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Brindisi: la città risponde alla strage con diecimila persone in piazza

par antonio camuso

Publie le domenica 20 maggio 2012 par antonio camuso - Open-Publishing

Brindisi risponde alla strage con diecimila persone in piazza
http://www.pugliantagonista.it/openarea/brindisi_19_maggio_strage_ragazze.htm

E’ un flusso impressionante di persone quello che vedo che si incammina verso il centro della città: sembra come se l’intera Brindisi si fosse messa in marcia spinta da un impulso collettivo, son visi di uomini e donne, bambini, coppie anziane che normalmente il sabato sera lo passano sul divano dinanzi al televisore lasciando ai più giovani lo struscio per i corsi o il drink nei pub ma che questa sera han deciso di esserci…

Son visi decisi, ma sereni, consci di stare facendo una cosa giusta ed è un vociare continuo che rimbomba nel sottopassaggio della stazione appena inaugurato e che funge da ponte tra la vecchia e la nuova città.

Ci sono ragazzi e ragazze che incrociandosi si abbracciano ,si stringono affettuosamente per darsi coraggio e poi via verso la piazza che già da lontano si comprende è stracolma : i corsi che la delimitano sono un pullulare di puntini neri, formichine in movimento che si stringono ed avanzano…formiche , sì un popolo di formiche che ostinatamente ogni giorno in questa città, in questa provincia si arrabbatta come può tra disoccupazione e sottoccupazione, suda, soffre , maledice a seconda dei casi, politici o sindacalisti, preti o puttane ma che ogni giorno rivendica la sua dignità , quella che una banda di assassini oggi ha voluto spudoratamente infangare,

Mi sorpassano a passo veloce i ragazzi dell’Agesci di Mesagne e quelli di Libera. Altri portano la bandiera di “ed ora ammazzateci tutti!”…incontri ragazzi delle province salentine che non rivedevi dai tempi di Genova del 2001 o Firenze nel 2003, ti imbatti in un gruppo di ragazzini di Casarano che scopri esser figli o amici di vecchi compagni di uno storico Centro sociale di quella cittadina leccese distante da noi cento chilometri, qualcuno di loro l’ultima volta che l’avevi visto aveva ancora il moccio la naso…incontri i compagni dello Slai Cobas di Taranto venuti anch’essi a portare la solidarietà insieme agli amici delle associazioni ambientaliste di quella città, sul palco c’è il loro sindaco Stefano, oggi tutti uniti in questa giornata a far comprendere come Brindisi non è stata lasciata dai fratelli e sorelle della Puglia.
Intorno a me sparsi lungo i bordi della piazza indovino la presenza dei compagni dei Cobas, di Medicina democratica , di Terrarossa , dei No al carbone e delle decine di associazioni e movimenti della regione che hanno aderito all’appello dei sindacati e delle istituzioni per questo presidio unitario in nome della difesa della legalità della democrazia e della libertà , contro lo stragismo.

La piazza non riesce ad accogliere le diecimila persone che premono per entrarvi ma non vi è tensione, ressa o nervosismo: una calma ed una determinazione ammirevole fanno sì che alla richiesta di un minuto di silenzio non si sente volare una mosca.

Ti guardi intorno e rimani affascinato dalle migliaia di visi di giovani e giovanissimi che ti circondano e partecipano emotivamente in un clima che difficilmente potresti equiparare ad altri momenti di tragedia collettiva che la tua generazione ha vissuto.

Non sono i visi induriti dal dolore e dalla rabbia e la voglia di rispondere colpo su colpo dei compagni che piangevano Giorgiana Masi , Valerio Verbano o Walter Rossi…qui in piazza c’è l’ innocenza di una generazione che non si aspettava di vivere qualcosa che pensava fosse storia altrui, di padri o zii un po’ svaniti expostsessantottini e che oggi invece si sente precipitata in un buco nero di non certezze a partire da quella dell’inviolabilità della sacralità della scuola come lo ricordano dal palco le compagne e i compagni di classe delle studentesse colpite e lo riaffermano i rappresentati delle istituzioni, oltre che il vescovo e don Ciotti.
E’ una piazza giovanile dei tempi di facebook quella ti circonda che si scioglie in lacrime o incita con qualche urla da stadio, una piazza che a tratti si lascia in qualche contestazione addirittura contro un povero vescovo che si dilunga sfortunatamente sui particolari pietosi della vicenda ma che comunque si ritrova vibrante di emozione nell’appello del sindaco di Mesagne , città che oggi ha subito un martirio doloroso con la perdita di una sua bambina e dello strazio delle carni di altre sue figlie. E’ una piazza che si aspetta parole dure di condanna contro quelle complicità che han permesso negli anni scorsi che fenomeni mafiosi fossero sottovalutati ma una piazza anche che vuole che gli sian dette parole di conforto, di fiducia di speranza e che pende dalle labbra da don Ciotti che con la voce arrochita urla l’importanza della “partecipazione” e della moralità necessaria per chi amministra la cosa pubblica o si commuove quando Vendola si lascia andare alle lacrime in un suo appassionato appello…

i microfoni si spengono ma sono centinaia le persone che continuano a stazionare in Piazza Vittoria, anche a notte inoltrata. Se qualcuno pensava che Brindisi si chiudesse in casa questa volta si è sbagliato di grosso…

Ingresso scuola Morvillo Falcone, ore 21.00 alla luce dei riflettori si susseguono le squadre di esperti delle forze di polizia mentre su di me incessante è il rombo degli elicotteri e la sensazione di aver rivisto questa scena ti assale e ti senti stringere lo stomaco, potranno quei ragazzini che hai appena lasciato in piazza sopportare quello che ci ha segnato per tutta una vita?

antonio camuso