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Bombe di Londra, analisti britannici attaccano Blair
Publie le venerdì 22 luglio 2005 par Open-PublishingLa Chatham House accusa: ’La guerra in Iraq ha messo in pericolo la Gran Bretagna e rafforzato al Qaeda
Bombe di Londra, analisti britannici attaccano Blair
di Carlo Maria Miele
Le bombe del 7 luglio sono direttamente legate al coinvolgimento della Gran Bretagna in Iraq e in Afghanistan. Di pi˜: la "guerra globale al terrorismo", lanciata da Bush nel 2001 e sostenuta senza condizioni da Blair, non ha fatto altro che rafforzare al Qaeda.
Quello che sembrava ovvio a molti, ora viene riconosciuto anche da uno dei pi˜ autorevoli centri studi britannici. E’ di ieri la pubblicazione di un rapporto della Chatham House, il prestigioso istituto di analisi sugli affari esteri fondato a Londra nel 1920, che punta il dito contro il governo britannico e la sua recente strategia per combattere il terrorismo internazionale. ’La Gran Bretagna - si legge nel documento - è particolarmente a rischio, perchÈ rappresenta il principale alleato degli Stati Unitiª. Un rapporto causa-effetto fortemente contestato da Londra, che proprio in questi giorni è impegnata nell’approvazione delle nuove leggi speciali anti-terrorismo. ’I terroristi hanno colpito ovunque - ha detto ieri il ministro degli esteri britannico Jack Straw, commentando le conclusioni del rapporto - sia nei paesi alleati degli Stati Uniti nel conflitto in Iraq, sia nei paesi che non hanno nulla a che fare con quella guerraª.
Ma le affermazioni della Chatham House, vanno anche oltre, mettendo in discussione la stessa efficacia della strategia globale promossa sull’asse atlantico. Quattro anni di guerra su pi˜ fronti - sostiene il centro di studi londinese - non sono serviti a indebolire la rete terroristica che fa capo a Osama bin Laden, ma hanno anzi avuto l’effetto contrario. Dopo l’invasione dell’Iraq, nel marzo del 2003, al Qaeda ha ottenuto un’impennata nei "reclutamenti" e nella raccolta dei finanziamenti.
Sul banco degli imputati - affermano gli esperti del Royal Institute - va messa anche l’intelligence britannica, che ha fallito nella sua missione preventiva contro eventuali attacchi sul territorio nazionale. Fino alla fine degli anni novanta - si legge nel rapporto - la minaccia terroristica islamica non è stata presa in considerazione dalle "spie" di sua maestà; per tutto quel periodo le cellule radicali hanno potuto agire con ’relativa impunitàª.
In questo clima, il governo Blair è riuscito ad accordarsi con l’opposizione per reintrodurre le leggi speciali anti-terrorismo. I primi colloqui con i rappresentanti del "governo-ombra" si sono conclusi con un consenso di massima verso la normativa, che entrerà presumibilmente in vigore dal dicembre prossimo. Il "pacchetto" ridefinirà, tra l’altro, i reati di incitamento e pianificazione degli atti terroristici, con il rischio di porre anche forti limiti alla libertà di stampa e di opinione.
Sempre ieri è arrivata l’attesa condanna ufficiale degli attentati, da parte dei musulmani britannici. Cinquecento leader religiosi - afferma Sky news - si sono riuniti a Londra, per lanciare una fatwah contro chi compie atti terroristici.




