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Bocciato il Lodo Alfano: uno spiraglio di luce nella nebbia di regime

Publie le mercoledì 7 ottobre 2009 par Open-Publishing
3 commenti

Il Lodo Alfano è illegittimo. Così si sono pronunciati i 15 giudici della Corte Costituzionale. La legge che sospende i processi delle quattro più alte cariche dello Stato (i presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio) è stata bocciata per violazione dell’articolo 138 della Costituzione, vale a dire l’obbligo di far ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria, e per violazione dell’articolo 3, ovvero il principio di uguaglianza. La decisione è stata presa a maggioranza (9 giudici contro 6) e avrà come effetto immediato la riapertura di due processi a carico del premier Silvio Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

Dopo gli aspetti tecnici della questione lodo Alfano qualche spunto politico.

Finalmente una buona notizia.

Cosa succederà? Non é una rivoluzione, solo una buona notizia sullo stato di salute delle istituzioni di garanzia.

Ed un’altra piccola crepa al disegno piduista del satrapo malato, uno spiraglio nella nebbia, un pò d’aria fresca nel miasma berlusconico.

La gente per strada non sa molto della questione ed in questo senso berlusconi ed i suoi soci in RAISET sono riusciti nel loro intento.

Come bene spiegava ieri sera il Prof. Rodotà a Ballarò – con la pacatezza e la precisione che gli sono congeniali – la gente riceve informazione quasi esclusivamente dai TG che come tutti sanno si son guardati bene da far capire qualsiasi di quel che sta succedendo.

Pertanto l’opinione comune è refrattaria a percepire l’importanza delle questioni sul tappeto e pur non raggiungendo i livelli di consenso dei primi mesi del governo, berlusconi mantiene la sua ferrea presa sulla parte meno sensibile ed informata della popolazione, che è divenuta nel corso degli anni, la maggior parte dei cittadini italiani.

Si può discutere sul perché ed il percome, ma è un fatto acquisito con il quale occorre fare i conti.

Né accadrà tanto spesso l’evenienza dipoter sentir parlare una persona perbene e preparata come Rodotà ( a cui nessun democrat ha pensato bene di dare qualche incarico di maggior responsabilità : forse perché farebbe sparire i nani e le ballerine che circolano anche a sinistra?), il quale in pochi minuti ha steso e poi sepolto i poveri scudi umani che si trovava di fronte, Bondi e Rossella, chiarendo con parole semplici e dirette di cosa veramente si sta discutendorodota in questi giorni.

Scudi umani, scudi fiscali e scudi penali, l’impresentabile maiale di Orwell più uguale degli altri, ha sempre bisogno di scudi, ma basterebbe soffiare via la nebbia dolciastra con cui ha avvolto l’Italia per vedere in faccia la misera realtà dell’italia berlusconica…

CONTINUA QUI IL POST DI CRAZYHORSE70

Messaggi

  • Ora cosa succede ....

    Con la bocciatura per illegittimità costituzionale, il premier perde la temporanea immunità
    e deve affrontare i due procedimenti (Mills e diritti Mediaset) ancora aperti contro di lui

    Due processi ancora aperti
    Berlusconi torna imputato normale

    Diventa quasi impossibile sanare il provvedimento perché ora
    occorrerebbe una legge costituzionale e circa un anno di tempo

    ROMA - Con la bocciatura per incostituzionalità del Lodo Alfano, le quattro più alte cariche dello Stato perdono quella sorta di "immunità temporanea" stabilita dal provvedimento legato al nome del Guardasigilli e Silvio Berlusconi torna ad essere un normale imputato nei processi che lo riguardano e che ora possono ripartire. Segnatamente quelli denominati "Mills" per corruzione in atti giudiziari e "Mediaset sui diritti tv" (reati societari nella compravendita di diritti tv). Un terzo procedimento, quello cosiddetto Mediatrade è ancora in fase di indagini preliminari e il pm Fabio De Pasquale starebbe lavorando per redigere l’avviso di chiusura delle indagini che, di norma, prelude alla richeista di rinvio a giudizio.

    Il no della Consulta per violazione dell’art. 138 (sulla revisione della Costituzione e sulle leggi costituzionali) era la pronuncia più temuta dai legali di Berlusconi: comporta infatti una bocciatura totale del ’lodo’ (considerandolo una vera e propria immunità) e afferma che la materia andava trattata con legge costituzionale e non ordinaria.

    La Consulta ha citato anche l’art. 3 (principio di uguaglianza) stabilendo, dunque, che la questione, al di là del suo trattamento "costituzionale" configura anche una violazione a una parte della Carta fondamentale che non può essere facilmente modificata.

    Il premier torna dunque sotto processo. E il governo, per sanare l’incostituzionalità, dovrà ricorrere a un ddl costituzionale richiede una doppia lettura da parte di ciascuna Camera e una maggioranza qualificata se si vuole evitare il referendum confermativo. In sostanza: quasi un anno di lavoro facendo correre il Parlamento a rotta di collo. I giudici di Milano potrebbero essere più veloci nell’arrivare a sentenza.

    http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/giustizia-12/ora-cosa-succede/ora-cosa-succede.html

  • ERA ORA,SPERIAMO CHE ADESSO QUALCOSA CAMBI IN IN POSITIVO PER IL NOSTO PAESE !!!!!!!!!!!!!!!!!