedere che bella schiacciata faranno questi furboni che innalzano uno stratega come D’Alema!! Il Titano!?! Il Titano delle cazzate!!!

    viviana

  • Restituiamo per tempo i certificati elettorali, oramai privi di contenuto democratico, al mittente.

  • Cara Viviana sto seguendo costantemente gli avvenimenti e mi sono fatto l’idea
    che questo Paese ormai è a corto di speranze,se non per qualche miracolo.La
    moltitudine , inebettita dai media,è diventata anoressica.Le forze intelletuali
    sono pigre o indisponibili a rischiare qualcosa di personale se non in sporadici
    casi.I partiti credono di vivere ancora in una democrazia che di fatto è ormai
    trapassata a regime autoritario.I tempi vorrebbero che si parlasse con enfasi
    di dura opposizione.Invece Bersanetor crede alla favola dell’alternativa.
    Conoscendo i personaggi è pensabile che riescano a fare una bella altalena.
    Tuttavia anche in questo desolante panorama è auspicabile fare qualcosa.Non
    sarebbe neanche male una massiccia restituzione delle tessere elettorali.
    Salvatore

    • Caro Salvatore

      rendere i certificati elettorali sarebbe la resa, sarebbe un Aventino come quello che lasciò mano libera al Duce. No, io credo che dobbiamo lottare più che possiamo, ognuno come può e per quel che può. Spero solo che la sx radicale smetta di dividersi all’infinito e impari a produrre dal suo seno unione, resistenza e e leader capaci di infrangere il muro di fango e di silenzio e non esibizionisti vacui alla Sansonetti

      viviana