Home > Blair: sarà Dio a giudicare sulla guerra in Iraq
Il primo ministro britannico Tony Blair ha detto che Dio e la storia giudicheranno se aveva ragione a muovere guerra all’Iraq, secondo quanto scritto nel testo di un’intervista tv che sarà messa in onda oggi.
In un riferimento piuttosto raro alla propria fede religiosa, Blair ha detto all’intervistatore Michael Parkinson che ha dovuto lottare con la propria coscienza per prendere la decisione sull’Iraq.
"La decisione andava presa e bisogna conviverci", ha detto il premier nel corso del programma, in onda su ITV. "Alla fine c’è un giudizio, beh, se si ha fede su queste cose, allora si capisce che il giudizio spetta ad altri".
Quando l’intervistatore ha chiesto a chi si riferisse, Blair ha risposto: "Altri. Se si crede in Dio, a Dio".
"Il solo modo in cui si può prendere una decisione come questa è cercare di fare la cosa giusta, secondo la propria coscienza e per il resto si lascia il giudizio alla storia", ha aggiunto il premier laburista.
Blair, credente e praticante, non ha voluto dire se abbia pregato prima di prendere una decisione del genere.
Oltre 100 britannici sono morti in Iraq dall’invasione del 2003 per rovesciare il presidente iracheno Saddam Hussein, oltre a circa 2300 soldati americani e migliaia di civili iracheni.
Reg Keys, il cui figlio è stato ucciso mentre era in missione in Iraq nel 2003 e che ha dato vita alla campagna Famiglie dei Militari contro la Guerra, ha detto alla BBC che Blair è in cerca di una giustificazione religiosa per la guerra.
"Penso che la religione debba essere tenuta fuori dal conflitto iracheno. L’Iraq è un catastrofico errore politico", ha detto. (Reuters)