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Bologna ricorda la strage della stazione. Lunardi e Berlusconi contestati

Publie le lunedì 2 agosto 2004 par Open-Publishing

La città di Bologna ha oggi ricordato la strage che ventiquattro anni fa sconvolse l’Italia. Dal palco del piazzale della stazione hanno parlato Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle 85 vittime, il neo sindaco del capoluogo emiliano Sergio Cofferati e il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi.

Il rappresentante del Governo è stato oggetto di una dura contestazione, il suo intervento, durato una decina di minuti, è stato travolto dai fischi.
"Torna a casa fascista - hanno gridato i manifestanti - non sei degno di stare qui, vergognati".

I contestatori, che indossavano una maglietta con la scritta "le parole stanno a zero", hanno inoltre intonato la canzone partigiana "Bella ciao".
Fischi e insulti anche quando è stato letto il messaggio inviato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Applausi di approvazione hanno invece accolto le parole del primo cittadino bolognese Sergio Cofferati.

"E’ indecente che una verità giudiziaria sia stata accompagnata da atti di clemenza incomprensibili verso gli esecutori materiali della strage - ha tuonato l’ex leader della Cgil - la memoria, il ricordo e la conoscenza sono necessari per costruire una democrazia. Bologna è stata oltraggiata e ferita come nessun’altra città".

La folla ha salutato con favore anche il messaggio inviato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

"La città di Bologna ricorda oggi, nell’immutato dolore e nell’inesausta sete di giustizia dei familiari delle vittime, il nefando crimine del 2 agosto 1980 - ha scritto il capo dello Stato - grazie alla città di Bologna per il suo coraggio, grazie ai familiari delle vittime, ai quali rinnovo la mia commossa solidarietà".

Hanno inviato una lettera anche i presidenti di Camera e Senato Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera.

"Nel giorno in cui ricorre il 24° anniversario della strage della stazione di Bologna, si rinnova in tutti gli italiani il dovere del ricordo, della riflessione e della solidarietà -ha spiegato il centrista - per questa città le celebrazioni hanno soprattutto questo significato: contribuire a rimarginare quelle ferite. E’ un’azione difficile, ma che è doveroso condurre giorno dopo giorno con coraggio e con convinzione".
Il numero uno di Palazzo Madama ha sentito "il desiderio di rinnovare la solidarietà del Senato della Repubblica ai parenti delle vittime".

"La condanna per chi ha messo con tanta scientifica crudeltà le bombe assassine in mezzo a gente indifesa è assoluta, e in nessun caso si possono comprendere le ragioni di un gesto così feroce - ha concluso la seconda carica dello Stato - è necessario quindi che il ricordo e lo sdegno diventino una motivazione per ciascuno di noi, in modo che tutto ciò che è violenza e terrorismo continui a muovere, nella coscienza del Paese, un unanime senso di ferma condanna"

http://www.centomovimenti.com/2004/agosto/02_strage.htm